Lo studio esamina il settore progettuale e produttivo dei sistemi di involucro che si concreta, nello scenario attuale, secondo la conferma e la progressione delle serie di gamma, nel rispetto dei costanti studi di approfondimento, di affinamento e di perfezionamento. Il contesto offre situazioni di analisi puntuale dirette a riconfigurare alcune interfacce, a esplicitare le possibilità di incremento prestazionale all’interno di sistemi e di telai “ibridati” sulla base dei profili di base. Oppure, il contesto manifesta la capacità di sostenere, all’interno delle proprie linee di ricerca e sviluppo, l’elaborazione di “sotto-componenti” a loro volta dotati di complessità funzionali e applicative, caratterizzati da versatilità e da flessibilità connettiva e relazionale nei confronti dei telai di base. Ancora, si esplicita, in alcuni casi, la volontà di assumere, di convogliare e di acquisire nella propria produzione le soluzioni tecniche “fuori sistema”, sempre più presenti nel campo delle applicazioni di facciata e pronte a presentarsi nella forma di “proposte di sistema”. Questo, assicurando il consolidamento e l’espressione di paradigmi consolidati e aggiornati secondo le necessità di gestione energetica dell’edificio e di ampliamento della gamma. L’espressione evoluta definita dall’ambito produttivo si caratterizza per mezzo di soluzioni innovative a livello di sistema o di componente, affermando la correlazione con le necessità energetiche e di associazione combinata con l’intero assetto architettonico, impiantistico e funzionale dell’edificio, nel caso della nuova costruzione come anche nel caso degli interventi sul costruito. A tale proposito, l’evoluzione produttiva finalmente dimostra in modo concreto le potenzialità dirette a oltrepassare la messa a punto dei sistemi di facciata quale apparato diretto esclusivamente alla nuova edificazione, comportando il trasferimento tecnologico di procedure funzionali (soprattutto in materia di bioclimatica e di nuovi materiali, anche da tempo studiati dalla tecno-scienza) e di esperimenti (in gran parte già adottati e sostenuti a livello normativo in campo mitteleuropeo) verso l’utilizzo sulle chiusure verticali da riqualificare. Lo studio dell’involucro edilizio costituito da componenti prefabbricati si specifica come attualizzazione dei principi dell’architettura funzionale, delle prestazioni ergonomiche combinate alla concezione morfo-tipologica dell’edificio, attraverso l’impiego di soluzioni tecniche e di materiali contemporanei di carattere evoluto: le attuali strategie di component design si concentrano essenzialmente sulle procedure produttive e combinatorie, seriali e modulari, di materiali di chiusura e di rivestimento propri della tradizione costruttiva secondo forme “ibride” e “allusive”, oppure su criteri di aggregazione meccanica, “tettonica” e integrata tra elementi e semilavorati disposti “a catalogo”. Allo stesso tempo, il component design dei sistemi di involucro esamina le modalità di progettazione ambientale, funzionale e adattiva nei confronti delle sollecitazioni climatiche, oltre a proporre nuovi scenari nella costituzione “interattiva” e “comunicativa” delle superfici edilizie. L’involucro, svincolato dalla funzione portante e nella forma di “cortina”, assume il ruolo di “transizione” tra spazialità interna ed esterna, mettendo in discussione sia i rigorosi paradigmi, sanciti durante il Movimento Moderno, di “purezza formale” e di “funzionalismo materico”, sia la formulazione secondo cui l’espressione esterna dell’architettura debba riflettere le destinazioni d’uso interne, come relazione “armonica” tra forma e funzione. La correlazione tra l’involucro e l’architettura precisa un settore ormai specifico e multidisciplinare nell’ambito progettuale ed edilizio, in cui convergono e si rapportano: le nozioni e le pratiche afferenti all’ingegneria meccanica strutturale, alla fisica-tecnica (unitamente alle tecnologie degli impianti), al component e all’industrial design; la raffinata messa a punto dei “micro-sistemi” di supporto, di interfaccia e di stratificazione specializzata; le logiche produttive (ora enunciate dall’industrializzazione “leggera”, caratterizzata da processi realizzativi versatili per serie ridotte e per esigenze particolari); l’elaborazione “componentistica” dei sistemi di involucro che richiede capacità nell’“invenzione strategica” e nell’“arte della connessione”, attraverso l’“ordire”, quale procedura di “macchinazione” e di costituzione di connessioni per sequenze di assemblaggio.

Tecnologie evolute e innovazione dell'involucro

MASSIMILIANO NASTRI
2023-01-01

Abstract

Lo studio esamina il settore progettuale e produttivo dei sistemi di involucro che si concreta, nello scenario attuale, secondo la conferma e la progressione delle serie di gamma, nel rispetto dei costanti studi di approfondimento, di affinamento e di perfezionamento. Il contesto offre situazioni di analisi puntuale dirette a riconfigurare alcune interfacce, a esplicitare le possibilità di incremento prestazionale all’interno di sistemi e di telai “ibridati” sulla base dei profili di base. Oppure, il contesto manifesta la capacità di sostenere, all’interno delle proprie linee di ricerca e sviluppo, l’elaborazione di “sotto-componenti” a loro volta dotati di complessità funzionali e applicative, caratterizzati da versatilità e da flessibilità connettiva e relazionale nei confronti dei telai di base. Ancora, si esplicita, in alcuni casi, la volontà di assumere, di convogliare e di acquisire nella propria produzione le soluzioni tecniche “fuori sistema”, sempre più presenti nel campo delle applicazioni di facciata e pronte a presentarsi nella forma di “proposte di sistema”. Questo, assicurando il consolidamento e l’espressione di paradigmi consolidati e aggiornati secondo le necessità di gestione energetica dell’edificio e di ampliamento della gamma. L’espressione evoluta definita dall’ambito produttivo si caratterizza per mezzo di soluzioni innovative a livello di sistema o di componente, affermando la correlazione con le necessità energetiche e di associazione combinata con l’intero assetto architettonico, impiantistico e funzionale dell’edificio, nel caso della nuova costruzione come anche nel caso degli interventi sul costruito. A tale proposito, l’evoluzione produttiva finalmente dimostra in modo concreto le potenzialità dirette a oltrepassare la messa a punto dei sistemi di facciata quale apparato diretto esclusivamente alla nuova edificazione, comportando il trasferimento tecnologico di procedure funzionali (soprattutto in materia di bioclimatica e di nuovi materiali, anche da tempo studiati dalla tecno-scienza) e di esperimenti (in gran parte già adottati e sostenuti a livello normativo in campo mitteleuropeo) verso l’utilizzo sulle chiusure verticali da riqualificare. Lo studio dell’involucro edilizio costituito da componenti prefabbricati si specifica come attualizzazione dei principi dell’architettura funzionale, delle prestazioni ergonomiche combinate alla concezione morfo-tipologica dell’edificio, attraverso l’impiego di soluzioni tecniche e di materiali contemporanei di carattere evoluto: le attuali strategie di component design si concentrano essenzialmente sulle procedure produttive e combinatorie, seriali e modulari, di materiali di chiusura e di rivestimento propri della tradizione costruttiva secondo forme “ibride” e “allusive”, oppure su criteri di aggregazione meccanica, “tettonica” e integrata tra elementi e semilavorati disposti “a catalogo”. Allo stesso tempo, il component design dei sistemi di involucro esamina le modalità di progettazione ambientale, funzionale e adattiva nei confronti delle sollecitazioni climatiche, oltre a proporre nuovi scenari nella costituzione “interattiva” e “comunicativa” delle superfici edilizie. L’involucro, svincolato dalla funzione portante e nella forma di “cortina”, assume il ruolo di “transizione” tra spazialità interna ed esterna, mettendo in discussione sia i rigorosi paradigmi, sanciti durante il Movimento Moderno, di “purezza formale” e di “funzionalismo materico”, sia la formulazione secondo cui l’espressione esterna dell’architettura debba riflettere le destinazioni d’uso interne, come relazione “armonica” tra forma e funzione. La correlazione tra l’involucro e l’architettura precisa un settore ormai specifico e multidisciplinare nell’ambito progettuale ed edilizio, in cui convergono e si rapportano: le nozioni e le pratiche afferenti all’ingegneria meccanica strutturale, alla fisica-tecnica (unitamente alle tecnologie degli impianti), al component e all’industrial design; la raffinata messa a punto dei “micro-sistemi” di supporto, di interfaccia e di stratificazione specializzata; le logiche produttive (ora enunciate dall’industrializzazione “leggera”, caratterizzata da processi realizzativi versatili per serie ridotte e per esigenze particolari); l’elaborazione “componentistica” dei sistemi di involucro che richiede capacità nell’“invenzione strategica” e nell’“arte della connessione”, attraverso l’“ordire”, quale procedura di “macchinazione” e di costituzione di connessioni per sequenze di assemblaggio.
2023
Tecnologia dell'architettura. Progettazione esecutiva dell'architettura. Tecnologie dell'involucro.
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NASTRI - Serramenti Design e Componenti - N. 3 - 2023.pdf

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1257080
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