“Prima dei suoi viaggi in America, l’America veniva a Milano a casa dei Sottsass”, così ricordava Lisa Ponti di quei primi anni cinquanta, delle cene in quel “ritrovo” di artisti, galleristi e scrittori che era la casa di Milano di Ettore Sottsass e sua moglie Fernanda Pivano. La figura della Pivano, che nel dopo guerra è la prima voce italiana della “nuova” America, non può che essere determinante in quello che sarà il lungo e proficuo scambio culturale tra il Paese oltreoceano e il Sottsass uomo e progettista. Relazione indagata in gran parte rispetto agli anni della maturità progettuale di Sottsass: prima nel 1972 in occasione della mostra Italy: the New Domestic Landscape, ma soprattutto grazie al grande successo internazionale di Memphis negli anni ottanta. Meno note sono le condizioni attraverso cui si è sviluppata questa condizione di reciproca influenza – progettuale e culturale. I primi punti di contatto tra Sottsass e gli Stati Uniti risalgono agli inizi della carriera come designer e architetto nell’immediato dopoguerra. Negli stessi anni in cui la Pivano si avvicina sempre più alla letteratura d’oltreoceano, traducendo nel 1943 Addio alle armi di Ernest Hemingway e dando inizio a una duratura amicizia con lo scrittore americano, così come con i principali autori della Beat Generation, il marito sta osservando il design organico degli americani Charles Eames e Isamu Noguchi. Sono di questi anni, infatti, una serie di schizzi di progetti dedicati all’applicazione del compensato curvato che vengono proposti da Sottsass proprio in occasione dei concorsi CADMA (la fiorentina Commissione Assistenza Distribuzione Materiali Artigianato) del 1947. L’inizio nel 1948 della collaborazione con la rivista Domus e la sua amicizia con Lisa Ponti, danno a Sottsass una grande opportunità, quella di conoscere l’architetto e designer americano George Nelson, incontrato a Milano per la prima volta nel 1952: “Non so se voi è mai capitato che un uomo calmo, estremamente calmo, sia entrato nella vostra casa e che di colpo (…) cambiano tutti normali punti di riferimento della vostra vita e improvvisamente vi siete accorti dover accelerare il metodo generale, accelerare le visioni, i programmi o forse la totale utopia” Sottsass (2002). Nel 1954, probabilmente grazie al rapporto con Nelson o attraverso un’altra amicizia, quella con Marjorie Fergusson dell’ambasciata americana a Milano, Sottsass viene invitato dall’imprenditore americano Irving Richards a disegnare alcuni oggetti in alluminio per il suo negozio sulla 5th Avenue a Manhattan. Ha inizio così la realizzazione di svariati oggetti in alluminio prodotti dall’azienda italiana Rinnovel e distribuiti dalla Raymor negli Stati Uniti. Il rapporto tra Sottsass e Irving Richards proseguì poi per diversi anni con la proficua produzione di ceramiche per l’azienda toscana Bitossi e con la storica collaborazione con Aldo Londi. Nelson invita Sottsass a lavorare per un periodo nel suo studio di New York, e finalmente nel 1956, grazie a una borsa di studio vinta da Fernanda Pivano, la coppia fa il suo primo viaggio negli Stati Uniti. Questa prima esperienza americana segnerà profondamente Sottsass, colpito dalle luci e dalla frenesia di Manhattan, da quello che definisce un “mondo moderno in piena rivoluzione industriale”. Da qui avranno inizio altre storie, ma soprattutto un complesso processo di elaborazione che vedrà Sottsass dibattersi tra le culture del vecchio e del nuovo mondo, la cui natura sarà qui sviscerata, per quanto possibile, attraverso un insieme di fonti dirette (archivi) e indirette (riviste, pubblicazioni e scritti).

"Volai a bordo di un Constellation”. Influenze e interferenze da e tra gli Stati Uniti ed Ettore Sottsass durante gli anni ’50

C. Lecce
2023-01-01

Abstract

“Prima dei suoi viaggi in America, l’America veniva a Milano a casa dei Sottsass”, così ricordava Lisa Ponti di quei primi anni cinquanta, delle cene in quel “ritrovo” di artisti, galleristi e scrittori che era la casa di Milano di Ettore Sottsass e sua moglie Fernanda Pivano. La figura della Pivano, che nel dopo guerra è la prima voce italiana della “nuova” America, non può che essere determinante in quello che sarà il lungo e proficuo scambio culturale tra il Paese oltreoceano e il Sottsass uomo e progettista. Relazione indagata in gran parte rispetto agli anni della maturità progettuale di Sottsass: prima nel 1972 in occasione della mostra Italy: the New Domestic Landscape, ma soprattutto grazie al grande successo internazionale di Memphis negli anni ottanta. Meno note sono le condizioni attraverso cui si è sviluppata questa condizione di reciproca influenza – progettuale e culturale. I primi punti di contatto tra Sottsass e gli Stati Uniti risalgono agli inizi della carriera come designer e architetto nell’immediato dopoguerra. Negli stessi anni in cui la Pivano si avvicina sempre più alla letteratura d’oltreoceano, traducendo nel 1943 Addio alle armi di Ernest Hemingway e dando inizio a una duratura amicizia con lo scrittore americano, così come con i principali autori della Beat Generation, il marito sta osservando il design organico degli americani Charles Eames e Isamu Noguchi. Sono di questi anni, infatti, una serie di schizzi di progetti dedicati all’applicazione del compensato curvato che vengono proposti da Sottsass proprio in occasione dei concorsi CADMA (la fiorentina Commissione Assistenza Distribuzione Materiali Artigianato) del 1947. L’inizio nel 1948 della collaborazione con la rivista Domus e la sua amicizia con Lisa Ponti, danno a Sottsass una grande opportunità, quella di conoscere l’architetto e designer americano George Nelson, incontrato a Milano per la prima volta nel 1952: “Non so se voi è mai capitato che un uomo calmo, estremamente calmo, sia entrato nella vostra casa e che di colpo (…) cambiano tutti normali punti di riferimento della vostra vita e improvvisamente vi siete accorti dover accelerare il metodo generale, accelerare le visioni, i programmi o forse la totale utopia” Sottsass (2002). Nel 1954, probabilmente grazie al rapporto con Nelson o attraverso un’altra amicizia, quella con Marjorie Fergusson dell’ambasciata americana a Milano, Sottsass viene invitato dall’imprenditore americano Irving Richards a disegnare alcuni oggetti in alluminio per il suo negozio sulla 5th Avenue a Manhattan. Ha inizio così la realizzazione di svariati oggetti in alluminio prodotti dall’azienda italiana Rinnovel e distribuiti dalla Raymor negli Stati Uniti. Il rapporto tra Sottsass e Irving Richards proseguì poi per diversi anni con la proficua produzione di ceramiche per l’azienda toscana Bitossi e con la storica collaborazione con Aldo Londi. Nelson invita Sottsass a lavorare per un periodo nel suo studio di New York, e finalmente nel 1956, grazie a una borsa di studio vinta da Fernanda Pivano, la coppia fa il suo primo viaggio negli Stati Uniti. Questa prima esperienza americana segnerà profondamente Sottsass, colpito dalle luci e dalla frenesia di Manhattan, da quello che definisce un “mondo moderno in piena rivoluzione industriale”. Da qui avranno inizio altre storie, ma soprattutto un complesso processo di elaborazione che vedrà Sottsass dibattersi tra le culture del vecchio e del nuovo mondo, la cui natura sarà qui sviscerata, per quanto possibile, attraverso un insieme di fonti dirette (archivi) e indirette (riviste, pubblicazioni e scritti).
2023
THE ITALIAN PRESENCE IN POST-WAR AMERICA, 1949-1972. Architecture, Design, Fashion. Vol. 1
9788857593333
Ettore Sottsass jr., George Nelson, Fernanda Pivano, Irving Richards, Industrial Design, transatlantic transfer, post-war
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1252537
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