Dall'inizio del XX secolo in molte zone dell'Appennino si è assistito a un forte calo demografico e al declino delle economie tradizionali locali. Questo ha portato al graduale spopolamento di numerosi comuni, fenomeno solo parzialmente mitigato dalla nascita e dallo sviluppo di attività ricreative stagionali o di insediamenti produttivi nella fascia pedemontana. Inoltre, il cambiamento climatico sta trasformando radicalmente il paesaggio appenninico a un ritmo allarmante, mettendo in discussione l'identità di questi territori. Il lavoro, che restituisce gli esiti di diversi laboratori didattici, si concentra sull'Appennino tosco-emiliano tra le province di Reggio Emilia e Modena, all'interno del Parco dell'Emilia Centrale nell'area del Monte Cimone. La proposta esplora tre diverse prospettive di trasformazione. La prima si basa sulla diffusione di pratiche alternative a quelle degli sport invernali, capaci di modificare la concezione mono-funzionale e stagionale della montagna attraverso una prospettiva di evoluzione degli usi ricreativi e culturali. La seconda ipotesi indaga quali possano essere i margini di trasformazione della rete di mobilità e dei servizi esistente, per garantire minori impatti ambientali, e migliori servizi a residenti permanenti e temporanei: presidi multifunzionali e flessibili, in grado di accogliere attività complementari, promuovono nuove scelte residenziali e il rilancio degli insediamenti. La terza prospettiva opera attraverso il recupero del ricco patrimonio rurale dismesso, guardando a pratiche di riabitazione emergenti e nuove forme di turismo sostenibile.
Appennini in transizione. Gli insediamenti dell'Appennino tosco-emiliano tra spopolamento, cambiamento climatico e transizione socio-ecologica
L. Daglio;M. Tettoni;F. Zanfi
2024-01-01
Abstract
Dall'inizio del XX secolo in molte zone dell'Appennino si è assistito a un forte calo demografico e al declino delle economie tradizionali locali. Questo ha portato al graduale spopolamento di numerosi comuni, fenomeno solo parzialmente mitigato dalla nascita e dallo sviluppo di attività ricreative stagionali o di insediamenti produttivi nella fascia pedemontana. Inoltre, il cambiamento climatico sta trasformando radicalmente il paesaggio appenninico a un ritmo allarmante, mettendo in discussione l'identità di questi territori. Il lavoro, che restituisce gli esiti di diversi laboratori didattici, si concentra sull'Appennino tosco-emiliano tra le province di Reggio Emilia e Modena, all'interno del Parco dell'Emilia Centrale nell'area del Monte Cimone. La proposta esplora tre diverse prospettive di trasformazione. La prima si basa sulla diffusione di pratiche alternative a quelle degli sport invernali, capaci di modificare la concezione mono-funzionale e stagionale della montagna attraverso una prospettiva di evoluzione degli usi ricreativi e culturali. La seconda ipotesi indaga quali possano essere i margini di trasformazione della rete di mobilità e dei servizi esistente, per garantire minori impatti ambientali, e migliori servizi a residenti permanenti e temporanei: presidi multifunzionali e flessibili, in grado di accogliere attività complementari, promuovono nuove scelte residenziali e il rilancio degli insediamenti. La terza prospettiva opera attraverso il recupero del ricco patrimonio rurale dismesso, guardando a pratiche di riabitazione emergenti e nuove forme di turismo sostenibile.| File | Dimensione | Formato | |
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