Lo studio esamina l’esecuzione elaborata da Massimiliano e Doriana Fuksas all’interno e sulla copertura del severo palazzo dell’Unione Militare a Roma, nei suoi rigidi canoni testimoni del Novecento. L’esecuzione in copertura, realizzata dalla geometria complessa sfaccettata e dalle chiusure irregolari in pannelli di vetro a sovrastare il complesso architettonico, si propone come un articolato ma armonioso landmark all’interno del tessuto planivolumetrico urbano. I progettisti sono riusciti nell’obiettivo di “ripulire” la costruzione di tutti gli elementi che la storia ha affastellato, eliminando gli impianti che nel corso del tempo erano stati posizionati sulla terrazza e riportando così l’edificio alla sua integrità e nobiltà d’origine. Al contempo, i progettisti hanno avanzato una ricerca molto delicata per raggiungere il giusto punto di equilibrio tra storia e contemporaneità: la copertura dell’edificio, in particolare, si rivela un elemento di elevata panoramicità sulle abitazioni del cuore di Roma. Nello specifico, la concezione progettuale osserva: la costruzione all’interno dell’edificio di una sorta di “lanterna” di vetro e acciaio, che arriva fino in copertura per svelare ai visitatori la città, un punto di osservazione privilegiato. La parte che emerge dalla struttura originaria si determina secondo un ingombro modesto, dove sono celati anche gli impianti, scendendo fino a entrare in contatto internamente con la base; la costruzione della “nuvola” al di sopra della copertura dell’edificio, ospitando uno spazio panoramico con ristorante e coffee shop. La lettura del contesto storico in chiave contemporanea privilegia un intervento leggero sugli esterni dell’edificio, con una struttura in acciaio e vetro dalla geometria triangolare che attraversa la costruzione, intesa quale tessitura capace di avvolgere il corpo edilizio preesistente: la percezione che si sviluppa negli spazi interni offre l’esperienza visiva generata dai bagliori della struttura luminosa, dal vuoto a tutta altezza che conferisce una prospettiva della stessa installazione lungo tutti i piani interconnessi tra loro attraverso percorsi orizzontali. L’elemento principale del progetto, nonché vera e propria icona dell’installazione, è costituito dalla “lanterna” con orditura in acciaio e chiusure in vetro realizzata da PICHLER projects (sotto la sorveglianza della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma), che attraversa tutti i solai dell’edificio per affiorare in copertura: qui forma l’apparato della “nuvola” che si svolge in una volta trasparente di geometria complessa.

Studio dell'involucro a geometria multiforme reticolare

MASSIMILIANO NASTRI
2023-01-01

Abstract

Lo studio esamina l’esecuzione elaborata da Massimiliano e Doriana Fuksas all’interno e sulla copertura del severo palazzo dell’Unione Militare a Roma, nei suoi rigidi canoni testimoni del Novecento. L’esecuzione in copertura, realizzata dalla geometria complessa sfaccettata e dalle chiusure irregolari in pannelli di vetro a sovrastare il complesso architettonico, si propone come un articolato ma armonioso landmark all’interno del tessuto planivolumetrico urbano. I progettisti sono riusciti nell’obiettivo di “ripulire” la costruzione di tutti gli elementi che la storia ha affastellato, eliminando gli impianti che nel corso del tempo erano stati posizionati sulla terrazza e riportando così l’edificio alla sua integrità e nobiltà d’origine. Al contempo, i progettisti hanno avanzato una ricerca molto delicata per raggiungere il giusto punto di equilibrio tra storia e contemporaneità: la copertura dell’edificio, in particolare, si rivela un elemento di elevata panoramicità sulle abitazioni del cuore di Roma. Nello specifico, la concezione progettuale osserva: la costruzione all’interno dell’edificio di una sorta di “lanterna” di vetro e acciaio, che arriva fino in copertura per svelare ai visitatori la città, un punto di osservazione privilegiato. La parte che emerge dalla struttura originaria si determina secondo un ingombro modesto, dove sono celati anche gli impianti, scendendo fino a entrare in contatto internamente con la base; la costruzione della “nuvola” al di sopra della copertura dell’edificio, ospitando uno spazio panoramico con ristorante e coffee shop. La lettura del contesto storico in chiave contemporanea privilegia un intervento leggero sugli esterni dell’edificio, con una struttura in acciaio e vetro dalla geometria triangolare che attraversa la costruzione, intesa quale tessitura capace di avvolgere il corpo edilizio preesistente: la percezione che si sviluppa negli spazi interni offre l’esperienza visiva generata dai bagliori della struttura luminosa, dal vuoto a tutta altezza che conferisce una prospettiva della stessa installazione lungo tutti i piani interconnessi tra loro attraverso percorsi orizzontali. L’elemento principale del progetto, nonché vera e propria icona dell’installazione, è costituito dalla “lanterna” con orditura in acciaio e chiusure in vetro realizzata da PICHLER projects (sotto la sorveglianza della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma), che attraversa tutti i solai dell’edificio per affiorare in copertura: qui forma l’apparato della “nuvola” che si svolge in una volta trasparente di geometria complessa.
2023
Tecnologia dell'architettura. Progettazione esecutiva dell'architettura. Tecnologie dell'involucro.
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