Introduzione: L'esperienza pandemica da COVID-19 ha evidenziato la difficoltà delle strutture sanitarie nel saper rispondere tempestivamente alle emergenze. Proprio durante la pandemia, gli ospedali hanno dovuto riorganizzare i propri spazi con accorpamenti e trasferimenti, sospendendo l’erogazione dei servizi ordinari, al solo fine di garantire la gestione emergenziale del sovrannumero di pazienti. Un gruppo di lavoro, a partire dal project work del Corso di Alta Formazione "Direzione sanitaria di presidio ospedaliero" promosso da ALTEMS, ha condotto un’indagine sul ruolo dello Spazio Polmone (SP) che potrebbe supportare – in caso di emergenza – le strutture ospedaliere. Materiali e Metodi. È stato elaborato un doppio questionario, da somministrare rispettivamente a a) staff sanitario e direzioni mediche di presidio e b) progettisti e referenti di uffici tecnici con una serie di quesiti atti a comprendere le caratteristiche che lo SP dovrebbe avere, sia in un edificio esistente che di nuova realizzazione. Le domande sono state così suddivise: a) informazioni generali, b) attività svolte durante la pandemia e c) quesiti puntuali sulle caratteristiche relative allo SP. Molti quesiti sono i medesimi per le due tipologie di partecipanti, mentre alcuni si differenziano in relazione alle rispettive competenze organizzativo/gestionali e spaziali/dimensionali degli utenti. Risultati. Al questionario hanno risposto 102 professionisti sanitari e 56 progettisti. L’elaborazione dei dati ha permesso di evidenziare una serie di input specifici che il progetto dello SP dovrebbe avere, quali: a) prossimità al Pronto Soccorso (PS), Terapia Intensiva (TI) e Degenze; b) localizzazione all’interno dell’ospedale ma separato dalle altre aree funzioni sanitarie; c) accesso autonomo con camera calda; d) caratteristiche organizzative e spaziale similari a PS, TI e Degenze; e) configurazione di uno spazio già operativo pronto all’esigenza; f) lo SP dovrebbe ospitare indicativamente il 12% delle postazioni del PS con dimensioni di circa 40 mq per postazione, come previsto per le TI. Conclusioni. Il lavoro di ricerca vuole essere uno starting point: infatti risulta necessario portare avanti le considerazioni e le strategie ampliando lo studio, magari anche a livello internazionale. Sebbene il lavoro si è focalizzato in ambito ospedaliero non si può trascurare l’emergenza verificatasi anche in ambito territoriale, ovvero in strutture a regime residenziale ormai sempre più diffuse. Pertanto il lavoro condotto dal gruppo di ricerca ha evidenziato possibili strategie che potrebbero essere attuate anche in questi contesti.
Ripensare l’Ospedale 4.0: il ruolo dello Spazio Polmone.
Marco Gola;Maddalena Buffoli;Andrea Rebecchi;Stefano Capolongo;
2022-01-01
Abstract
Introduzione: L'esperienza pandemica da COVID-19 ha evidenziato la difficoltà delle strutture sanitarie nel saper rispondere tempestivamente alle emergenze. Proprio durante la pandemia, gli ospedali hanno dovuto riorganizzare i propri spazi con accorpamenti e trasferimenti, sospendendo l’erogazione dei servizi ordinari, al solo fine di garantire la gestione emergenziale del sovrannumero di pazienti. Un gruppo di lavoro, a partire dal project work del Corso di Alta Formazione "Direzione sanitaria di presidio ospedaliero" promosso da ALTEMS, ha condotto un’indagine sul ruolo dello Spazio Polmone (SP) che potrebbe supportare – in caso di emergenza – le strutture ospedaliere. Materiali e Metodi. È stato elaborato un doppio questionario, da somministrare rispettivamente a a) staff sanitario e direzioni mediche di presidio e b) progettisti e referenti di uffici tecnici con una serie di quesiti atti a comprendere le caratteristiche che lo SP dovrebbe avere, sia in un edificio esistente che di nuova realizzazione. Le domande sono state così suddivise: a) informazioni generali, b) attività svolte durante la pandemia e c) quesiti puntuali sulle caratteristiche relative allo SP. Molti quesiti sono i medesimi per le due tipologie di partecipanti, mentre alcuni si differenziano in relazione alle rispettive competenze organizzativo/gestionali e spaziali/dimensionali degli utenti. Risultati. Al questionario hanno risposto 102 professionisti sanitari e 56 progettisti. L’elaborazione dei dati ha permesso di evidenziare una serie di input specifici che il progetto dello SP dovrebbe avere, quali: a) prossimità al Pronto Soccorso (PS), Terapia Intensiva (TI) e Degenze; b) localizzazione all’interno dell’ospedale ma separato dalle altre aree funzioni sanitarie; c) accesso autonomo con camera calda; d) caratteristiche organizzative e spaziale similari a PS, TI e Degenze; e) configurazione di uno spazio già operativo pronto all’esigenza; f) lo SP dovrebbe ospitare indicativamente il 12% delle postazioni del PS con dimensioni di circa 40 mq per postazione, come previsto per le TI. Conclusioni. Il lavoro di ricerca vuole essere uno starting point: infatti risulta necessario portare avanti le considerazioni e le strategie ampliando lo studio, magari anche a livello internazionale. Sebbene il lavoro si è focalizzato in ambito ospedaliero non si può trascurare l’emergenza verificatasi anche in ambito territoriale, ovvero in strutture a regime residenziale ormai sempre più diffuse. Pertanto il lavoro condotto dal gruppo di ricerca ha evidenziato possibili strategie che potrebbero essere attuate anche in questi contesti.File | Dimensione | Formato | |
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