The massive Italian migratory flux which hit Buenos Aires between the XIX and the XX centuries corresponded with the construction of the new federal Capital and the presence of migrates, hired on construction sites both as workers and as technicians, contributing in this way to give an Italianized sign to the city. The migrates didn’t concentrated themselves in ethnically homogeneous neighbourhoods, but they took up residence all over the city, so that to solve the community’s dispersion a huge number of associations were established, arriving to count 75 only in 1909. These associations, of which 31 are already existing, active and situated in the original site and their own buildings, have a recognizable and autonomous architectural identi¬ty, so that they can be considered like a built heritage worthy of being studied. The sites’ analysis, made through a preliminary census from digital database, integrated to survey in situ and then the beep analysis of some study cases taken as a model, highlighted how the distribution of inner spaces, the facades composition and their position into the Buenos Aires’ urban pattern, connect their architecture to an upper middle class housing model, as they want to confirm their value of common houses for those social group which promoted their building and in which it recognises itself.

Il flusso di migrazione italiana che investì Buenos Aires a cavallo tra il XIX e il XX secolo coincise con la costruzione della nuova Capital federale e la presenza dei migranti, impiegati nei cantieri edili sia come maestranze che come tecnici, contribuì a dare un’impronta italianizzante alla città. Essi non si concentrarono in quartieri etnicamente omogenei, ma s’insediarono diffusamente in tutta Buenos Aires e, per ovviare alla dispersione della comunità, istituirono numerose associazioni, che solo nel 1909 erano già 75. Queste -di cui ad oggi 31 sono ancora esistenti, attive e collocate nella sede originale in edificio proprio - sono dotate di una riconoscibile ed autonoma identità architettonica, costituendo un patrimonio costruito di grande valore architettonico e culturale. L’analisi delle sedi, svolta attraverso un preliminare censimento con geolocalizzazione da remoto, integrato da sopralluoghi in situ ed infine dall’approfondimento di alcuni casi studio, hanno posto in luce come le caratteristiche distributive degli spazi, la composizione delle facciate e la collocazione all’interno del tessuto urbano, riconducano la loro architettura entro un modello analogo a quello dell’architettura domestica alto-borghese, affermandosi con il valore di casa collettiva per il gruppo sociale di riferimento.

Il legato dei legami. Le sedi storiche dell’associazionismo italiano a Buenos Aires/Legacy of links. The historical headquarters of Italian associationism in Buenos Aires.

M. P. Iarossi;C. Santacroce
2020-01-01

Abstract

The massive Italian migratory flux which hit Buenos Aires between the XIX and the XX centuries corresponded with the construction of the new federal Capital and the presence of migrates, hired on construction sites both as workers and as technicians, contributing in this way to give an Italianized sign to the city. The migrates didn’t concentrated themselves in ethnically homogeneous neighbourhoods, but they took up residence all over the city, so that to solve the community’s dispersion a huge number of associations were established, arriving to count 75 only in 1909. These associations, of which 31 are already existing, active and situated in the original site and their own buildings, have a recognizable and autonomous architectural identi¬ty, so that they can be considered like a built heritage worthy of being studied. The sites’ analysis, made through a preliminary census from digital database, integrated to survey in situ and then the beep analysis of some study cases taken as a model, highlighted how the distribution of inner spaces, the facades composition and their position into the Buenos Aires’ urban pattern, connect their architecture to an upper middle class housing model, as they want to confirm their value of common houses for those social group which promoted their building and in which it recognises itself.
2020
Connettere. Un disegno per annodare e tessere. Atti del 42° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione/Connecting. Drawing for weaving relationships. Proceedings of the 42th International Conference of Representation Disciplines Teachers.
9788835104490
Il flusso di migrazione italiana che investì Buenos Aires a cavallo tra il XIX e il XX secolo coincise con la costruzione della nuova Capital federale e la presenza dei migranti, impiegati nei cantieri edili sia come maestranze che come tecnici, contribuì a dare un’impronta italianizzante alla città. Essi non si concentrarono in quartieri etnicamente omogenei, ma s’insediarono diffusamente in tutta Buenos Aires e, per ovviare alla dispersione della comunità, istituirono numerose associazioni, che solo nel 1909 erano già 75. Queste -di cui ad oggi 31 sono ancora esistenti, attive e collocate nella sede originale in edificio proprio - sono dotate di una riconoscibile ed autonoma identità architettonica, costituendo un patrimonio costruito di grande valore architettonico e culturale. L’analisi delle sedi, svolta attraverso un preliminare censimento con geolocalizzazione da remoto, integrato da sopralluoghi in situ ed infine dall’approfondimento di alcuni casi studio, hanno posto in luce come le caratteristiche distributive degli spazi, la composizione delle facciate e la collocazione all’interno del tessuto urbano, riconducano la loro architettura entro un modello analogo a quello dell’architettura domestica alto-borghese, affermandosi con il valore di casa collettiva per il gruppo sociale di riferimento.
Italian association in Buenos Aires, Buenos Aires, Italian-Argentine architecture, migrations
associazioni italiane in Argentina, Buenos Aires, architettura italo-argentina, migrazioni.
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