“Le carceri sono una priorità per il governo” afferma il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, intervenendo il 10 gennaio 2022 alla lezione inaugurale del Corso in Scienze giuridiche della Scuola di dottorato dell’Università Bicocca di Milano. Nonostante la nostra costituzione e l’ordinamento penitenziario siano tra i più avanzati, le strutture penitenziarie italiane si caratterizzano per la mancanza di dignitose condizioni di abitabilità. Scarsità e malfunzionamento degli spazi sancita dalla condanna ricevuta dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Il carcere si presenta così come un contesto di forte inerzia al cambiamento seppur in presenza di una forte domanda di progetto per la sua transizione verso il futuro. Domanda sia interna alle istituzioni detentive che in parti della società civile. A seguito della sentenza CEDU del 2013, all’interno del Politecnico di Milano – DAStU, un gruppo eterogeno di ricercatori ha attivato un percorso di ricerca che si interroga in che modo – e se – il progetto di architettura può essere uno strumento adeguato a indagare il tema e contribuire a promuovere interventi efficaci. Nel succedersi delle attività di ricerca e didattica si è costituito informalmente un ‘laboratorio carcere’ che si caratterizza per la costruzione di un processo partecipativo che coinvolge le realtà milanesi. Attorno al progetto dello spazio - alla sua ideazione, discussione e sperimentazione concreta - il laboratorio tenta di integrare gli sguardi e le forze degli attori coinvolti, dentro e fuori dal muro, delle istituzioni, dell’università e le imprese. Obiettivo è trasformare il carcere in uno spazio di progetto civile, per la sua transizione quotidiana verso la contemporaneità. Attraverso la presentazione di alcune esperienze specifiche design-based: laboratori didattici, la realizzazione di interventi sperimentali e la costruzione di pubblicazioni il contributo vuole aprire ad un confronto e collaborazione con altri gruppi e iniziative nazionali.
Costruire la demolizione del muro. Il progetto di architettura come strumento di promozione del ruolo ‘risocializzante’ delle carceri milanesi
G. Orsenigo
2022-01-01
Abstract
“Le carceri sono una priorità per il governo” afferma il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, intervenendo il 10 gennaio 2022 alla lezione inaugurale del Corso in Scienze giuridiche della Scuola di dottorato dell’Università Bicocca di Milano. Nonostante la nostra costituzione e l’ordinamento penitenziario siano tra i più avanzati, le strutture penitenziarie italiane si caratterizzano per la mancanza di dignitose condizioni di abitabilità. Scarsità e malfunzionamento degli spazi sancita dalla condanna ricevuta dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Il carcere si presenta così come un contesto di forte inerzia al cambiamento seppur in presenza di una forte domanda di progetto per la sua transizione verso il futuro. Domanda sia interna alle istituzioni detentive che in parti della società civile. A seguito della sentenza CEDU del 2013, all’interno del Politecnico di Milano – DAStU, un gruppo eterogeno di ricercatori ha attivato un percorso di ricerca che si interroga in che modo – e se – il progetto di architettura può essere uno strumento adeguato a indagare il tema e contribuire a promuovere interventi efficaci. Nel succedersi delle attività di ricerca e didattica si è costituito informalmente un ‘laboratorio carcere’ che si caratterizza per la costruzione di un processo partecipativo che coinvolge le realtà milanesi. Attorno al progetto dello spazio - alla sua ideazione, discussione e sperimentazione concreta - il laboratorio tenta di integrare gli sguardi e le forze degli attori coinvolti, dentro e fuori dal muro, delle istituzioni, dell’università e le imprese. Obiettivo è trasformare il carcere in uno spazio di progetto civile, per la sua transizione quotidiana verso la contemporaneità. Attraverso la presentazione di alcune esperienze specifiche design-based: laboratori didattici, la realizzazione di interventi sperimentali e la costruzione di pubblicazioni il contributo vuole aprire ad un confronto e collaborazione con altri gruppi e iniziative nazionali.File | Dimensione | Formato | |
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