Riassunto Gli autori illustrano l’esperienza compiuta nell’oratorio di Santo Stefano a Lentate sul Seveso che si presenta particolarmente ricca di dati da offrire alla discussione. Campagne analitiche legate al controllo microclimatico erano infatti già state eseguite in passato, e confermavano l’alto contenuto d’acqua delle murature (in alcuni punti con percentuali superiori all’8%) presente sia nelle zone basse che in quelle di sommità, a segno di migrazioni di soluzioni acquose dal sottosuolo e di percolamenti dalle coperture, oltre a valori elevati di umidità relativa. Le ulteriori indagini eseguite al momento della stesura del progetto (2003) confermavano gli alti tenori di umidità con picchi intorno al 75% e la presenza di acqua nelle murature sempre in particolare nello stesso lato. Per queste ragioni si è ritenuto opportuno intervenire cercando di controllare i parametri ambientali. Dopo gli interventi al contorno (verifica delle coperture, riapertura di ventilazioni chiuse etc) è stato inserito a pochi centimetri dal piede della muratura un tubo scaldante che segue l’intero perimetro dell’edificio di culto. Il sistema scelto, denominato Temperierung, si affida all’irraggiamento: funziona attraverso localizzati tubi circolanti acqua calda che cedono calore alle pareti dell’edificio. A seguito dell’intervento si è attuato un monitoraggio della durata di un anno (2008), per controllare la risposta ottenuta, in modo da agire tempestivamente se dovessero insorgere fenomeni inaspettati, ma anche per poter valutare in modo controllato e misurato l’evolvere della situazione. Questo infatti è uno dei pochi casi in cui si hanno dati, per quanto frammentari, che consentono di ragionare sul prima, durante e dopo il cantiere di restauro. Abstract The paper show the study case of the Oratory of Santo Stefano in Lentate sul Seveso (Mi). The experience is rich in collected data, and it is suitable for rising a profitable discussion. In 1986/87 and 1988/89 Centro “Gino Bozza” for the study of deterioration and causes of damage (CNR, Milano) performed the investigations on the microclimate and masonry of the church; results of measurements showed high water content in the wall (some values higher than 8%), at the bottom (due to rising damp) and in some spots above 6-8 m up to the floor (due to some water leakages from the roof). In 2003 the authors performed further investigations: Relative Humidity in the church resulted high (often close to 75%), and a high water content was measured particularly in the southern side, in the localized spot resulting from the previous investigation too. For those “evidences”, the intervention focus on the control of the ambient conditions. After the implementation of some interventions at the side (roof inspection, opening of infilled air ventilation pipes, etc), the designer planned and realized the heating of masonry, consisting in a warm water pipe installed at the basis of the walls, few centimetres up to the floor. The water exchanges heat with the masonry, improving the thermal capability of the wet materials. After the intervention, the authors performed a one-year monitoring (in 2008) with the aims to assess the changes of the microclimatic and surfaces conditions, and evaluate the evolution of changes. Furthermore, monitoring allows also to prevent damage due to unexpected results of the intervention. The collected data on Santo Stefano, although scrappy, allow the authors to reason out the building conditions before, during and after the restoration.
Diagnostica, intervento e monitoraggio: il caso dell’oratorio di Santo Stefano a Lentate sul Seveso (Milano)
DEL CURTO, DAVIDE;MANFREDI, CARLO;PERTOT, GIANFRANCO;PRACCHI, VALERIA NATALINA;ROSINA, ELISABETTA;VALISI, LUCA PIETRO
2009-01-01
Abstract
Riassunto Gli autori illustrano l’esperienza compiuta nell’oratorio di Santo Stefano a Lentate sul Seveso che si presenta particolarmente ricca di dati da offrire alla discussione. Campagne analitiche legate al controllo microclimatico erano infatti già state eseguite in passato, e confermavano l’alto contenuto d’acqua delle murature (in alcuni punti con percentuali superiori all’8%) presente sia nelle zone basse che in quelle di sommità, a segno di migrazioni di soluzioni acquose dal sottosuolo e di percolamenti dalle coperture, oltre a valori elevati di umidità relativa. Le ulteriori indagini eseguite al momento della stesura del progetto (2003) confermavano gli alti tenori di umidità con picchi intorno al 75% e la presenza di acqua nelle murature sempre in particolare nello stesso lato. Per queste ragioni si è ritenuto opportuno intervenire cercando di controllare i parametri ambientali. Dopo gli interventi al contorno (verifica delle coperture, riapertura di ventilazioni chiuse etc) è stato inserito a pochi centimetri dal piede della muratura un tubo scaldante che segue l’intero perimetro dell’edificio di culto. Il sistema scelto, denominato Temperierung, si affida all’irraggiamento: funziona attraverso localizzati tubi circolanti acqua calda che cedono calore alle pareti dell’edificio. A seguito dell’intervento si è attuato un monitoraggio della durata di un anno (2008), per controllare la risposta ottenuta, in modo da agire tempestivamente se dovessero insorgere fenomeni inaspettati, ma anche per poter valutare in modo controllato e misurato l’evolvere della situazione. Questo infatti è uno dei pochi casi in cui si hanno dati, per quanto frammentari, che consentono di ragionare sul prima, durante e dopo il cantiere di restauro. Abstract The paper show the study case of the Oratory of Santo Stefano in Lentate sul Seveso (Mi). The experience is rich in collected data, and it is suitable for rising a profitable discussion. In 1986/87 and 1988/89 Centro “Gino Bozza” for the study of deterioration and causes of damage (CNR, Milano) performed the investigations on the microclimate and masonry of the church; results of measurements showed high water content in the wall (some values higher than 8%), at the bottom (due to rising damp) and in some spots above 6-8 m up to the floor (due to some water leakages from the roof). In 2003 the authors performed further investigations: Relative Humidity in the church resulted high (often close to 75%), and a high water content was measured particularly in the southern side, in the localized spot resulting from the previous investigation too. For those “evidences”, the intervention focus on the control of the ambient conditions. After the implementation of some interventions at the side (roof inspection, opening of infilled air ventilation pipes, etc), the designer planned and realized the heating of masonry, consisting in a warm water pipe installed at the basis of the walls, few centimetres up to the floor. The water exchanges heat with the masonry, improving the thermal capability of the wet materials. After the intervention, the authors performed a one-year monitoring (in 2008) with the aims to assess the changes of the microclimatic and surfaces conditions, and evaluate the evolution of changes. Furthermore, monitoring allows also to prevent damage due to unexpected results of the intervention. The collected data on Santo Stefano, although scrappy, allow the authors to reason out the building conditions before, during and after the restoration.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Friburgo 2009.pdf
Accesso riservato
:
Post-Print (DRAFT o Author’s Accepted Manuscript-AAM)
Dimensione
4.18 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.18 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.