A partire dalla 'nuova' condizione che il paesaggio contemporaneo sta attraversando, lo scritto individua nei territori 'fragili', l’esistenza di quegli ‘spazi intermedi’ che se da un lato coincidono con le 'fasce deboli' della contemporaneità, dall'altro divengono risorse per un suo possibile futuro. Nuovi ‘spazi della temporaneità’, sono infatti i paesaggi delle aree de-industrializzate, degli scali ferroviari abbandonati, degli alvei fluviali indeboliti, dei quartieri di edilizia sociale ’ereditati dalla modernità’, dei territori agricoli di frangia … ma sono anche i vuoti interni, gli spazi interstiziali, le crepe, le rotture, i salti, i crinali, le mutate periferie dove si affermano, appunto, le nuove identità sociali, culturali, collettive. In questo sfondo emergono alcune parole-chiave, oggi indispensabili nei processi di trasformazione degli abitati: resilienza, in quanto capacità di reazione ai grandi 'turbamenti' fisico-sociali dei territori; condivisione, in quanto possibilità di co-esistenza, negli stessi luoghi, di elementi diversi e discontinui; contaminazione, in quanto co-appartenenza di parti tra loro anche contraddittorie e disomogenee. Proprio nel riscatto dello 'spazio intermedio', lo scritto individua la possibilità di attivare un nuovo approccio relazionale che da un lato ricostituisce il significato del progetto in quanto luogo del rapporto, dall'altro fonda sulla processualità degli eventi, aprendo a nuove potenziali narrazioni progettuali.

Istantanee sul paesaggio

Guya, Bertelli
2017-01-01

Abstract

A partire dalla 'nuova' condizione che il paesaggio contemporaneo sta attraversando, lo scritto individua nei territori 'fragili', l’esistenza di quegli ‘spazi intermedi’ che se da un lato coincidono con le 'fasce deboli' della contemporaneità, dall'altro divengono risorse per un suo possibile futuro. Nuovi ‘spazi della temporaneità’, sono infatti i paesaggi delle aree de-industrializzate, degli scali ferroviari abbandonati, degli alvei fluviali indeboliti, dei quartieri di edilizia sociale ’ereditati dalla modernità’, dei territori agricoli di frangia … ma sono anche i vuoti interni, gli spazi interstiziali, le crepe, le rotture, i salti, i crinali, le mutate periferie dove si affermano, appunto, le nuove identità sociali, culturali, collettive. In questo sfondo emergono alcune parole-chiave, oggi indispensabili nei processi di trasformazione degli abitati: resilienza, in quanto capacità di reazione ai grandi 'turbamenti' fisico-sociali dei territori; condivisione, in quanto possibilità di co-esistenza, negli stessi luoghi, di elementi diversi e discontinui; contaminazione, in quanto co-appartenenza di parti tra loro anche contraddittorie e disomogenee. Proprio nel riscatto dello 'spazio intermedio', lo scritto individua la possibilità di attivare un nuovo approccio relazionale che da un lato ricostituisce il significato del progetto in quanto luogo del rapporto, dall'altro fonda sulla processualità degli eventi, aprendo a nuove potenziali narrazioni progettuali.
2017
Il paesaggio al centro. Integrazione tra discipline
978-88-6242-261-1
paesaggio, città, identità, resilienza, condivisione, contaminazione
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