Si porta all’attenzione un’esperienza maturata all’interno di una commissione paesaggio con particolare attenzione alla tutela del murare a secco così come di attualità in un contesto critico data l’alta redditività fondiaria e la pressione turistica del sito; ovvero con attenzione al costruire e preservare lungo i pendii fronte lago, in area lombarda e comasca, interagendo con il paesaggio a terrazzi e l’equilibrio idrogeologico dei suoli. Si pone a pretesto un caso, purtroppo non unico, in cui l’istruttoria della pratica, per giustificata urgenza, non ha seguito i canali attesi. Si sottolineano quindi i limiti operativi della commissione e dei funzionari operanti per parte pubblica a tutela del paesaggio a fronte dei legittimi margini di azione del privato. Il caso è cioè occasione di riflettere sulla efficacia di procedure e norme, ai fini della tutela non solo dei caratteri del territorio ma dei modi di prendersene cura, tenendo conto che la ‘vigilanza’ non può essere sempre vigile e che di necessità deve contare su ‘presidi’ territoriali di supporto e sulla sensibilità collettiva alle questioni della tutela. Si orienta, in particolare e sul piano operativo, a riflettere sulla difficoltà di trasmettere nel campo della prassi e delle professionalità operanti nell’edilizia privata la mole considerevole di studi e ricerche specialistiche dedicate al tema.

Dal dire al fare. Prescrivere non è tutelare.

Michela Marisa Grisoni
2021-01-01

Abstract

Si porta all’attenzione un’esperienza maturata all’interno di una commissione paesaggio con particolare attenzione alla tutela del murare a secco così come di attualità in un contesto critico data l’alta redditività fondiaria e la pressione turistica del sito; ovvero con attenzione al costruire e preservare lungo i pendii fronte lago, in area lombarda e comasca, interagendo con il paesaggio a terrazzi e l’equilibrio idrogeologico dei suoli. Si pone a pretesto un caso, purtroppo non unico, in cui l’istruttoria della pratica, per giustificata urgenza, non ha seguito i canali attesi. Si sottolineano quindi i limiti operativi della commissione e dei funzionari operanti per parte pubblica a tutela del paesaggio a fronte dei legittimi margini di azione del privato. Il caso è cioè occasione di riflettere sulla efficacia di procedure e norme, ai fini della tutela non solo dei caratteri del territorio ma dei modi di prendersene cura, tenendo conto che la ‘vigilanza’ non può essere sempre vigile e che di necessità deve contare su ‘presidi’ territoriali di supporto e sulla sensibilità collettiva alle questioni della tutela. Si orienta, in particolare e sul piano operativo, a riflettere sulla difficoltà di trasmettere nel campo della prassi e delle professionalità operanti nell’edilizia privata la mole considerevole di studi e ricerche specialistiche dedicate al tema.
2021
978-88-95409-25-2
Lago di Como - Sistema a terrazze - muri a secco - rischio idrogeologico
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
estratto-Atti_Giornata_2021.pdf

Accesso riservato

: Publisher’s version
Dimensione 3.04 MB
Formato Adobe PDF
3.04 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1227118
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact