Dopo un lungo processo di gestazione, avviato nel lontano 2006, Expo Milano 2015 si è rivelato un successo. Alta è stata l’attenzione e l’apprensione per l’accoglienza di un numero così significativo di visitatori in una città come Milano, di dimensioni contenute e non sempre attrezzata per fare fronte ai “picchi” di domanda di ospitalità (si pensi, ad esempio, alle settimane della moda e del design). Pochi però si erano fermati a pensare a chi l’evento lo avrebbe vissuto da dietro le quinte, a chi lo avrebbe organizzato, gestito e soprattutto a chi vi ha lavorato giorno dopo giorno per potere contribuire a questa manifestazione di rilevanza internazionale. Tantissimi sono stati i lavoratori che hanno dimorato nel campo base allestito alle porte del sito di Expo. Altri sono arrivati in qualità di volontari, così come di persone di staff al servizio dei diversi padiglioni internazionali. Su questi ultimi, che hanno abitato l’Expo Village, si concentra questa ricerca. Si è trattato di staff eterogenei, provenienti da paesi di tutto il mondo, che ogni mattina si sono recati presso i diversi padiglioni per lasciarli solo alla fine della giornata: un lavoro dai ritmi intensi e frenetici, svoltosi per mesi lontano da casa. Una comunità che ha richiamato quella dei numerosi studenti “fuori sede” che ogni anno trovano a Milano un proprio domicilio, anche se per solo uno o due semestri. Dove abiteranno? Come li ospiteremo in una città lontana dalle loro origini? Che servizi gli potremo offrire? Che caratteristiche dovranno avere gli spazi che li ospiteranno? Queste le domande a cui un team del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano ha provato a dare risposta conducendo una ricerca sul tema dell’abitare temporaneo in occasione dei grandi eventi e progettando gli interni e i servizi del villaggio Expo. La ricerca si concentra dunque sull’identificazione di soluzioni semplici e al contempo innovative, in grado di offrire un’accoglienza di qualità attraverso un insieme integrato di spazi attrezzati e di servizi; con l’intento di fare vivere gli ospiti in ambienti “made in Italy”, senza però trascurare i limiti di budget e le necessità di riutilizzo di arredi e complementi a chiusura dell’evento.

The Workshop.

TOLINO, UMBERTO;MANCIARACINA, ANDREA GIUSEPPE
2015-01-01

Abstract

Dopo un lungo processo di gestazione, avviato nel lontano 2006, Expo Milano 2015 si è rivelato un successo. Alta è stata l’attenzione e l’apprensione per l’accoglienza di un numero così significativo di visitatori in una città come Milano, di dimensioni contenute e non sempre attrezzata per fare fronte ai “picchi” di domanda di ospitalità (si pensi, ad esempio, alle settimane della moda e del design). Pochi però si erano fermati a pensare a chi l’evento lo avrebbe vissuto da dietro le quinte, a chi lo avrebbe organizzato, gestito e soprattutto a chi vi ha lavorato giorno dopo giorno per potere contribuire a questa manifestazione di rilevanza internazionale. Tantissimi sono stati i lavoratori che hanno dimorato nel campo base allestito alle porte del sito di Expo. Altri sono arrivati in qualità di volontari, così come di persone di staff al servizio dei diversi padiglioni internazionali. Su questi ultimi, che hanno abitato l’Expo Village, si concentra questa ricerca. Si è trattato di staff eterogenei, provenienti da paesi di tutto il mondo, che ogni mattina si sono recati presso i diversi padiglioni per lasciarli solo alla fine della giornata: un lavoro dai ritmi intensi e frenetici, svoltosi per mesi lontano da casa. Una comunità che ha richiamato quella dei numerosi studenti “fuori sede” che ogni anno trovano a Milano un proprio domicilio, anche se per solo uno o due semestri. Dove abiteranno? Come li ospiteremo in una città lontana dalle loro origini? Che servizi gli potremo offrire? Che caratteristiche dovranno avere gli spazi che li ospiteranno? Queste le domande a cui un team del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano ha provato a dare risposta conducendo una ricerca sul tema dell’abitare temporaneo in occasione dei grandi eventi e progettando gli interni e i servizi del villaggio Expo. La ricerca si concentra dunque sull’identificazione di soluzioni semplici e al contempo innovative, in grado di offrire un’accoglienza di qualità attraverso un insieme integrato di spazi attrezzati e di servizi; con l’intento di fare vivere gli ospiti in ambienti “made in Italy”, senza però trascurare i limiti di budget e le necessità di riutilizzo di arredi e complementi a chiusura dell’evento.
2015
Temporary Living. Ideas, projects, solutions for the Expo Village.
9788804656197
Workshop, Wayfinding, Identità visiva, Servizi digitali, Applicazioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/974662
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