Da dove nasce l’idea di dare origine ad un Cluster Sanità del Politecnico di Milano sul tema dell’architettura ospedaliera e della promozione della salute e quali sono le mission? Da otto anni il Politecnico di Milano ha sentito l’esigenza di costituire il Cluster “Design of Health Facilities” a cui afferiscono numerosi dipartimenti dell’Ateneo che svolgono un ruolo attivo nella promozione della salute con l’intento comune di creare un centro di ricerca di rilevanza nazionale ed internazionale nell’ottica di favorire nuove sinergie e collaborazioni multidisciplinari. L’obiettivo del Cluster è ripensare il progetto delle architetture per la salute e il complesso sistema ad esso collegate alla scala territoriale, alla luce dei complessi cambiamenti economici, sociali e tecnologici, nonché nell’ambito della conoscenza medica e scientifica che negli ultimi decenni hanno portato progressivamente a una maggiore consapevolezza e responsabilizzazione nei confronti della salute pubblica. Numerose ricerche dimostrano, infatti, come la qualità, l’efficienza e l’efficacia di un servizio socio-sanitario erogato siano strettamente connesse ad un’attenta e corretta progettazione, realizzazione e manutenzione dei complessi ospedalieri in cui devono essere considerate tutte le diverse esigenze degli utenti, lavoratori e tecnici che interagiscono all’interno del sistema sanitario. Quali sono i contenuti del volume? Il volume raccoglie una serie di contributi di ricerche condotte in relazione al rapporto ambiente costruito e salute in rapporto al tema degli aspetti sociali nei sistemi socio-sanitari. In particolar modo si tratta di esperienze i cui dati si basano sull’Evidence Base Design quale nuovo approccio al progetto in grado di dimostrare come il design degli ambienti e gli aspetti sociali ad esso correlati abbiano significativi effetti positivi per il benessere e la salute dell’utente, quali pazienti, visitatori e operatori sanitari. Sono stati trattati infatti argomenti non comuni, con metodologie e approcci differenti, che dimostrano la vastità delle tematiche e dei gruppi nazionali e internazionali che lavorano su queste tematiche, con background formativi molto differenti tra loro. Tra questi sono stati coinvolti Enti di ricerca quali l’Istituto Superiore di Sanità, il Politecnico di Milano, il Center for Maximum Potential Building Systems in Texas, la Technion di Haifa in Israele, il Mararashtra Institute of Technology di Pune in India, la UC Berkeley in California, il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Parma e l’Università La Sapienza di Roma. I principali macro-temi trattati riguardano: • percezione della qualità degli spazi; • sostenibilità sociale all’interno delle architetture per la salute; • studi e analisi quantitative e qualitative sul benessere e comfort; • soft qualities e umanizzazione; • analisi e questionari per utenti e staff sanitario; • studi innovativi sull’analisi del comportamento umano; • localizzazione dell’ospedale e l’identità sociale nella città; • esperienze delle strutture socio-sanitarie e le case della salute distribuite sul territorio. Quali sono le caratteristiche di innovazione che non devono mancare nell’ospedale del futuro? Le trasformazioni sociali, politiche ed economiche influenzano fortemente gli spazi di cura e tutti gli ambienti che accolgono funzioni e attività pubbliche. Sono le relazioni tra i diversi fattori in gioco che, modificando le necessità della società, mutano a loro volta le modalità con cui l’ambiente costruito risponde alle nuove esigenze. Se storicamente gli ospedali si definivano unicamente come spazi in cui la degenza si collocava al centro dell’intero sistema, con il progresso del sapere scientifico nell’ambito, ad esempio, della ricerca genetica e delle sue applicazioni, la ricerca biotecnologica e lo sviluppo delle tecnologie informatiche, queste strutture vengono sempre più integrate con l’inserimento di funzioni per la formazione, la ricerca e i servizi. Le principali caratteristiche di innovazione che non devono mancare nell’ospedale del futuro, dovrebbero essere a mio avviso la flessibilità, la sostenibilità, l’introduzione degli healing garden, il ripensare l’ospedale quale occasione di rigenerazione urbana; tutti temi trattati all’interno del volume. Penso che per poter progettare gli ospedali del futuro occorre conoscere molto bene la storia e le istanze sociale attuali per acquisire sempre più la capacità di saper anticipare le esigenze future dei nuovi ospedali. Quali sono le nuove frontiere delle architetture per la salute e la promozione della stessa? E’ noto ormai come molte città metropolitane nel mondo orientano le loro attività sempre più verso l’approccio dell’Urban Health, in cui la città diventa promotrice di corretti stili di vita attraverso quelli che sono i grandi temi urbanistici quali ad esempio il trasporto attivo (cyclability, walkability, ecc.),il controllo della qualità dell’aria, la disponibilità di accesso ai servizi socio-assistenziali. Nell’ambito del progetto dei futuri ospedali, la tendenza è che si registra è sempre più quella di creare sistema socio-sanitari in cui vengano sviluppate eccellenze a vario livello sulle varie specializzazioni cliniche .Questo implica uno sviluppo di reti infrastrutturali per la salute distribuiti sull’intero territorio. Infatti, le architetture per la salute destinate alle cure primarie acquisiranno sempre più parte attiva nelle città e nella vita pubblica per la prevenzione e la promozione della salute e l’utente si recherà in ospedale solo per interventi e visite specialistiche. In questa direzione, per poter garantire sempre più l’accesso ai servizi, soddisfare le esigenze della popolazione e rendere più efficiente ed efficace il sistema sanitario, è necessario potenziare la rete infrastrutturale della salute che si rapporta con la città e il territorio in maniera capillare attraverso ad esempio quelle che sono le attuali tendenze nell’ambito della progettazione delle case per la salute e i medical neighbourhood.

Ospedali più ospitali

CAPOLONGO, STEFANO
2016-01-01

Abstract

Da dove nasce l’idea di dare origine ad un Cluster Sanità del Politecnico di Milano sul tema dell’architettura ospedaliera e della promozione della salute e quali sono le mission? Da otto anni il Politecnico di Milano ha sentito l’esigenza di costituire il Cluster “Design of Health Facilities” a cui afferiscono numerosi dipartimenti dell’Ateneo che svolgono un ruolo attivo nella promozione della salute con l’intento comune di creare un centro di ricerca di rilevanza nazionale ed internazionale nell’ottica di favorire nuove sinergie e collaborazioni multidisciplinari. L’obiettivo del Cluster è ripensare il progetto delle architetture per la salute e il complesso sistema ad esso collegate alla scala territoriale, alla luce dei complessi cambiamenti economici, sociali e tecnologici, nonché nell’ambito della conoscenza medica e scientifica che negli ultimi decenni hanno portato progressivamente a una maggiore consapevolezza e responsabilizzazione nei confronti della salute pubblica. Numerose ricerche dimostrano, infatti, come la qualità, l’efficienza e l’efficacia di un servizio socio-sanitario erogato siano strettamente connesse ad un’attenta e corretta progettazione, realizzazione e manutenzione dei complessi ospedalieri in cui devono essere considerate tutte le diverse esigenze degli utenti, lavoratori e tecnici che interagiscono all’interno del sistema sanitario. Quali sono i contenuti del volume? Il volume raccoglie una serie di contributi di ricerche condotte in relazione al rapporto ambiente costruito e salute in rapporto al tema degli aspetti sociali nei sistemi socio-sanitari. In particolar modo si tratta di esperienze i cui dati si basano sull’Evidence Base Design quale nuovo approccio al progetto in grado di dimostrare come il design degli ambienti e gli aspetti sociali ad esso correlati abbiano significativi effetti positivi per il benessere e la salute dell’utente, quali pazienti, visitatori e operatori sanitari. Sono stati trattati infatti argomenti non comuni, con metodologie e approcci differenti, che dimostrano la vastità delle tematiche e dei gruppi nazionali e internazionali che lavorano su queste tematiche, con background formativi molto differenti tra loro. Tra questi sono stati coinvolti Enti di ricerca quali l’Istituto Superiore di Sanità, il Politecnico di Milano, il Center for Maximum Potential Building Systems in Texas, la Technion di Haifa in Israele, il Mararashtra Institute of Technology di Pune in India, la UC Berkeley in California, il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Parma e l’Università La Sapienza di Roma. I principali macro-temi trattati riguardano: • percezione della qualità degli spazi; • sostenibilità sociale all’interno delle architetture per la salute; • studi e analisi quantitative e qualitative sul benessere e comfort; • soft qualities e umanizzazione; • analisi e questionari per utenti e staff sanitario; • studi innovativi sull’analisi del comportamento umano; • localizzazione dell’ospedale e l’identità sociale nella città; • esperienze delle strutture socio-sanitarie e le case della salute distribuite sul territorio. Quali sono le caratteristiche di innovazione che non devono mancare nell’ospedale del futuro? Le trasformazioni sociali, politiche ed economiche influenzano fortemente gli spazi di cura e tutti gli ambienti che accolgono funzioni e attività pubbliche. Sono le relazioni tra i diversi fattori in gioco che, modificando le necessità della società, mutano a loro volta le modalità con cui l’ambiente costruito risponde alle nuove esigenze. Se storicamente gli ospedali si definivano unicamente come spazi in cui la degenza si collocava al centro dell’intero sistema, con il progresso del sapere scientifico nell’ambito, ad esempio, della ricerca genetica e delle sue applicazioni, la ricerca biotecnologica e lo sviluppo delle tecnologie informatiche, queste strutture vengono sempre più integrate con l’inserimento di funzioni per la formazione, la ricerca e i servizi. Le principali caratteristiche di innovazione che non devono mancare nell’ospedale del futuro, dovrebbero essere a mio avviso la flessibilità, la sostenibilità, l’introduzione degli healing garden, il ripensare l’ospedale quale occasione di rigenerazione urbana; tutti temi trattati all’interno del volume. Penso che per poter progettare gli ospedali del futuro occorre conoscere molto bene la storia e le istanze sociale attuali per acquisire sempre più la capacità di saper anticipare le esigenze future dei nuovi ospedali. Quali sono le nuove frontiere delle architetture per la salute e la promozione della stessa? E’ noto ormai come molte città metropolitane nel mondo orientano le loro attività sempre più verso l’approccio dell’Urban Health, in cui la città diventa promotrice di corretti stili di vita attraverso quelli che sono i grandi temi urbanistici quali ad esempio il trasporto attivo (cyclability, walkability, ecc.),il controllo della qualità dell’aria, la disponibilità di accesso ai servizi socio-assistenziali. Nell’ambito del progetto dei futuri ospedali, la tendenza è che si registra è sempre più quella di creare sistema socio-sanitari in cui vengano sviluppate eccellenze a vario livello sulle varie specializzazioni cliniche .Questo implica uno sviluppo di reti infrastrutturali per la salute distribuiti sull’intero territorio. Infatti, le architetture per la salute destinate alle cure primarie acquisiranno sempre più parte attiva nelle città e nella vita pubblica per la prevenzione e la promozione della salute e l’utente si recherà in ospedale solo per interventi e visite specialistiche. In questa direzione, per poter garantire sempre più l’accesso ai servizi, soddisfare le esigenze della popolazione e rendere più efficiente ed efficace il sistema sanitario, è necessario potenziare la rete infrastrutturale della salute che si rapporta con la città e il territorio in maniera capillare attraverso ad esempio quelle che sono le attuali tendenze nell’ambito della progettazione delle case per la salute e i medical neighbourhood.
2016
Social aspects, Health promotion, Healthcare system
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