Il progetto di architettura prefigura e governa le trasformazioni dello spazio e dell’ambiente alle diverse scale: dalla stanza all’edificio, dalla città al paesaggio. Queste modificazioni si sovrappongono nel tempo, raramente agendo in condizioni di tabula rasa, ma il più delle volte riconfigurando l’esistente fisico e il suo significato attraverso processi che sono materiali e immateriali. Ciò che c’era prima e ciò che ci sarà dopo è materia di progetto. In occasione della curatela della mostra “Scales of transformation” (Politecnico di Milano, giugno-ottobre 2023) che indaga e racconta il terreno comune fra Architettura e Ingegneria Chimica, la polivalenza del termine ‘trasformazione’, denominatore comune fra le due discipline, è emersa sin dall’inizio del lavoro di indagine: da un lato rimanda al processo trasformativo nella sua dimensione temporale e ciclica, dall’altro alla sua dimensione progettuale/espressiva come azione culturale e sociale. L’esposizione, che è la prima di una serie di mostre che riflettono sul valore e sul ruolo della “cultura politecnica” nella contemporaneità, ha messo in luce come l’approccio multidisciplinare al progetto, nella sua valenza anche formativa, grazie alla complementarità dei contributi e al confronto dialettico tra diverse voci, possa contribuire a far maturare consapevolezza e coscienza critica rispetto al portato etico del progetto di trasformazione.
Trasformazione
L. Daglio;L. Ottolini
2023-01-01
Abstract
Il progetto di architettura prefigura e governa le trasformazioni dello spazio e dell’ambiente alle diverse scale: dalla stanza all’edificio, dalla città al paesaggio. Queste modificazioni si sovrappongono nel tempo, raramente agendo in condizioni di tabula rasa, ma il più delle volte riconfigurando l’esistente fisico e il suo significato attraverso processi che sono materiali e immateriali. Ciò che c’era prima e ciò che ci sarà dopo è materia di progetto. In occasione della curatela della mostra “Scales of transformation” (Politecnico di Milano, giugno-ottobre 2023) che indaga e racconta il terreno comune fra Architettura e Ingegneria Chimica, la polivalenza del termine ‘trasformazione’, denominatore comune fra le due discipline, è emersa sin dall’inizio del lavoro di indagine: da un lato rimanda al processo trasformativo nella sua dimensione temporale e ciclica, dall’altro alla sua dimensione progettuale/espressiva come azione culturale e sociale. L’esposizione, che è la prima di una serie di mostre che riflettono sul valore e sul ruolo della “cultura politecnica” nella contemporaneità, ha messo in luce come l’approccio multidisciplinare al progetto, nella sua valenza anche formativa, grazie alla complementarità dei contributi e al confronto dialettico tra diverse voci, possa contribuire a far maturare consapevolezza e coscienza critica rispetto al portato etico del progetto di trasformazione.File | Dimensione | Formato | |
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