Il contributo affronta il tema del “disegno teorico”, cioè del disegno come espressione e veicolo di teoria dell’architettura e della progettazione, in rapporto alla ricerca e alla didattica condotta tra la metà degli anni Ottanta e Novanta in alcune sedi italiane: tra queste, le principali sono state Palermo, Milano e Venezia. In particolare, presso la Facoltà di Architettura Leonardo del Politecnico di Milano, il tema è stato sviluppato in riferimento alla nozione di forma simbolica panofskiana, estendendone il senso alle forme di rappresentazione dell’architettura. L’affacciarsi delle nuove tecnologie digitali, insieme alla diffusione pervasiva assunta dalle immagini nella società mediatica e reale, aprono però nuovi scenari e nuove domande: la rappresentazione si trova ad affrontare oggi un ruolo soprattutto tecnico e esecutivo e uno potenzialmente critico e inclusivo, alla ricerca di nuovi equilibri tra componenti materiali e immateriali che il disegno potrà veicolare in una chiave di rinnovata espressione della tradizione politecnica. This paper addresses the subject of "drawing theory" i.e., drawing as an expression of and vehicle for architectural theory and design. It focuses on the research and teaching conducted from the mid-1980s to the mid-1990s at several Italian academic institutions, mainly in Palermo, Milan, and Venice, and especially at the Faculty of Architecture, Leonardo Campus, Politecnico di Milano. Here, the subject was developed in relation to Panofsky’s notion of symbolic form, which was extended to include the various forms architectural representation. New digital technologies, together with the pervasive diffusion of images through social media and in the reality, has meant an opening up of new scenarios and questions. Today, representation finds itself in a predominantly technical role, yet one that is potentially also critical and inclusive. It seeks a new balance between the tangible and intangible components that representation has at its disposal for a new take on the polytechnic tradition.
Rappresentare l'architettura: dall'approccio teorico a una nuova dimensione politecnica - Representing Architecture: From a Theory-Based Approach to a New Polytechnic Dimension
SALERNO, ROSSELLA
2016-01-01
Abstract
Il contributo affronta il tema del “disegno teorico”, cioè del disegno come espressione e veicolo di teoria dell’architettura e della progettazione, in rapporto alla ricerca e alla didattica condotta tra la metà degli anni Ottanta e Novanta in alcune sedi italiane: tra queste, le principali sono state Palermo, Milano e Venezia. In particolare, presso la Facoltà di Architettura Leonardo del Politecnico di Milano, il tema è stato sviluppato in riferimento alla nozione di forma simbolica panofskiana, estendendone il senso alle forme di rappresentazione dell’architettura. L’affacciarsi delle nuove tecnologie digitali, insieme alla diffusione pervasiva assunta dalle immagini nella società mediatica e reale, aprono però nuovi scenari e nuove domande: la rappresentazione si trova ad affrontare oggi un ruolo soprattutto tecnico e esecutivo e uno potenzialmente critico e inclusivo, alla ricerca di nuovi equilibri tra componenti materiali e immateriali che il disegno potrà veicolare in una chiave di rinnovata espressione della tradizione politecnica. This paper addresses the subject of "drawing theory" i.e., drawing as an expression of and vehicle for architectural theory and design. It focuses on the research and teaching conducted from the mid-1980s to the mid-1990s at several Italian academic institutions, mainly in Palermo, Milan, and Venice, and especially at the Faculty of Architecture, Leonardo Campus, Politecnico di Milano. Here, the subject was developed in relation to Panofsky’s notion of symbolic form, which was extended to include the various forms architectural representation. New digital technologies, together with the pervasive diffusion of images through social media and in the reality, has meant an opening up of new scenarios and questions. Today, representation finds itself in a predominantly technical role, yet one that is potentially also critical and inclusive. It seeks a new balance between the tangible and intangible components that representation has at its disposal for a new take on the polytechnic tradition.File | Dimensione | Formato | |
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