Lo studio esamina il progetto eseguito dal Renzo Piano Building Workshop riguardante l’inserimento di un’architettura all’interno di un isolato storico di Parigi, che obbliga a un dialogo ravvicinato e fisico con le preesistenze. Il paradigma del “costruire sul costruito” si trasforma in un’occasione di riqualificazione diffusa, di riconquista dello spazio, anche ridotto e interstiziale: pertanto, la nuova sede della Fondation Jérôme Seydox-Pathé diviene una presenza inattesa, un volume a curvatura multiforme che si intravede galleggiare al centro della corte in cui si appoggia, ancorandosi in pochi punti. Nell’insieme, rispetto alle strutture portanti principali, l’involucro superiore (prodotto e applicato da Bet Structure et Façade) si svolge tramite: gli archi, o centine, in legno lamellare con dimensioni e orientamenti diversi, estesi dai giunti di configurazione tronco-piramidale collegati alle cerniere sostenute dalle carpenterie perimetrali inclinate; l’intelaiatura in profili tubolari per la tessitura in profili a “C”, sostenuta dai bracci protesi dal guscio cementizio e dai perni protesi dalle centine, per il supporto delle lastre in vetrocamera fissate con tecnologia strutturale; l’intelaiatura a supporto dell’avvolgimento esterno in lamelle di alluminio microforato. In particolare, le connessioni dell’involucro considerano: i perni saldati e innestati alle centine in legno lamellare, che si proiettano a supportare il telaio in profili tubolari di sostegno alla trama in profili a “C” per i moduli in vetrocamera; i bracci e i perni che si proiettano, dal guscio cementizio e dalla trama in profili a “C”, per supportare i correnti in profili tubolari di sostegno ai fissaggi delle lamelle in alluminio microforato.
Architettura organica e tessiture dell'involucro
MASSIMILIANO NASTRI
2023-01-01
Abstract
Lo studio esamina il progetto eseguito dal Renzo Piano Building Workshop riguardante l’inserimento di un’architettura all’interno di un isolato storico di Parigi, che obbliga a un dialogo ravvicinato e fisico con le preesistenze. Il paradigma del “costruire sul costruito” si trasforma in un’occasione di riqualificazione diffusa, di riconquista dello spazio, anche ridotto e interstiziale: pertanto, la nuova sede della Fondation Jérôme Seydox-Pathé diviene una presenza inattesa, un volume a curvatura multiforme che si intravede galleggiare al centro della corte in cui si appoggia, ancorandosi in pochi punti. Nell’insieme, rispetto alle strutture portanti principali, l’involucro superiore (prodotto e applicato da Bet Structure et Façade) si svolge tramite: gli archi, o centine, in legno lamellare con dimensioni e orientamenti diversi, estesi dai giunti di configurazione tronco-piramidale collegati alle cerniere sostenute dalle carpenterie perimetrali inclinate; l’intelaiatura in profili tubolari per la tessitura in profili a “C”, sostenuta dai bracci protesi dal guscio cementizio e dai perni protesi dalle centine, per il supporto delle lastre in vetrocamera fissate con tecnologia strutturale; l’intelaiatura a supporto dell’avvolgimento esterno in lamelle di alluminio microforato. In particolare, le connessioni dell’involucro considerano: i perni saldati e innestati alle centine in legno lamellare, che si proiettano a supportare il telaio in profili tubolari di sostegno alla trama in profili a “C” per i moduli in vetrocamera; i bracci e i perni che si proiettano, dal guscio cementizio e dalla trama in profili a “C”, per supportare i correnti in profili tubolari di sostegno ai fissaggi delle lamelle in alluminio microforato.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
NASTRI - Serramenti Design e Componenti - N. 8 - 2023.pdf
Accesso riservato
:
Publisher’s version
Dimensione
1.5 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.5 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.