Lo studio esamina l’intervento architettonico elaborato dal Renzo Piano Building Workshop situato nel quartiere Medienhafen di Düsseldorf, proprio vicino al primo bacino del porto. Il progetto denominato Float riunisce in un volume vetrato sei blocchi con destinazione d’uso a uffici di dimensioni e altezze diverse, collegati da una serie di ponti, ovvero le “passerelle”. La sezione profilare del sistema di facciata (prospetto ovest), di tipologia a cellule, si compone attraverso: gli elementi tubolari interni di geometria rettangolare, con la proiezione dei setti longitudinali caratterizzati dall’incremento dimensionale degli spessori e dal prolungamento delle ali interne; le cavità speculari (di tipologia “femmina-femmina”) per l’inserimento della guarnizione di giunzione interna; l’estensione laterale con profili di telaio alari dotati delle cavità di alloggiamento per le guarnizioni di battuta interna sul pannello in doppio vetrocamera, oltre alla proiezione frontale dei profili di telaio definiti dalle nervature per l’aggancio delle barrette in poliammide (dotate di camere interne); i dispositivi protesi all’esterno con funzione fermavetro, definiti dalla riproposizione delle estremità dei setti con spessore maggiorato: in questo caso agiscono anche quali elementi di supporto alle mensole dirette a sostenere i profili provvisti delle cavità e, ancora, delle coppie di setti sporgenti, a supporto dei rulli per le tende schermanti. La configurazione verticale del sistema si concreta sulla base dell’interfaccia nei confronti della struttura di elevazione orizzontale, rispetto alla quale si assemblano i montanti, rilevando: il completamento della sezione verticale dei profili dei componenti a cellula anche per la connessione orizzontale, che avviene alla quota della pavimentazione interna; la determinazione della fascia marcapiano racchiusa dalla sagoma scatolare interna e dalla lastra in vetro singolo esterna, contenendo gli strati termoisolanti; l’inclusione del traverso intermedio, rappresentativo della stessa tipologia rivolta alle connessioni, caratterizzato dai fermavetro esterni a sostegno della lastra in vetro singolo e protesi oltre le barrette in poliammide: tale traverso comporta anche la giunzione al sopraluce in doppio vetrocamera apribile a wasistas verso l’esterno, della dimensione tesa fino al successivo traverso intermedio alla quota dei supporti per gli avvolgibili interno ed esterno; l’aggregazione della mensola esterna a sostegno della lamina frangisole in alluminio estruso. La medesima tipologia di facciata a cellule (per il prospetto nord) comprende la successione dei moduli prefabbricati sostenuti dall’intelaiatura in profili estrusi di alluminio. In particolare, il piano di facciata si associa alle strutture di elevazione verticali puntiformi, attraverso: l’esecuzione di un innesto profilare in contiguità ai pilastri (dai quali è separato mediante una striscia termo e fonoisolante); l’esecuzione di una coppia di profili a “U” sui setti longitudinali estesi, all’interno, dai montanti; il montaggio del segmento in vetrocamera attraverso le connessioni in silicone strutturale verso entrambe le superfici di supporto, con l’estensione della lastra laminata esterna. Nello specifico, la costruzione del sistema di facciata (prospetto nord) contempla: l’applicazione della staffa (fissata all’estradosso con tassellatura), protesa oltre la sezione estradossale (da cui si separa mediante lo strato coibente e la lamiera piegata di contenimento, per l’innesto dell’aggancio a “baionetta” situato sul setto interno dei montanti; la composizione dell’interfaccia marcapiano, laddove la sezione interna (compresa a livello geometrico tra il traverso superiore e il traverso inferiore intermedio, che sostengono il sopraluce in doppio vetrocamera) è avvolta dalla lamiera sagomata a “C” a contenimento del doppio strato termo e fonoisolante; l’allineamento dell’interasse di montaggio orizzontale tra i traversi rispetto alla quota di pavimento interna; la disposizione dei due traversi intermedi, il primo a supporto della lamiera di controsoffittatura nei confronti dell’interfaccia e il secondo a supporto dell’avvolgibile relativo alla tenda schermante interna.

Il "galleggiante" volume vetrato di Medienhafen (Düsseldorf)

MASSIMILIANO NASTRI
2023-01-01

Abstract

Lo studio esamina l’intervento architettonico elaborato dal Renzo Piano Building Workshop situato nel quartiere Medienhafen di Düsseldorf, proprio vicino al primo bacino del porto. Il progetto denominato Float riunisce in un volume vetrato sei blocchi con destinazione d’uso a uffici di dimensioni e altezze diverse, collegati da una serie di ponti, ovvero le “passerelle”. La sezione profilare del sistema di facciata (prospetto ovest), di tipologia a cellule, si compone attraverso: gli elementi tubolari interni di geometria rettangolare, con la proiezione dei setti longitudinali caratterizzati dall’incremento dimensionale degli spessori e dal prolungamento delle ali interne; le cavità speculari (di tipologia “femmina-femmina”) per l’inserimento della guarnizione di giunzione interna; l’estensione laterale con profili di telaio alari dotati delle cavità di alloggiamento per le guarnizioni di battuta interna sul pannello in doppio vetrocamera, oltre alla proiezione frontale dei profili di telaio definiti dalle nervature per l’aggancio delle barrette in poliammide (dotate di camere interne); i dispositivi protesi all’esterno con funzione fermavetro, definiti dalla riproposizione delle estremità dei setti con spessore maggiorato: in questo caso agiscono anche quali elementi di supporto alle mensole dirette a sostenere i profili provvisti delle cavità e, ancora, delle coppie di setti sporgenti, a supporto dei rulli per le tende schermanti. La configurazione verticale del sistema si concreta sulla base dell’interfaccia nei confronti della struttura di elevazione orizzontale, rispetto alla quale si assemblano i montanti, rilevando: il completamento della sezione verticale dei profili dei componenti a cellula anche per la connessione orizzontale, che avviene alla quota della pavimentazione interna; la determinazione della fascia marcapiano racchiusa dalla sagoma scatolare interna e dalla lastra in vetro singolo esterna, contenendo gli strati termoisolanti; l’inclusione del traverso intermedio, rappresentativo della stessa tipologia rivolta alle connessioni, caratterizzato dai fermavetro esterni a sostegno della lastra in vetro singolo e protesi oltre le barrette in poliammide: tale traverso comporta anche la giunzione al sopraluce in doppio vetrocamera apribile a wasistas verso l’esterno, della dimensione tesa fino al successivo traverso intermedio alla quota dei supporti per gli avvolgibili interno ed esterno; l’aggregazione della mensola esterna a sostegno della lamina frangisole in alluminio estruso. La medesima tipologia di facciata a cellule (per il prospetto nord) comprende la successione dei moduli prefabbricati sostenuti dall’intelaiatura in profili estrusi di alluminio. In particolare, il piano di facciata si associa alle strutture di elevazione verticali puntiformi, attraverso: l’esecuzione di un innesto profilare in contiguità ai pilastri (dai quali è separato mediante una striscia termo e fonoisolante); l’esecuzione di una coppia di profili a “U” sui setti longitudinali estesi, all’interno, dai montanti; il montaggio del segmento in vetrocamera attraverso le connessioni in silicone strutturale verso entrambe le superfici di supporto, con l’estensione della lastra laminata esterna. Nello specifico, la costruzione del sistema di facciata (prospetto nord) contempla: l’applicazione della staffa (fissata all’estradosso con tassellatura), protesa oltre la sezione estradossale (da cui si separa mediante lo strato coibente e la lamiera piegata di contenimento, per l’innesto dell’aggancio a “baionetta” situato sul setto interno dei montanti; la composizione dell’interfaccia marcapiano, laddove la sezione interna (compresa a livello geometrico tra il traverso superiore e il traverso inferiore intermedio, che sostengono il sopraluce in doppio vetrocamera) è avvolta dalla lamiera sagomata a “C” a contenimento del doppio strato termo e fonoisolante; l’allineamento dell’interasse di montaggio orizzontale tra i traversi rispetto alla quota di pavimento interna; la disposizione dei due traversi intermedi, il primo a supporto della lamiera di controsoffittatura nei confronti dell’interfaccia e il secondo a supporto dell’avvolgibile relativo alla tenda schermante interna.
2023
Tecnologia dell'architettura. Progettazione esecutiva dell'architettura. Tecnologie dell'involucro.
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