Nella condizione strutturale di profonde metamorfosi dei contesti fisici, sociali, economici e istituzionali, i processi di rigenerazione urbana possono concorrere a costruire trame resilienti nei territori fragili della città contemporanea, costruendo politiche che pongano al centro la qualità dell’abitare, i bisogni e le aspettative delle comunità locali? Il contributoapprofondisce e interroga queste questioni, affrontandole in due parti. La prima ragiona sulle possibilità di costruire trame resilienti nei processi di rigenerazione urbana, individuando relazioni e prestazioni prima di configurazioni spaziali. Attraverso un telaio–programma, da attuare anche in tempi differenti, in un rinnovato approccio alla regolazione, che ripensi al piano come dispositivo abilitante ogni prospettiva tesa a migliorare la qualità dell’abitare; individuando le linee di resistenza assieme alla struttura portante del progetto. Un’armatura sulla quale innestare interventi puntuali (tasselli resilienti), che concorrono alla sua realizzazione, il cui destino può mutare al cambiare degli assetti socio – economici. La seconda mette in tensione le questioni utilizzando un caso studio, la Città Vecchia di Taranto, esempio fra i più rilevanti della fragilità dei nostri territori, letto attraverso un Concorso internazionale d’idee (Open Taranto-Città Vecchia 2016-2017); e un Workshop nel Corso di Dottorato in Urban Planning, Design and Policy del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.
Trame resilienti per i territori della contemporaneità. Il caso della Città Vecchia di Taranto
Vitillo P.
2021-01-01
Abstract
Nella condizione strutturale di profonde metamorfosi dei contesti fisici, sociali, economici e istituzionali, i processi di rigenerazione urbana possono concorrere a costruire trame resilienti nei territori fragili della città contemporanea, costruendo politiche che pongano al centro la qualità dell’abitare, i bisogni e le aspettative delle comunità locali? Il contributoapprofondisce e interroga queste questioni, affrontandole in due parti. La prima ragiona sulle possibilità di costruire trame resilienti nei processi di rigenerazione urbana, individuando relazioni e prestazioni prima di configurazioni spaziali. Attraverso un telaio–programma, da attuare anche in tempi differenti, in un rinnovato approccio alla regolazione, che ripensi al piano come dispositivo abilitante ogni prospettiva tesa a migliorare la qualità dell’abitare; individuando le linee di resistenza assieme alla struttura portante del progetto. Un’armatura sulla quale innestare interventi puntuali (tasselli resilienti), che concorrono alla sua realizzazione, il cui destino può mutare al cambiare degli assetti socio – economici. La seconda mette in tensione le questioni utilizzando un caso studio, la Città Vecchia di Taranto, esempio fra i più rilevanti della fragilità dei nostri territori, letto attraverso un Concorso internazionale d’idee (Open Taranto-Città Vecchia 2016-2017); e un Workshop nel Corso di Dottorato in Urban Planning, Design and Policy del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.File | Dimensione | Formato | |
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