L'articolo esamina l'elaborazione dei sistemi di facciata applicati alla nuova sede di Salewa-Oberalp S.p.A. a Bolzano, progettata da Cino Zucchi Architetti e Park Associati, che si coniuga alla formulazione del landmark urbano e alla determinazione simbolica dell'"evento" architettonico, all'interno di un ambito di connessione semantica tra lo scenario ambientale alpino e l'evocazione tecnologica. La configurazione dell'involucro si imposta secondo l'obiettivo di esplicitare, in modo diretto, immediato e riconoscibile, i paradigmi del "dinamismo", della ricerca tecnologica e dell'innovazione funzionale: allora, la concezione degli apparati di chiusura verticale volge ad assumere la simbiosi tra la tecnicità, da un lato, e la natura, dall'altro lato, unitamente alla finalità di manifestare l'affidabilità dei prodotti, la "purezza" delle superfici montane e la volontà di lasciarle incontaminate. L'impostazione dell'involucro si offre secondo la prospettiva della "bifaccialità" dell'organismo architettonico: questo risponde alla necessità di mediazione tra la scala edilizia e la scala paesaggistica, estrinsecandosi in una forma sintetica, e ricerca la generazione di un luogo urbano che risponde alla natura in mutamento delle moderne zone industriali, le quali divengono luoghi di interconnessione e comunicazione sociale. L'elaborazione dei contenuti progettuali ed esecutivi, e la relativa risoluzione delle criticità tecniche e di interfaccia, si basa sull'ausilio di un particolare software 3D, capace di gestire la complessità produttiva e prestazionale dei sistemi, dei componenti e dei materiali esclusivamente sui soli documenti architettonici. La costruzione dei sistemi di facciata si coniuga alle strutture di elevazione che, per le sezioni più irregolari, sono adottate nella tipologia con getto in opera mentre, per i corpi più regolari sono adottate nella tipologia prefabbricata. La costituzione del sistema di facciata costruito nei confronti dei tipi architettonici a torre si determina attraverso l'impiego dei componenti con chiusure in vetrocamera di elevate dimensioni di specchiatura, per garantire elevati livelli di illuminazione naturale diffusa (senza l'apporto delle schermature) e di visione esterna del paesaggio. La realizzazione si concreta in accordo alla marcatura degli elementi, alla resa identificabile, per tipologia, all'uscita dalle fasi di produzione o di assemblaggio e alla disposizione singola per il montaggio: questo a causa della complessità derivante dalla variazione dimensionale e geometrica degli elementi di chiusura e di rivestimento. Il sistema, nel tipo a cellule (unit system), è installato su una struttura a montanti e traversi in alluminio, ovvero con supporto indipendente, in grado di garantire le tolleranze dimensionali rivolte a compensare i movimenti per flessione degli sbalzi dei solai.

"Bifaccialità" dell'organismo architettonico come mediazione

NASTRI, MASSIMILIANO
2014-01-01

Abstract

L'articolo esamina l'elaborazione dei sistemi di facciata applicati alla nuova sede di Salewa-Oberalp S.p.A. a Bolzano, progettata da Cino Zucchi Architetti e Park Associati, che si coniuga alla formulazione del landmark urbano e alla determinazione simbolica dell'"evento" architettonico, all'interno di un ambito di connessione semantica tra lo scenario ambientale alpino e l'evocazione tecnologica. La configurazione dell'involucro si imposta secondo l'obiettivo di esplicitare, in modo diretto, immediato e riconoscibile, i paradigmi del "dinamismo", della ricerca tecnologica e dell'innovazione funzionale: allora, la concezione degli apparati di chiusura verticale volge ad assumere la simbiosi tra la tecnicità, da un lato, e la natura, dall'altro lato, unitamente alla finalità di manifestare l'affidabilità dei prodotti, la "purezza" delle superfici montane e la volontà di lasciarle incontaminate. L'impostazione dell'involucro si offre secondo la prospettiva della "bifaccialità" dell'organismo architettonico: questo risponde alla necessità di mediazione tra la scala edilizia e la scala paesaggistica, estrinsecandosi in una forma sintetica, e ricerca la generazione di un luogo urbano che risponde alla natura in mutamento delle moderne zone industriali, le quali divengono luoghi di interconnessione e comunicazione sociale. L'elaborazione dei contenuti progettuali ed esecutivi, e la relativa risoluzione delle criticità tecniche e di interfaccia, si basa sull'ausilio di un particolare software 3D, capace di gestire la complessità produttiva e prestazionale dei sistemi, dei componenti e dei materiali esclusivamente sui soli documenti architettonici. La costruzione dei sistemi di facciata si coniuga alle strutture di elevazione che, per le sezioni più irregolari, sono adottate nella tipologia con getto in opera mentre, per i corpi più regolari sono adottate nella tipologia prefabbricata. La costituzione del sistema di facciata costruito nei confronti dei tipi architettonici a torre si determina attraverso l'impiego dei componenti con chiusure in vetrocamera di elevate dimensioni di specchiatura, per garantire elevati livelli di illuminazione naturale diffusa (senza l'apporto delle schermature) e di visione esterna del paesaggio. La realizzazione si concreta in accordo alla marcatura degli elementi, alla resa identificabile, per tipologia, all'uscita dalle fasi di produzione o di assemblaggio e alla disposizione singola per il montaggio: questo a causa della complessità derivante dalla variazione dimensionale e geometrica degli elementi di chiusura e di rivestimento. Il sistema, nel tipo a cellule (unit system), è installato su una struttura a montanti e traversi in alluminio, ovvero con supporto indipendente, in grado di garantire le tolleranze dimensionali rivolte a compensare i movimenti per flessione degli sbalzi dei solai.
2014
Tecnologia dell'architettura. Sistemi di involucro.
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