L’alta incidenza delle patologie croniche, il progressivo invecchiamento della popolazione, nonché le crescenti esigenze ambientali ed emergenziali mettono in luce la necessità di realizzare sistemi sanitari sempre più efficienti e resilienti al cambiamento. L’arrivo della pandemia Covid-19 ha infatti evidenziato l’inadeguatezza della maggioranza delle attuali strutture sanitarie e sociosanitarie, incapaci di adattarsi rapidamente alle emergenti esigenze architettonico-spaziali e gestionali. Negli ultimi due anni, infatti, la pandemia ha accentuato le lacune del nostro Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e dei diversi Sistemi Sanitari Regionali, evidenziando alcuni dei fattori che hanno inciso negativamente nella sua gestione, tra questi la mancanza di flessibilità impiantistica e architettonica, l’impreparazione ad una situazione emergenziale, nonché la mancanza di una rete territoriale capillare di supporto, per tutti i servizi non urgenti e/o legati alla continuità assistenziale. L’ospedale che ci si auspica per il futuro dovrebbe quindi essere innanzitutto una struttura architettonica e impiantistica in grado di rispondere sinergicamente a una serie di requisiti prestazionali tali da garantire un valido supporto all’erogazione dei servizi di cura e prevenzione per i quali è preposto e contemporaneamente rispondere alle ormai evidenti esigenze ambientali, economiche e sociali, attuali e future. Si dovrà quindi pensare ad una reale rete capillare infrastrutturale della salute. Si tratta di una rete complessa, in grado di mettere a sistema (anche digitalmente) tutte le tipologie di strutture, per garantire accessibilità equa ed inclusiva ai servizi di base, di monitoraggio e di continuità assistenziale. Il progetto degli spazi e la localizzazione delle funzioni sanitarie hanno inoltre evidenziato, nel tempo, la volontà di definire forme architettoniche capaci non solo di ospitare le attività assistenziali e terapeutiche, ma di facilitarne l’esercizio stesso e di esaltarne l’efficacia integrando ricerca e formazione, la cui prossimità garantisce continua innovazione. Un adeguato studio finalizzato alla rapidità e alla differenziazione dei percorsi sarà sempre più importante per un corretto funzionamento dell’intera struttura, così come un’adeguata disposizione e organizzazione dei locali, la corretta predisposizione impiantistica, ed efficaci rapporti di prossimità funzionale e spaziale delle diverse aree sanitarie, in particolare per l’area critica. Un’altra delle sfide importanti che queste strutture dovranno affrontare sarà quella di essere resilienti e, nello stesso tempo, garantire che il sistema, i servizi e le attività rispondano alle esigenze presenti, future e futuribili. Dal punto di vista progettuale significa pensare a un ospedale a elevata flessibilità tecnologica, strutturale e impiantistica. La qualità ambientale e gli aspetti sociali degli spazi ospedalieri sono altri aspetti fondamentali, il cui sviluppo e approfondimento vanno di pari passo con quelli delle discipline scientifiche relativo alla salute delle persone. Diverse ricerche riconoscono l’importanza delle soft qualities e dell’Universal Design per il raggiungimento di un’efficiente qualità degli ambienti per tutte le diverse tipologie di utenti ospedalieri in cui forma, illuminazione, viste, presenza di aree verdi, materiali di finitura e scelte cromatiche, nonché arredi, ergonomia, e un’adeguata segnaletica orizzontale e verticale per l’orientamento contribuiscono fortemente alla realizzazione di spazi più accoglienti e rassicuranti. In conclusione, sebbene i temi che riguardano l’Ospedale 4.0 siano molteplici, è bene sottolineare che le architetture per la salute dovranno essere appropriate all’utenza e caratterizzate da un’attenta progettazione che consideri gli aspetti funzionali quali flussi informativi, sicurezza, efficienza, efficacia, ottimizzazione delle risorse, ecc. per poter operare anche in un’epoca caratterizzata da continue nuove emergenze (COVID-19, guerre, cambiamenti climatici).

L’ospedale del futuro

M. Buffoli;S. Capolongo
2022-01-01

Abstract

L’alta incidenza delle patologie croniche, il progressivo invecchiamento della popolazione, nonché le crescenti esigenze ambientali ed emergenziali mettono in luce la necessità di realizzare sistemi sanitari sempre più efficienti e resilienti al cambiamento. L’arrivo della pandemia Covid-19 ha infatti evidenziato l’inadeguatezza della maggioranza delle attuali strutture sanitarie e sociosanitarie, incapaci di adattarsi rapidamente alle emergenti esigenze architettonico-spaziali e gestionali. Negli ultimi due anni, infatti, la pandemia ha accentuato le lacune del nostro Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e dei diversi Sistemi Sanitari Regionali, evidenziando alcuni dei fattori che hanno inciso negativamente nella sua gestione, tra questi la mancanza di flessibilità impiantistica e architettonica, l’impreparazione ad una situazione emergenziale, nonché la mancanza di una rete territoriale capillare di supporto, per tutti i servizi non urgenti e/o legati alla continuità assistenziale. L’ospedale che ci si auspica per il futuro dovrebbe quindi essere innanzitutto una struttura architettonica e impiantistica in grado di rispondere sinergicamente a una serie di requisiti prestazionali tali da garantire un valido supporto all’erogazione dei servizi di cura e prevenzione per i quali è preposto e contemporaneamente rispondere alle ormai evidenti esigenze ambientali, economiche e sociali, attuali e future. Si dovrà quindi pensare ad una reale rete capillare infrastrutturale della salute. Si tratta di una rete complessa, in grado di mettere a sistema (anche digitalmente) tutte le tipologie di strutture, per garantire accessibilità equa ed inclusiva ai servizi di base, di monitoraggio e di continuità assistenziale. Il progetto degli spazi e la localizzazione delle funzioni sanitarie hanno inoltre evidenziato, nel tempo, la volontà di definire forme architettoniche capaci non solo di ospitare le attività assistenziali e terapeutiche, ma di facilitarne l’esercizio stesso e di esaltarne l’efficacia integrando ricerca e formazione, la cui prossimità garantisce continua innovazione. Un adeguato studio finalizzato alla rapidità e alla differenziazione dei percorsi sarà sempre più importante per un corretto funzionamento dell’intera struttura, così come un’adeguata disposizione e organizzazione dei locali, la corretta predisposizione impiantistica, ed efficaci rapporti di prossimità funzionale e spaziale delle diverse aree sanitarie, in particolare per l’area critica. Un’altra delle sfide importanti che queste strutture dovranno affrontare sarà quella di essere resilienti e, nello stesso tempo, garantire che il sistema, i servizi e le attività rispondano alle esigenze presenti, future e futuribili. Dal punto di vista progettuale significa pensare a un ospedale a elevata flessibilità tecnologica, strutturale e impiantistica. La qualità ambientale e gli aspetti sociali degli spazi ospedalieri sono altri aspetti fondamentali, il cui sviluppo e approfondimento vanno di pari passo con quelli delle discipline scientifiche relativo alla salute delle persone. Diverse ricerche riconoscono l’importanza delle soft qualities e dell’Universal Design per il raggiungimento di un’efficiente qualità degli ambienti per tutte le diverse tipologie di utenti ospedalieri in cui forma, illuminazione, viste, presenza di aree verdi, materiali di finitura e scelte cromatiche, nonché arredi, ergonomia, e un’adeguata segnaletica orizzontale e verticale per l’orientamento contribuiscono fortemente alla realizzazione di spazi più accoglienti e rassicuranti. In conclusione, sebbene i temi che riguardano l’Ospedale 4.0 siano molteplici, è bene sottolineare che le architetture per la salute dovranno essere appropriate all’utenza e caratterizzate da un’attenta progettazione che consideri gli aspetti funzionali quali flussi informativi, sicurezza, efficienza, efficacia, ottimizzazione delle risorse, ecc. per poter operare anche in un’epoca caratterizzata da continue nuove emergenze (COVID-19, guerre, cambiamenti climatici).
2022
ospedale, ospedale 4.0, ospedale del futuro, hospital design
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1221798
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