Scrivendo di Leon Battista Alberti, Giorgio Grassi, dice che "I progetti di Alberti che conosciamo non sono mai progetti determinati da quella particolare occasione, da quel determinato luogo (che sembrano invece piuttosto un pretesto per la loro esistenza), sono progetti che hanno un obiettivo più ambizioso, è questo che li fa diversi, sono progetti cui Alberti affida il compito di indagare criticamente e definire formalmente alcune fra le più importanti tipologie dell’architettura (…), ognuna delle quali rappresenta, in quanto ne è l’espressione diretta, una definita questione cui l’architettura da sempre deve rispondere, una questione prevalentemente espressiva, che nasce però dalla necessità, dalla finalità pratica dell’architettura, fino a diventare, col tempo, quasi la forma simbolica di quella questione, quasi la sola espressione legittima di quella questione che l’ha resa necessaria" . Proprio mettendo in pratica quel pensiero Grassi mette a punto un’idea di biblioteca che può essere, con apparente facilità, riutilizzata ogni volta se ne presenti la necessità, poiché la forma simbolica, la sola espressione legittima di quella questione, è frutto di scelte che conducono il progetto direttamente e senza distrazioni ad occuparsi della riconoscibilità del tema.

Lo spettacolo dei libri: il progetto della biblioteca

UCCELLI, VITTORIO
2011-01-01

Abstract

Scrivendo di Leon Battista Alberti, Giorgio Grassi, dice che "I progetti di Alberti che conosciamo non sono mai progetti determinati da quella particolare occasione, da quel determinato luogo (che sembrano invece piuttosto un pretesto per la loro esistenza), sono progetti che hanno un obiettivo più ambizioso, è questo che li fa diversi, sono progetti cui Alberti affida il compito di indagare criticamente e definire formalmente alcune fra le più importanti tipologie dell’architettura (…), ognuna delle quali rappresenta, in quanto ne è l’espressione diretta, una definita questione cui l’architettura da sempre deve rispondere, una questione prevalentemente espressiva, che nasce però dalla necessità, dalla finalità pratica dell’architettura, fino a diventare, col tempo, quasi la forma simbolica di quella questione, quasi la sola espressione legittima di quella questione che l’ha resa necessaria" . Proprio mettendo in pratica quel pensiero Grassi mette a punto un’idea di biblioteca che può essere, con apparente facilità, riutilizzata ogni volta se ne presenti la necessità, poiché la forma simbolica, la sola espressione legittima di quella questione, è frutto di scelte che conducono il progetto direttamente e senza distrazioni ad occuparsi della riconoscibilità del tema.
2011
Una casa è una casa. Scritti sul pensiero e sull'opera di Giorgio grassi
978-88-568-3957-9
Grassi, casa, una casa è una casa, biblioteca, raccolta
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