Dal 2008, con l’introduzione delle nuove Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14/01/2008), la durabilità è stata introdotta come principio fondamentale della progettazione delle opere in calcestruzzo armato (c.a.). Tale principio è stato ribadito e rafforzato anche nella nuova versione delle Norme tecniche del 2018 (D.M, 17/01/2018). I progettisti sono quindi ora chiamati a garantire, in fase di progettazione, che un’opera, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, possa essere usata per lo scopo al quale è destinata per una definita vita nominale. Sono, quindi, necessari degli strumenti che consentano di progettare la durabilità di una struttura in calcestruzzo armato. L’approccio prescrittivo fornito dalle normative, quali la UNI EN 206 e l’Eurocodice 2, al quale di fatto rimandano le NTC, fornisce valori limite per i parametri legati alla durabilità. Esso può essere adottato e considerato valido per molte situazioni che si riscontrano nella pratica costruttiva, tuttavia in particolari condizioni, come nelle condizioni di esposizione ambientale più aggressive, le prescrizioni fornite non sono sufficienti. In queste condizioni è utile il ricorso ad un approccio prestazionale che consente un vero e proprio progetto della durabilità, permettendo di confrontare diverse opzioni di progetto e scegliere quella che costituisce il migliore compromesso tra i diversi requisiti della progettazione. In questa nota si illustrano gli strumenti a disposizione dei progettisti per il progetto della durabilità, ponendo attenzione ai pregi e limiti di ogni approccio.
Strumenti per il progetto della durabilità di strutture in calcestruzzo armato
f. Lollini
2021-01-01
Abstract
Dal 2008, con l’introduzione delle nuove Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14/01/2008), la durabilità è stata introdotta come principio fondamentale della progettazione delle opere in calcestruzzo armato (c.a.). Tale principio è stato ribadito e rafforzato anche nella nuova versione delle Norme tecniche del 2018 (D.M, 17/01/2018). I progettisti sono quindi ora chiamati a garantire, in fase di progettazione, che un’opera, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, possa essere usata per lo scopo al quale è destinata per una definita vita nominale. Sono, quindi, necessari degli strumenti che consentano di progettare la durabilità di una struttura in calcestruzzo armato. L’approccio prescrittivo fornito dalle normative, quali la UNI EN 206 e l’Eurocodice 2, al quale di fatto rimandano le NTC, fornisce valori limite per i parametri legati alla durabilità. Esso può essere adottato e considerato valido per molte situazioni che si riscontrano nella pratica costruttiva, tuttavia in particolari condizioni, come nelle condizioni di esposizione ambientale più aggressive, le prescrizioni fornite non sono sufficienti. In queste condizioni è utile il ricorso ad un approccio prestazionale che consente un vero e proprio progetto della durabilità, permettendo di confrontare diverse opzioni di progetto e scegliere quella che costituisce il migliore compromesso tra i diversi requisiti della progettazione. In questa nota si illustrano gli strumenti a disposizione dei progettisti per il progetto della durabilità, ponendo attenzione ai pregi e limiti di ogni approccio.File | Dimensione | Formato | |
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