L’articolo esamina lo studio progettuale e funzionale dei componenti di involucro concepiti da Carlo Cillara Rossi e applicati alle tre stazioni funiviarie SkyWay sul Monte Bianco. La messa a punto della componentistica di chiusura e dei serramenti si correla alla poetica progettuale focalizzata su morfo-tipologie con elevati contenuti di asimmetria, risolte soprattutto per mezzo di orditure in carpenteria capaci di assecondare gli sviluppi volumetrici a geometrie e superfici variabili: questo osservando la sperimentazione di modelli architettonici e di involucro rivolti all’interazione e alla legittimazione organica, plastica e visiva con il contesto naturale. La rilevazione delle istanze connettive delle architetture, finalizzate a oltrepassare i confini perimetrali delle superfici di chiusura, assume la penetrazione morfologica e percettiva per legittimare l’inserimento polifocale e multi-direzionale delle tre stazioni. La configurazione dei componenti dell’involucro si concreta sulla base dei requisiti diretti a rispondere alle sollecitazioni termiche ed eoliche, oltre a comprendere le soluzioni capaci di contenere i consumi energetici e le dispersioni causate dai livelli di temperatura, provvedendo all’ausilio delle dotazioni isolanti a elevate prestazioni coibenti, dei dispositivi fotovoltaici e delle modalità di riscaldamento per mezzo delle pompe di calore: questo fino a dirigere gli interventi verso l’“autoproduzione” energetica propria degli standard Zero Energy Building.
Complessità ed elaborazione sistemi di facciata ad alta quota
NASTRI, MASSIMILIANO
2016-01-01
Abstract
L’articolo esamina lo studio progettuale e funzionale dei componenti di involucro concepiti da Carlo Cillara Rossi e applicati alle tre stazioni funiviarie SkyWay sul Monte Bianco. La messa a punto della componentistica di chiusura e dei serramenti si correla alla poetica progettuale focalizzata su morfo-tipologie con elevati contenuti di asimmetria, risolte soprattutto per mezzo di orditure in carpenteria capaci di assecondare gli sviluppi volumetrici a geometrie e superfici variabili: questo osservando la sperimentazione di modelli architettonici e di involucro rivolti all’interazione e alla legittimazione organica, plastica e visiva con il contesto naturale. La rilevazione delle istanze connettive delle architetture, finalizzate a oltrepassare i confini perimetrali delle superfici di chiusura, assume la penetrazione morfologica e percettiva per legittimare l’inserimento polifocale e multi-direzionale delle tre stazioni. La configurazione dei componenti dell’involucro si concreta sulla base dei requisiti diretti a rispondere alle sollecitazioni termiche ed eoliche, oltre a comprendere le soluzioni capaci di contenere i consumi energetici e le dispersioni causate dai livelli di temperatura, provvedendo all’ausilio delle dotazioni isolanti a elevate prestazioni coibenti, dei dispositivi fotovoltaici e delle modalità di riscaldamento per mezzo delle pompe di calore: questo fino a dirigere gli interventi verso l’“autoproduzione” energetica propria degli standard Zero Energy Building.File | Dimensione | Formato | |
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NASTRI - Serramenti+Design - N. 06 - 2016.pdf
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