Da sempre sostengo che la LUCE, la luce naturale in particolare, sia il materiale principale sulla base del quale concepire un nuovo progetto. La luce è una componente essenziale, imprescindibile, per la costruzione dell’architettura. La luce è materia e materiale. Come la pietra. Quantificabile e qualificabile. Controllabile e misurabile. Senza luce non c’è Architettura. L’architetto inizia a essere tale quando scopre che la luce rappresenta il tema centrale dell’Architettura. La luce è realmente il materiale più bello e nobile che gli architetti possano utilizzare. L’unico problema è la sua gratuità: è a disposizione di tutti e, pertanto, non lo si valorizza a sufficienza. È ben nota la classificazione che Paul Valéry, nel suo Eupalinos, fa delle opere di Architettura: edifici muti, edifici che parlano e edifici che cantano. Perché “cantino”, gli edifici devono essere ben concepiti, ben “accordati” e ben costruiti. E così l’Architettura canterà con la musica più elevata e sarà capace di illuminare e rendere felici gli uomini. Personalmente, sono felice come persona e come architetto. Non posso fare meno che ringraziare Dio per la vita, ripeto, come persona e come architetto. Essere architetto è il lavoro più bello del mondo: sognare e costruire i sogni! Un privilegio. Essere felice con tanta gente intorno a me che mi ama: non merito tanto.
Alberto Campo Baeza. In dialogo con Emilio Faroldi e Maria Pilar Vettori
E. Faroldi;M. P. Vettori
2022-01-01
Abstract
Da sempre sostengo che la LUCE, la luce naturale in particolare, sia il materiale principale sulla base del quale concepire un nuovo progetto. La luce è una componente essenziale, imprescindibile, per la costruzione dell’architettura. La luce è materia e materiale. Come la pietra. Quantificabile e qualificabile. Controllabile e misurabile. Senza luce non c’è Architettura. L’architetto inizia a essere tale quando scopre che la luce rappresenta il tema centrale dell’Architettura. La luce è realmente il materiale più bello e nobile che gli architetti possano utilizzare. L’unico problema è la sua gratuità: è a disposizione di tutti e, pertanto, non lo si valorizza a sufficienza. È ben nota la classificazione che Paul Valéry, nel suo Eupalinos, fa delle opere di Architettura: edifici muti, edifici che parlano e edifici che cantano. Perché “cantino”, gli edifici devono essere ben concepiti, ben “accordati” e ben costruiti. E così l’Architettura canterà con la musica più elevata e sarà capace di illuminare e rendere felici gli uomini. Personalmente, sono felice come persona e come architetto. Non posso fare meno che ringraziare Dio per la vita, ripeto, come persona e come architetto. Essere architetto è il lavoro più bello del mondo: sognare e costruire i sogni! Un privilegio. Essere felice con tanta gente intorno a me che mi ama: non merito tanto.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
faroldi_vettori dialogo con Alberto Campo Baeza.pdf
accesso aperto
Descrizione: saggio in volume _ dialogo con alberto campo baeza
:
Publisher’s version
Dimensione
814.82 kB
Formato
Adobe PDF
|
814.82 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.