La revisione del piano paesaggistico lombardo ha messo in luce in particolare le difficoltà di questo strumento urbanistico a porsi come piattaforma generatrice di progetti e di nuove risorse territoriali, e a regolare la produzione di paesaggi capaci di misurarsi con i temi di oggi: le vecchie e nuove infrastrutture, l’agricoltura industriale, l’abbandono di ampie parti di territorio, la mancata manutenzione e lo sfruttamento turistico delle aree alpine. Nella sua preminente attenzione al patrimonio storico e culturale, il piano fatica a interagire con i livelli di pianificazione locale, con la pratica delle trasformazioni quotidiane e raramente raggiunge l’obiettivo di formare nuovi paesaggi e valori territoriali. Rispondendo alle questioni poste da un lavoro di ricerca in evoluzione, proponiamo una riflessione su queste problematiche e sui possibili spazi di innovazione.
I paesaggi di Babele e i paradossi del piano
LONGO, ANTONIO EMILIO ALVISE;ROCCA, ALESSANDRO
2016-01-01
Abstract
La revisione del piano paesaggistico lombardo ha messo in luce in particolare le difficoltà di questo strumento urbanistico a porsi come piattaforma generatrice di progetti e di nuove risorse territoriali, e a regolare la produzione di paesaggi capaci di misurarsi con i temi di oggi: le vecchie e nuove infrastrutture, l’agricoltura industriale, l’abbandono di ampie parti di territorio, la mancata manutenzione e lo sfruttamento turistico delle aree alpine. Nella sua preminente attenzione al patrimonio storico e culturale, il piano fatica a interagire con i livelli di pianificazione locale, con la pratica delle trasformazioni quotidiane e raramente raggiunge l’obiettivo di formare nuovi paesaggi e valori territoriali. Rispondendo alle questioni poste da un lavoro di ricerca in evoluzione, proponiamo una riflessione su queste problematiche e sui possibili spazi di innovazione.File | Dimensione | Formato | |
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