Si prende a caso studio una colonia parrocchiale estiva e montana: realizzata nell’immediato secondo dopoguerra si crede utile ad interpretare la richiesta di investigare orizzonti cronologici effettivamente ancora poco esplorati. Si ripercorre la vicenda storica per mettere in evidenza circostanze e coincidenze, operatori e personalità: almeno nel contesto geografico esaminato, la Diocesi di Milano, le figure coinvolte provano infatti l’affermarsi di modelli di ‘coinvolgimento’ e ‘promozione’ anche da parte dei governi democratici impegnati a contenere possibili derive dai riferimenti culturali che la Repubblica si stava dando. Le conclusioni portano ad osservare la localizzazione del progetto: l’introdursi nella valle Vigezzo indica la ricerca di alternative più inclusive alle mondane ed esclusive località di villeggiatura del lago Maggiore (Baveno, Stresa e le isole dei Borromeo, Pallanza) ma anche la volontà di riscatto dei borghi prealpini della Val d’Ossola ancora scossi dai noti rastrellamenti provocati dal combattersi di altre, più effimere, repubbliche. La ricerca si è alimentata di fonti archivistiche, pubblicistiche e bibliografiche che concorrono a delineare non solo il caso in sé ma anche le sue relazioni con il contesto culturale coevo, sia alla scala locale che nazionale; con particolare attenzione all’esercizio della Pontificia opera di assistenza (1953-1970).

Riusi di edilizia storica pre-alpina tra Lombardia e Piemonte nel secondo Dopo-Guerra: colonie estive di fondazione cattolica nella Diocesi di Milano.

Michela Marisa Grisoni
2022-01-01

Abstract

Si prende a caso studio una colonia parrocchiale estiva e montana: realizzata nell’immediato secondo dopoguerra si crede utile ad interpretare la richiesta di investigare orizzonti cronologici effettivamente ancora poco esplorati. Si ripercorre la vicenda storica per mettere in evidenza circostanze e coincidenze, operatori e personalità: almeno nel contesto geografico esaminato, la Diocesi di Milano, le figure coinvolte provano infatti l’affermarsi di modelli di ‘coinvolgimento’ e ‘promozione’ anche da parte dei governi democratici impegnati a contenere possibili derive dai riferimenti culturali che la Repubblica si stava dando. Le conclusioni portano ad osservare la localizzazione del progetto: l’introdursi nella valle Vigezzo indica la ricerca di alternative più inclusive alle mondane ed esclusive località di villeggiatura del lago Maggiore (Baveno, Stresa e le isole dei Borromeo, Pallanza) ma anche la volontà di riscatto dei borghi prealpini della Val d’Ossola ancora scossi dai noti rastrellamenti provocati dal combattersi di altre, più effimere, repubbliche. La ricerca si è alimentata di fonti archivistiche, pubblicistiche e bibliografiche che concorrono a delineare non solo il caso in sé ma anche le sue relazioni con il contesto culturale coevo, sia alla scala locale che nazionale; con particolare attenzione all’esercizio della Pontificia opera di assistenza (1953-1970).
2022
Pontificia Opera di assistenza (P.O.A.), colonia, Valle Vigezzo, Lago Maggiore
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