Questo lavoro s’inserisce nell’ambito del progetto bandiera RITMARE (Ricerca ITaliana per il MARE, 2012-2016, MIUR-CNR) che ha lo scopo di studiare, monitorare, gestire e valorizzare la risorsa marina in Italia. A tale fine il telerilevamento è parte integrante al progetto che, in questo studio, viene applicato alla fascia costiera della foce del Volturno. Lo studio si avvale dell’utilizzo di immagini satellitari (RapidEye (2013) e Landsat-8 OLI (2014)) e aviotrasportate (MIVIS (2011)). A supporto dell’analisi delle immagini sono state acquisite misure in-situ di riflettanza e di concentrazione dei seguenti parametri: clorofilla-a (Chl-a), sedimenti totali sospesi (TSM) e sostanza organica colorata disciolta (CDOM) durante una campagna svoltasi in agosto 2014. I dati telerilevati, geocodificati e co-registrati, sono stati pre-elaborati per correggere gli effetti radiometrici ed atmosferici. Le immagini sono state successivamente elaborate per classificare le acque marino-costiere secondo diversi gradi di complessità ottica e per produrre mappe di concentrazione di Chl-a, TSM e CDOM. In particolare, per la generazione delle mappe è stato applicato un approccio semi-empirico basato su analisi di correlazione dei dati in-situ; in particolare tra valori spettrali di riflettanza (es. rapporti di banda) e le corrispondenti misure di concentrazione di Chl-a, TSM e CDOM. I risultati mostrano un gradiente crescente di complessità ottica delle acque spostandosi dalle zone pelagiche verso le aree costiere. In queste aree l’analisi del dato OLI ha mostrato una variabilità spaziale di Chl-a, TSM e CDOM imputabile ai regimi idrologici del fiume Volturno.

Osservazione delle zone marine costiere da dati ottici multi-sensore: il caso studio della foce del Volturno

SONA, GIOVANNA
2015-01-01

Abstract

Questo lavoro s’inserisce nell’ambito del progetto bandiera RITMARE (Ricerca ITaliana per il MARE, 2012-2016, MIUR-CNR) che ha lo scopo di studiare, monitorare, gestire e valorizzare la risorsa marina in Italia. A tale fine il telerilevamento è parte integrante al progetto che, in questo studio, viene applicato alla fascia costiera della foce del Volturno. Lo studio si avvale dell’utilizzo di immagini satellitari (RapidEye (2013) e Landsat-8 OLI (2014)) e aviotrasportate (MIVIS (2011)). A supporto dell’analisi delle immagini sono state acquisite misure in-situ di riflettanza e di concentrazione dei seguenti parametri: clorofilla-a (Chl-a), sedimenti totali sospesi (TSM) e sostanza organica colorata disciolta (CDOM) durante una campagna svoltasi in agosto 2014. I dati telerilevati, geocodificati e co-registrati, sono stati pre-elaborati per correggere gli effetti radiometrici ed atmosferici. Le immagini sono state successivamente elaborate per classificare le acque marino-costiere secondo diversi gradi di complessità ottica e per produrre mappe di concentrazione di Chl-a, TSM e CDOM. In particolare, per la generazione delle mappe è stato applicato un approccio semi-empirico basato su analisi di correlazione dei dati in-situ; in particolare tra valori spettrali di riflettanza (es. rapporti di banda) e le corrispondenti misure di concentrazione di Chl-a, TSM e CDOM. I risultati mostrano un gradiente crescente di complessità ottica delle acque spostandosi dalle zone pelagiche verso le aree costiere. In queste aree l’analisi del dato OLI ha mostrato una variabilità spaziale di Chl-a, TSM e CDOM imputabile ai regimi idrologici del fiume Volturno.
2015
Atti XIX Conferenza ASITA
978-88-941232-2-7
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