Estensioni, consistenze, qualità del progetto sono rappresentate da una geometria che, oltre un primo aspetto neutro e indifferenziato, riflette logiche e valori differenziati, con conseguenze ed esiti che meritano un adeguato approfondimento. Entro una prospettiva deliberatamente critica, lo scritto indaga le contraddizioni delle geometrie e della rappresentazione - e dunque della relazione tra il progetto e la più ampia scena dei suoi promotori e utilizzatori - per delineare nuove prospettive nella relazione tra progetto e mercato. Lo studio muove dalle due geometrie che Michel Serres individua come peculiari della storia del pensiero occidentale: una libera e affrancata dall’utilità, espressione del desiderio di speculazione intellettuale; l’altra funzionale al raggiungimento di scopi pratici ed economici e soggetta alle regole del potere. Se l’adesione alla prima forma della rappresentazione ha permesso alla cultura del progetto per lungo tempo l’affermazione di un principio di autonomia e indipendenza, le più recenti trasformazioni sociali ed ecologiche impongono una radicale e urgente rivisitazione del rapporto con lo spazio, la sua misura e la sua produzione. Così, rappresentazioni solo apparentemente affrancate, autonome e indipendenti del progetto di architettura, hanno svolto il ruolo di paravento a investimenti e scelte finanziarie contraddittorie, legittimando trasformazioni dello spazio controverse nei presupposti e negli esiti economici, sociali e ambientali. Il testo è articolato in tre parti: la prima introduce sinteticamente i concetti sui quali si basa la dialettica progetto-mercato; la seconda esplora le regioni meno trasparenti di questa complessa relazione; la terza auspica il superamento delle contraddizioni attuali attraverso la definizione di nuovi processi estimativi, multidimensionali e circolari, da opporre a quelli, lineari e monodimensionali, di matrice neoclassica. Gli autori evidenziano come la costruzione di nuove modalità di rappresentazione dello spazio - attraverso indicatori di nuova fattura – possa rappresentare la via d’uscita per una cultura del progetto sospesa tra un’apparente libertà, schermo dell’irrilevanza e della subordinazione sostanziale a logiche mercantili e finanziarie, e l’incapacità di cogliere le dimensioni e le forme di uno spazio abitato profondamente mutato rispetto al passato.
L'intelligenza del progetto e l'architettura di carta-moneta
A. Gritti;A. Oppio;MICELLI, EZIO
2018-01-01
Abstract
Estensioni, consistenze, qualità del progetto sono rappresentate da una geometria che, oltre un primo aspetto neutro e indifferenziato, riflette logiche e valori differenziati, con conseguenze ed esiti che meritano un adeguato approfondimento. Entro una prospettiva deliberatamente critica, lo scritto indaga le contraddizioni delle geometrie e della rappresentazione - e dunque della relazione tra il progetto e la più ampia scena dei suoi promotori e utilizzatori - per delineare nuove prospettive nella relazione tra progetto e mercato. Lo studio muove dalle due geometrie che Michel Serres individua come peculiari della storia del pensiero occidentale: una libera e affrancata dall’utilità, espressione del desiderio di speculazione intellettuale; l’altra funzionale al raggiungimento di scopi pratici ed economici e soggetta alle regole del potere. Se l’adesione alla prima forma della rappresentazione ha permesso alla cultura del progetto per lungo tempo l’affermazione di un principio di autonomia e indipendenza, le più recenti trasformazioni sociali ed ecologiche impongono una radicale e urgente rivisitazione del rapporto con lo spazio, la sua misura e la sua produzione. Così, rappresentazioni solo apparentemente affrancate, autonome e indipendenti del progetto di architettura, hanno svolto il ruolo di paravento a investimenti e scelte finanziarie contraddittorie, legittimando trasformazioni dello spazio controverse nei presupposti e negli esiti economici, sociali e ambientali. Il testo è articolato in tre parti: la prima introduce sinteticamente i concetti sui quali si basa la dialettica progetto-mercato; la seconda esplora le regioni meno trasparenti di questa complessa relazione; la terza auspica il superamento delle contraddizioni attuali attraverso la definizione di nuovi processi estimativi, multidimensionali e circolari, da opporre a quelli, lineari e monodimensionali, di matrice neoclassica. Gli autori evidenziano come la costruzione di nuove modalità di rappresentazione dello spazio - attraverso indicatori di nuova fattura – possa rappresentare la via d’uscita per una cultura del progetto sospesa tra un’apparente libertà, schermo dell’irrilevanza e della subordinazione sostanziale a logiche mercantili e finanziarie, e l’incapacità di cogliere le dimensioni e le forme di uno spazio abitato profondamente mutato rispetto al passato.File | Dimensione | Formato | |
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