Il contributo, presentato nella sessione principale del Convegno dedicata a "EUROPEAN CITIES AND MIGRATION: SPATIAL IMPACTS OF OUT-MIGRATION AND IMMIGRATION", discute il problema dei limiti e dei confini interni ai territori e alle aree urbane dove avvengono i fenomeni migratori in una prospettiva storica, che compara gli eventi della seconda metà del Novecento a quelli attuali. Per l'occasione si sono elaborati confronti tra il lavoro di fotografi come Jean Mohr e Uliano Lucas, che si sono occupati di documentare le rotte dei migranti in Europa negli anni '70 del secolo scorso, e le ricerche attuali di Giuliano Piscitelli e Adrian Paci, tra gli altri. Le complesse dinamiche origine/destinazione lette alla luce della modificazioni dei confini della UE e della costituzione di hotspot dedicati al controllo dei processi migratori lungo la linea di Schengen, sono descritte anche attraverso mappe originali, elaborate con la tecnica della sovrapposizione e del décollage. Il contributo elabora un'interpretazione del ruolo spaziale che nei territori oggetto delle migrazioni si stabilisce tra rotte clandestine, che sostengono i flussi migratori; insediamenti informali in luoghi negletti, che costituiscono tappe e terminali di questi stessi itinerari; struttura degli ambiti urbani, dove si concentrano provvisoriamente o definitivamente le comunità migranti. Nel contributo assumono un ruolo essenziale le riflessioni di Jean Berger e Susan Sontag dedicate alla fotografia come strumento di conoscenza dello spazio abitato e delle sue contraddizioni.
Introvert Boundaries and Vulnerable Cities: the design of Public Space as an Opportunity for the Managing of Migratory Flows and the Affirmation of Multiculturalism
A. Gritti;G. Setti
2017-01-01
Abstract
Il contributo, presentato nella sessione principale del Convegno dedicata a "EUROPEAN CITIES AND MIGRATION: SPATIAL IMPACTS OF OUT-MIGRATION AND IMMIGRATION", discute il problema dei limiti e dei confini interni ai territori e alle aree urbane dove avvengono i fenomeni migratori in una prospettiva storica, che compara gli eventi della seconda metà del Novecento a quelli attuali. Per l'occasione si sono elaborati confronti tra il lavoro di fotografi come Jean Mohr e Uliano Lucas, che si sono occupati di documentare le rotte dei migranti in Europa negli anni '70 del secolo scorso, e le ricerche attuali di Giuliano Piscitelli e Adrian Paci, tra gli altri. Le complesse dinamiche origine/destinazione lette alla luce della modificazioni dei confini della UE e della costituzione di hotspot dedicati al controllo dei processi migratori lungo la linea di Schengen, sono descritte anche attraverso mappe originali, elaborate con la tecnica della sovrapposizione e del décollage. Il contributo elabora un'interpretazione del ruolo spaziale che nei territori oggetto delle migrazioni si stabilisce tra rotte clandestine, che sostengono i flussi migratori; insediamenti informali in luoghi negletti, che costituiscono tappe e terminali di questi stessi itinerari; struttura degli ambiti urbani, dove si concentrano provvisoriamente o definitivamente le comunità migranti. Nel contributo assumono un ruolo essenziale le riflessioni di Jean Berger e Susan Sontag dedicate alla fotografia come strumento di conoscenza dello spazio abitato e delle sue contraddizioni.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Contributo con Copertina, Indice e Colophon degli Atti del Convegno
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