The nine issues and the two notebooks published in Florence by the international architecture magazine “Psicon” are the main evidence of a cultural enterprise that was suspended in circumstances similar to those that had fostered it. Between the end of the 1960s and the second half of the 1970s, the Faculty of Architecture of Florence found itself at the centre of an impassioned movement of college professors, who, during the student protests, had initiated experimental research or, on the contrary, had been forced to stop. Among the professors, rescued from the didactic paralysis of the Faculty of Architecture of Milan Polytechnic and recruited by the Florentine university, were Eugenio Battisti and Marcello Fagiolo, who, in the summer of 1974, joined Marco Dezzi Bardeschi to start an ‘ingenious’ and ‘fruitful’ editorial project. Stimulated by singular and fortunate circumstances, the three founded the “Psicon” cooperative and the Ouroboros study centre. The emblem they chose to seal their partnership was the Piranesian version of the ‘snake king’, in which the reptile biting its tail crosses the tools of the artist: a compass, some charcoal, a quill, and a paintbrush.

I nove numeri e i due quaderni pubblicati a Firenze dalla rivista internazionale di architettura “Psicon” sono le principali testimonianze di un’impresa culturale interrottasi in circostanze analoghe a quelle che l’avevano promossa. Tra la fine degli anni Sessanta e la seconda metà degli anni Settanta, la Facoltà di Architettura di Firenze si era trovata al centro di un intenso movimento di docenti, che, durante la contestazione studentesca, avevano avviato ricerche sperimentali o, al contrario, le avevano dovute interrompere. Tra i professori, sottratti alla paralisi didattica della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e reclutati a Firenze, c’erano Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo, che, nell’estate del 1974, si erano uniti a Marco Dezzi Bardeschi per dare avvio a un progetto editoriale “ingegnoso” e “fecondo”. Stimolati da circostanze singolari e fortunose, i tre fondarono la cooperativa “Psicon” e il centro studi Ouroboros. L’emblema che scelsero per suggellare il loro sodalizio fu la versione piranesiana del “re serpente”, nel quale il rettile che si morde la coda incrocia gli strumenti dell’arte: un compasso, un carboncino, una penna d’oca, un pennello.

Da Firenze a “Psicon”. Cronache di un viaggio all’interno e all’intorno dell’architettura

A. Gritti
2022-01-01

Abstract

The nine issues and the two notebooks published in Florence by the international architecture magazine “Psicon” are the main evidence of a cultural enterprise that was suspended in circumstances similar to those that had fostered it. Between the end of the 1960s and the second half of the 1970s, the Faculty of Architecture of Florence found itself at the centre of an impassioned movement of college professors, who, during the student protests, had initiated experimental research or, on the contrary, had been forced to stop. Among the professors, rescued from the didactic paralysis of the Faculty of Architecture of Milan Polytechnic and recruited by the Florentine university, were Eugenio Battisti and Marcello Fagiolo, who, in the summer of 1974, joined Marco Dezzi Bardeschi to start an ‘ingenious’ and ‘fruitful’ editorial project. Stimulated by singular and fortunate circumstances, the three founded the “Psicon” cooperative and the Ouroboros study centre. The emblem they chose to seal their partnership was the Piranesian version of the ‘snake king’, in which the reptile biting its tail crosses the tools of the artist: a compass, some charcoal, a quill, and a paintbrush.
2022
I nove numeri e i due quaderni pubblicati a Firenze dalla rivista internazionale di architettura “Psicon” sono le principali testimonianze di un’impresa culturale interrottasi in circostanze analoghe a quelle che l’avevano promossa. Tra la fine degli anni Sessanta e la seconda metà degli anni Settanta, la Facoltà di Architettura di Firenze si era trovata al centro di un intenso movimento di docenti, che, durante la contestazione studentesca, avevano avviato ricerche sperimentali o, al contrario, le avevano dovute interrompere. Tra i professori, sottratti alla paralisi didattica della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e reclutati a Firenze, c’erano Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo, che, nell’estate del 1974, si erano uniti a Marco Dezzi Bardeschi per dare avvio a un progetto editoriale “ingegnoso” e “fecondo”. Stimolati da circostanze singolari e fortunose, i tre fondarono la cooperativa “Psicon” e il centro studi Ouroboros. L’emblema che scelsero per suggellare il loro sodalizio fu la versione piranesiana del “re serpente”, nel quale il rettile che si morde la coda incrocia gli strumenti dell’arte: un compasso, un carboncino, una penna d’oca, un pennello.
Psicon, riviste di architettura, Firenze, Marco Dezzi Bardeschi, Marcello Fagiolo, Eugenio Battisti
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