Una ricognizione su quattro progetti di paesaggio del Novecento italiano, per fissare le coordinate di una tradizione moderna su cui innestare la ricerca contemporanea. Il sacrario di Redipuglia (1938), il mausoleo delle Fosse Ardeatine a Roma (1949), il memoriale di Enrico Mattei a Bascapé (Pietro Porcinai, 1963) e il Grande Cretto di Alberto Burri a Gibellina (1989) sono i capitoli di un racconto in cui le arti plastiche, l’architettura, la scultura, l’arte dei giardini, hanno collaborato per realizzare luoghi, ambienti e paesaggi d’eccezione. Il tema progettuale è la costruzione dei paesaggi della memoria a partire da questi esempi italiani che, affrontando le sollecitazioni della loro contemporaneità, restano come testimonianze importanti, come lezioni di progettazione sulle diverse attitudini e modalità sul tema della commemorazione, della sacralità, dell’architettura monumentale.
Paesaggi di memorie italiane
ROCCA, ALESSANDRO
2014-01-01
Abstract
Una ricognizione su quattro progetti di paesaggio del Novecento italiano, per fissare le coordinate di una tradizione moderna su cui innestare la ricerca contemporanea. Il sacrario di Redipuglia (1938), il mausoleo delle Fosse Ardeatine a Roma (1949), il memoriale di Enrico Mattei a Bascapé (Pietro Porcinai, 1963) e il Grande Cretto di Alberto Burri a Gibellina (1989) sono i capitoli di un racconto in cui le arti plastiche, l’architettura, la scultura, l’arte dei giardini, hanno collaborato per realizzare luoghi, ambienti e paesaggi d’eccezione. Il tema progettuale è la costruzione dei paesaggi della memoria a partire da questi esempi italiani che, affrontando le sollecitazioni della loro contemporaneità, restano come testimonianze importanti, come lezioni di progettazione sulle diverse attitudini e modalità sul tema della commemorazione, della sacralità, dell’architettura monumentale.File | Dimensione | Formato | |
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