Il volume ricostruisce l’opera dell’architetto Egizio Nichelli, analizzando sia i suoi restauri che le sue costruzioni nuove. Si tratta di un lavoro che parte da un minuzioso studio di archivio, una ricerca documentale e iconografica volta al recupero di un protagonista poco noto del panorama milanese. Il volume riscopre una figura della storia dell’architettura del dopoguerra italiano che rappresenta bene il rinnovato interesse per gli studi archeologici emerso a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Nichelli condivide con gli archeologi milanesi l’obbiettivo di ricostruire la Forma Urbis Mediolani e nei suoi molti progetti di restauro dimostra una predisposizione speciale per i resti archeologici romani. Dai suoi lavori al civico museo archeologico, nel chiostro degli olivetani, a cascina Pozzobonelli, a palazzo Greppi, nei progetti del sottopassaggio degli archi di porta nuova o nell’autoparcheggio di via Brisa si evince sempre la volontà di mettere in evidenza i resti romani ritrovati sia sotto forma di murature che di reperti archeologici minori. Nichelli, ispirato dalle teorie sul restauro dei maestri Camillo Boito, Gustavo Giovannoni e Ambrogio Annoni, ricostruisce minuziosamente opere storiche chiave del tessuto milanese fortemente compromesse dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, pensiamo ai chiostri dell’ospedale maggiore o alla facciata del museo di storia naturale. L’architetto è andato alla ricerca di un’identità primigenia del tessuto urbano, ponendosi come un argine alla ricerca di un volto esclusivamente contemporaneo della città, sebbene abbia anche realizzato molte opere pubbliche moderne ex novo: scuole, piscine, centri sportivi e musei. L’architettura di Egizio Nichelli è fatta di un delicato equilibrio tra la realizzazione di opere moderne a carattere sociale e una forte volontà di restituire alla cittadinanza le tracce più antiche di Milano.

Architettura di Egizio Nichelli (1937-1991)

pilar guerrieri
2022-01-01

Abstract

Il volume ricostruisce l’opera dell’architetto Egizio Nichelli, analizzando sia i suoi restauri che le sue costruzioni nuove. Si tratta di un lavoro che parte da un minuzioso studio di archivio, una ricerca documentale e iconografica volta al recupero di un protagonista poco noto del panorama milanese. Il volume riscopre una figura della storia dell’architettura del dopoguerra italiano che rappresenta bene il rinnovato interesse per gli studi archeologici emerso a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Nichelli condivide con gli archeologi milanesi l’obbiettivo di ricostruire la Forma Urbis Mediolani e nei suoi molti progetti di restauro dimostra una predisposizione speciale per i resti archeologici romani. Dai suoi lavori al civico museo archeologico, nel chiostro degli olivetani, a cascina Pozzobonelli, a palazzo Greppi, nei progetti del sottopassaggio degli archi di porta nuova o nell’autoparcheggio di via Brisa si evince sempre la volontà di mettere in evidenza i resti romani ritrovati sia sotto forma di murature che di reperti archeologici minori. Nichelli, ispirato dalle teorie sul restauro dei maestri Camillo Boito, Gustavo Giovannoni e Ambrogio Annoni, ricostruisce minuziosamente opere storiche chiave del tessuto milanese fortemente compromesse dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, pensiamo ai chiostri dell’ospedale maggiore o alla facciata del museo di storia naturale. L’architetto è andato alla ricerca di un’identità primigenia del tessuto urbano, ponendosi come un argine alla ricerca di un volto esclusivamente contemporaneo della città, sebbene abbia anche realizzato molte opere pubbliche moderne ex novo: scuole, piscine, centri sportivi e musei. L’architettura di Egizio Nichelli è fatta di un delicato equilibrio tra la realizzazione di opere moderne a carattere sociale e una forte volontà di restituire alla cittadinanza le tracce più antiche di Milano.
2022
Franco Angeli
9788835137689
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