La pubblicazione (il cui progetto editoriale si articola in tre Volumi, di cui i primi due pubblicati) raccoglie gli esiti finali della ricerca triennale condotta nell'ambito del PRIN 2010-2013 (Programmi di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale) cofinanziato dal MIUR Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, dal titolo "Prospettive Architettoniche: conservazione digitale, divulgazione e studio" svolto in collaborazione tra le Unità Operative degli Atenei di Cosenza, Firenze, Genova, Milano, Roma Sapienza, Salerno, Torino, Udine, Venezia, con la partecipazione di ricercatori degli Atenei di Bari, della Basilicata, di Bologna, Brescia, Ferrara, Napoli ‘Federico II’, Palermo, della Seconda università di Napoli e di Trieste e dei partner internazionali Bartlett School of Architecture, London (Regno Unito), Technischen Universität Kaiserslautern (Germania), Universidade do Porto (Portogallo), Johannes Gutenberg University Mainz (Germania) ed ha ottenuto il patrocinio di Istituzioni Nazionali e Internazionali, riportati in dettaglio nell'allegato aggiuntivo riportante il frontespizio del Volume II Tomo I. Il presente contributo è inserito nel Volume II Tomo II e compie un’ampia ricognizione sull'operato di artisti, architetti, decoratori, intagliatori e stuccatori che, nell'antica Diocesi di Como, che comprendeva, oltre alla provincia lariana, la Valtellina ed il Cantone Ticino, hanno operato tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo sotto l’influenza pozzesca e della scuola bolognese, del barocchetto e del rococò del Settecento, per giungere fino ad esiti proto neoclassici. L’amplissimo territorio divenne, nel trascorrere di oltre un secolo, campo d’azione e di sperimentazione di alcune personalità emergenti alle quali si deve la spettacolare decorazione prospettica e quadraturistica che tra illusionismo e fantasia inventiva, sperimentò lo sfondamento illusorio dello spazio architettonico, quali Giuseppe Coduri, i fratelli luganesi Giovanni Antonio e Giuseppe Antonio Torricelli, Giovan Pietro Romegialli, Felice Biella. Il contributo, pur senza togliere a Milano, capoluogo della Lombardia austriaca, un ruolo centrale in campo culturale e artistico, mette in luce il ruolo importante assunto dalle scuole locali consentendo di abbracciare, in modo sintetico ma al tempo stesso ampio e approfondito, la produzione quadraturistica che ha caratterizzato i luoghi analizzati nella ricerca.

Realtà e illusione nell’architettura dipinta. Quadraturismo e decorazione pittorica nella Provincia e antica Diocesi di Como (Comasco, Ticino, Valtellina)

DE PAOLIS, ROBERTO
2016-01-01

Abstract

La pubblicazione (il cui progetto editoriale si articola in tre Volumi, di cui i primi due pubblicati) raccoglie gli esiti finali della ricerca triennale condotta nell'ambito del PRIN 2010-2013 (Programmi di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale) cofinanziato dal MIUR Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, dal titolo "Prospettive Architettoniche: conservazione digitale, divulgazione e studio" svolto in collaborazione tra le Unità Operative degli Atenei di Cosenza, Firenze, Genova, Milano, Roma Sapienza, Salerno, Torino, Udine, Venezia, con la partecipazione di ricercatori degli Atenei di Bari, della Basilicata, di Bologna, Brescia, Ferrara, Napoli ‘Federico II’, Palermo, della Seconda università di Napoli e di Trieste e dei partner internazionali Bartlett School of Architecture, London (Regno Unito), Technischen Universität Kaiserslautern (Germania), Universidade do Porto (Portogallo), Johannes Gutenberg University Mainz (Germania) ed ha ottenuto il patrocinio di Istituzioni Nazionali e Internazionali, riportati in dettaglio nell'allegato aggiuntivo riportante il frontespizio del Volume II Tomo I. Il presente contributo è inserito nel Volume II Tomo II e compie un’ampia ricognizione sull'operato di artisti, architetti, decoratori, intagliatori e stuccatori che, nell'antica Diocesi di Como, che comprendeva, oltre alla provincia lariana, la Valtellina ed il Cantone Ticino, hanno operato tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo sotto l’influenza pozzesca e della scuola bolognese, del barocchetto e del rococò del Settecento, per giungere fino ad esiti proto neoclassici. L’amplissimo territorio divenne, nel trascorrere di oltre un secolo, campo d’azione e di sperimentazione di alcune personalità emergenti alle quali si deve la spettacolare decorazione prospettica e quadraturistica che tra illusionismo e fantasia inventiva, sperimentò lo sfondamento illusorio dello spazio architettonico, quali Giuseppe Coduri, i fratelli luganesi Giovanni Antonio e Giuseppe Antonio Torricelli, Giovan Pietro Romegialli, Felice Biella. Il contributo, pur senza togliere a Milano, capoluogo della Lombardia austriaca, un ruolo centrale in campo culturale e artistico, mette in luce il ruolo importante assunto dalle scuole locali consentendo di abbracciare, in modo sintetico ma al tempo stesso ampio e approfondito, la produzione quadraturistica che ha caratterizzato i luoghi analizzati nella ricerca.
2016
Prospettive architettoniche conservazione digitale, divulgazione e studio
978-88-9377-013-2
prospettiva, quadraturismo, architettura, disegno, decorazione, rappresentazione
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