Non c’è talk, non c’è giornale, trasmissione televisiva, evento culturale o pubblicità di prodotto che non riproponga il mantra ossessivo della salvaguardia del pianeta: nel giro di poco tempo il discorso intorno all’ambiente ha occupato ogni spazio della vita civile. Un’esposizione al tema continua, in ogni contesto, a qualunque ora del giorno e della notte. Potremmo dire che mai l’attenzione per l’ambiente è stata così mainstream come in questi ultimi anni. Le piazze si riempiono di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi che protestano contro l’inerzia delle risposte al cambiamento climatico, le città provano a diventare più verdi e sostenibili, o a intervenire sulla mobilità e sullo spazio pubblico, si moltiplicano i progetti di riforestazione urbana e di agricoltura biologica; non c’è azienda che non abbia messo la sostenibilità al centro della propria comunicazione. Stanno crescendo persino – ed è un vero paradosso – le opportunità di fare bene al pianeta anche da parte di persone che non hanno nessuna intenzione di fare bene al pianeta, né hanno particolare sensibilità ambientale. Siamo diventati tutti (veri e presunti) ecologisti. Secondo Elena Granata e Fiore De Lettera siamo attraversati da un inedito innamoramento collettivo, che trascende le età e le appartenenze culturali e che sta generando nuove forme di creatività, nei singoli e nelle comunità. EcoLove è un viaggio fuori dalla ragione e dalla logica, che ci porta nel mare del sentimento, dell’arte, della comunicazione, dei media intorno all’ambiente, lontani dal solco dell’ambientalismo scientifico e impegnato che conosciamo. È ormai evidente che i dati e i numeri non bastano a smuovere le persone e a motivarle ad agire, e che la trasformazione culturale a cui stiamo assistendo coinvolge invece le passioni, l’empatia e persino il desiderio. Nel contempo, siamo messi di fronte ad una scelta. Possiamo abbandonarci alla compiacenza e lasciare che questo amore, così com’è arrivato, svapori e venga rimpiazzato da una nuova passione. Oppure possiamo farlo diventare un vero sentire ecologico, capace di consolidare quella simbiosi tra immaginazione, ragione e sentimento di cui noi – e il nostro pianeta – abbiamo così bisogno.

EcoLove. Perchè i nuovi ambientalisti non sanno di esserlo

E. Granata
2022-01-01

Abstract

Non c’è talk, non c’è giornale, trasmissione televisiva, evento culturale o pubblicità di prodotto che non riproponga il mantra ossessivo della salvaguardia del pianeta: nel giro di poco tempo il discorso intorno all’ambiente ha occupato ogni spazio della vita civile. Un’esposizione al tema continua, in ogni contesto, a qualunque ora del giorno e della notte. Potremmo dire che mai l’attenzione per l’ambiente è stata così mainstream come in questi ultimi anni. Le piazze si riempiono di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi che protestano contro l’inerzia delle risposte al cambiamento climatico, le città provano a diventare più verdi e sostenibili, o a intervenire sulla mobilità e sullo spazio pubblico, si moltiplicano i progetti di riforestazione urbana e di agricoltura biologica; non c’è azienda che non abbia messo la sostenibilità al centro della propria comunicazione. Stanno crescendo persino – ed è un vero paradosso – le opportunità di fare bene al pianeta anche da parte di persone che non hanno nessuna intenzione di fare bene al pianeta, né hanno particolare sensibilità ambientale. Siamo diventati tutti (veri e presunti) ecologisti. Secondo Elena Granata e Fiore De Lettera siamo attraversati da un inedito innamoramento collettivo, che trascende le età e le appartenenze culturali e che sta generando nuove forme di creatività, nei singoli e nelle comunità. EcoLove è un viaggio fuori dalla ragione e dalla logica, che ci porta nel mare del sentimento, dell’arte, della comunicazione, dei media intorno all’ambiente, lontani dal solco dell’ambientalismo scientifico e impegnato che conosciamo. È ormai evidente che i dati e i numeri non bastano a smuovere le persone e a motivarle ad agire, e che la trasformazione culturale a cui stiamo assistendo coinvolge invece le passioni, l’empatia e persino il desiderio. Nel contempo, siamo messi di fronte ad una scelta. Possiamo abbandonarci alla compiacenza e lasciare che questo amore, così com’è arrivato, svapori e venga rimpiazzato da una nuova passione. Oppure possiamo farlo diventare un vero sentire ecologico, capace di consolidare quella simbiosi tra immaginazione, ragione e sentimento di cui noi – e il nostro pianeta – abbiamo così bisogno.
2022
edizioni ambiente
9788866273288
cambiamento climatico comportamenti sociali ecosistemi economia città ecologia
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