The castle of Milan, despite being a large multi-layered building with thousands of stratigraphic units distinguishable on the external surfaces of its walls, has never been the subject of a complete stratigraphic survey and analysis. The restoration work, the selective interventions and the reconstructions made by Luca Beltrami, together with the historical reconstruction based on documents and demonstrated by observation, the subject of almost a hundred publications by Beltrami himself, have in fact discouraged subsequent readings. This contribution, on the basis of stratigraphic surveys of the elevations of the castle’s curtain walls, tries first of all to identify the “castle of Luca Beltrami”, that is the parts involved in the restoration started in the late nineteenth century, and proposes some interpretations regarding the remaining parts, based on studies, including archaeometrics, of some elements of the great fortress (putlog holes and vertical distance between putlog holes, for example), which expand the information already available on the construction sequence, identify new episodes and also push towards a potential revision of some historical reconstructions.

Il castello di Milano, pur essendo un edificio multistratificato di grandi dimensioni con migliaia di unità stratigrafiche distinguibili sulle superfici esterne, non è mai stato oggetto di una lettura stratigrafica completa. Il restauro, gli interventi selettivi e le ricostruzioni operati da Luca Beltrami, basati sui documenti e dimostrati nei fatti, oggetto di quasi un centinaio di pubblicazioni da parte dello stesso Beltrami, hanno di fatto scoraggiato successive letture. Il contributo, sulla base di rilievi stratigrafici degli elevati delle cortine del castello, si propone innanzitutto di individuare il “castello di Luca Beltrami”, ossia le parti interessate del restauro iniziato a fine Ottocento, e propone per le preesistenze rimanenti alcune interpretazioni, basate sulle caratteristiche, anche archeometriche, di alcuni elementi della fabbrica (pontate e pontaie), che ampliano le informazioni già disponibili sulla sequenza costruttiva, individuano nuovi episodi e spingono in definitiva anche verso una potenziale revisione di ricostruzioni ritenute acclarate.

Restauri e stratigrafia nel Castello di Milano. Limiti e potenzialità delle letture archeologiche dell'architettura in un contesto radicalmente restaurato

pertot
2019-01-01

Abstract

The castle of Milan, despite being a large multi-layered building with thousands of stratigraphic units distinguishable on the external surfaces of its walls, has never been the subject of a complete stratigraphic survey and analysis. The restoration work, the selective interventions and the reconstructions made by Luca Beltrami, together with the historical reconstruction based on documents and demonstrated by observation, the subject of almost a hundred publications by Beltrami himself, have in fact discouraged subsequent readings. This contribution, on the basis of stratigraphic surveys of the elevations of the castle’s curtain walls, tries first of all to identify the “castle of Luca Beltrami”, that is the parts involved in the restoration started in the late nineteenth century, and proposes some interpretations regarding the remaining parts, based on studies, including archaeometrics, of some elements of the great fortress (putlog holes and vertical distance between putlog holes, for example), which expand the information already available on the construction sequence, identify new episodes and also push towards a potential revision of some historical reconstructions.
2019
Il castello di Milano, pur essendo un edificio multistratificato di grandi dimensioni con migliaia di unità stratigrafiche distinguibili sulle superfici esterne, non è mai stato oggetto di una lettura stratigrafica completa. Il restauro, gli interventi selettivi e le ricostruzioni operati da Luca Beltrami, basati sui documenti e dimostrati nei fatti, oggetto di quasi un centinaio di pubblicazioni da parte dello stesso Beltrami, hanno di fatto scoraggiato successive letture. Il contributo, sulla base di rilievi stratigrafici degli elevati delle cortine del castello, si propone innanzitutto di individuare il “castello di Luca Beltrami”, ossia le parti interessate del restauro iniziato a fine Ottocento, e propone per le preesistenze rimanenti alcune interpretazioni, basate sulle caratteristiche, anche archeometriche, di alcuni elementi della fabbrica (pontate e pontaie), che ampliano le informazioni già disponibili sulla sequenza costruttiva, individuano nuovi episodi e spingono in definitiva anche verso una potenziale revisione di ricostruzioni ritenute acclarate.
Luca Beltrami, Castle of Milan, Conservation, Restoration, Putlog Hole, Archaeometry, Stratigraphic Analysis.
Luca Beltrami, castello di Milano, conservazione, restauro, foro pontaio, archeometria, analisi stratigrafica.
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