Se ci domandassimo che cos’è un ideale potremmo rispondere che è l’essenza dell’Occidente: la nozione filosofica di ideale, che ha una genesi estetica e un destino epistemologico ed etico, è la chiave per comprendere in modo profondo la nostra identità, dalle ragioni del suo sviluppo passato alle ragioni della sua crisi presente e, ancora, alla possibilità del suo sviluppo futuro. Leggere la storia dell’Occidente attraverso la dimensione dell’idealità significa partire da Platone e da Kant, che lavorano il primo all’idea e il secondo all’ideale, e arrivare all’Ottocento, che è il secolo dell’ideale degli autori romantici e di Hegel, che rivoluzionano il suo statuto, e al Novecento, che è il secolo della sua crisi: nella prima parte del Novecento abbiamo messo alla prova il monismo di un'"idealizzazione" totale, e siamo caduti in forme pericolose di totalitarismo, e nella seconda parte del Novecento abbiamo messo alla prova il monismo di una "realizzazione" totale, e siamo caduti in forme pericolose di anarchismo, dall’epistemologia all’etica e all’estetica. La riscoperta e la riforma dell’ideale, che, attraverso una relazione dualistica, e non monistica, con il reale, hanno fondato i successi più promettenti della filosofia, della scienza e della democrazia occidentali, possono ancora salvarci dalla nostra crisi identitaria e, in ultimo, dalla nostra incapacità di relazionarci in modo positivo con le identità degli altri esseri umani.

Che cos'è un ideale. Da Platone alla filosofia contemporanea

CHIODO, SIMONA
2016-01-01

Abstract

Se ci domandassimo che cos’è un ideale potremmo rispondere che è l’essenza dell’Occidente: la nozione filosofica di ideale, che ha una genesi estetica e un destino epistemologico ed etico, è la chiave per comprendere in modo profondo la nostra identità, dalle ragioni del suo sviluppo passato alle ragioni della sua crisi presente e, ancora, alla possibilità del suo sviluppo futuro. Leggere la storia dell’Occidente attraverso la dimensione dell’idealità significa partire da Platone e da Kant, che lavorano il primo all’idea e il secondo all’ideale, e arrivare all’Ottocento, che è il secolo dell’ideale degli autori romantici e di Hegel, che rivoluzionano il suo statuto, e al Novecento, che è il secolo della sua crisi: nella prima parte del Novecento abbiamo messo alla prova il monismo di un'"idealizzazione" totale, e siamo caduti in forme pericolose di totalitarismo, e nella seconda parte del Novecento abbiamo messo alla prova il monismo di una "realizzazione" totale, e siamo caduti in forme pericolose di anarchismo, dall’epistemologia all’etica e all’estetica. La riscoperta e la riforma dell’ideale, che, attraverso una relazione dualistica, e non monistica, con il reale, hanno fondato i successi più promettenti della filosofia, della scienza e della democrazia occidentali, possono ancora salvarci dalla nostra crisi identitaria e, in ultimo, dalla nostra incapacità di relazionarci in modo positivo con le identità degli altri esseri umani.
2016
Carocci
978-88-430-8492-0
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