Ergonomia (Human Factors) e Design nei sistemi biomedicali

Il progetto di nuovi prodotti, sistemi e servizi medicali rappresenta oggi una sfida assai più complessa che nel passato. Lo sviluppo tecnologico si accompagna a quello culturale e normativo: il concetto di cura, trattamento, organo artificiale o protesi non sono più rivolti alla sola efficienza clinica ma devono coinvolgere molti aspetti della sfera personale. Infatti, nella nostra società, il termine HealthCare o Salute descrive un processo che fornisce un servizio clinico non più rivolto esclusivamente alla sicurezza e alla prestazione di cura, ma il trattamento al soggetto che è e rimane il punto principale, ma che indirizza verso (anzi ne prelude alla integrazione) la qualità della vita per lo stesso paziente, per i suoi famigliari e per tutti gli operatori sanitari che interagiscono con lui/lei ogni giorno. In una semplice parola, il concetto di «cura» si evolve in concetto di «Care», termine che incorpora la filosofia della qualità delle cure ovvero del «prendersi cura» di tutta la persona fragile e delle persone che con lui sono coinvolte nel sistema. Ciò implica l’impostazione di un nuovo processo complesso e multifattoriale in cui fattori tecnologici, organizzativi, ambientali e umani devono trovare una combinazione equilibrata per ottenere il pieno successo atteso. Per questa ragione, un nuovo tipo di approccio multidisciplinare non può più limitarsi ai soli aspetti tecnici o clinici ma coinvolgere soprattutto l’uomo, le sue funzioni, le sue abilità e limitazioni psicofisiche. Tale approccio può essere visto discendere metodologicamente dall’Ergonomia, una disciplina che propone una visione d’insieme del sistema uomo-macchina-ambiente-funzione in cui l’uomo rappresenta però il centro del processo di analisi e progettazione quale sorgente del bisogno e utente finale del prodotto/sistema.