La pubblicazione ha lo scopo di ricollegare la storia e la natura della città italiana, e degli episodi di pianificazione che l’hanno prodotta, al flusso di pensieri, teorie e idee del urban planning europeo attraverso la lettura da un lato (città) di come la città è fatta e di quali siano i suoi elementi salienti, e dall’altro (idee) di alcuni dei movimenti/pensieri/accadimenti che hanno costruito l’insieme della storia e del pensiero dell’urban planning. Il testo si occupa così di definire gli elementi della città italiana. Le sue parti, le sue tipologie, le sue morfologie. Le ragioni del fatto che la città italiana con difetti e mal funzionamenti continui ad organizzare la vita di persone, continui a permettere che i valori immobiliari non siano bassi, continui a dar di sè prova di bellezza e di non sfilacciamento e di contenimento delle dimensioni. Soprattutto, in periodi di evidenti crisi urbane (Roma) si manifestino fenomeni di apparente contemporaneità (Milano) in cui l’evoluzione sembra assumere forme e tempi differenti. E’ quel magico incastro di spazio aperto, spazio costruito e spazio di relazione che rende unici gli spazi italiani, che li ha resi unici nel passato e che ora deve essere indagato per comprenderne l’attualità e la realtà. Il testo si occupa di definire gli strumenti e le politiche che hanno portato alla produzione di quello spazio, evidenziando la fede e la fiducia nel piano e l’importanza che il piano ha avuto nella costruzione della città italiana, a discapito forse in molti casi del processo. Il testo legge gli elementi complessi, i processi complessi, i piani complessi (pru, prusst) come portatori di un certo genere di città oltre che ad un certo genere di processo, ricercando il metabolismo dei piani e il respiro della loro attuazione. Si occupa cosi di definire i principi e le idee che sono stati alla base di momenti ed episodi cosi notevoli da produrre elementi urbani rilevanti. Il testo si concentrerà nel tentativo di definire meglio la scuola di Milano, ricercandone natura e radici e comprendendo come questo gruppo, attivo attorno alla Facoltà di Architettura del Politecnico, abbia impostato in un certo modo la visione urbanistica e abbia proposto un certo modo razionale di fare urbanistica.
Urban planning and design techniques. Shape, design and structure
FACCHINETTI, MARCO
2015-01-01
Abstract
La pubblicazione ha lo scopo di ricollegare la storia e la natura della città italiana, e degli episodi di pianificazione che l’hanno prodotta, al flusso di pensieri, teorie e idee del urban planning europeo attraverso la lettura da un lato (città) di come la città è fatta e di quali siano i suoi elementi salienti, e dall’altro (idee) di alcuni dei movimenti/pensieri/accadimenti che hanno costruito l’insieme della storia e del pensiero dell’urban planning. Il testo si occupa così di definire gli elementi della città italiana. Le sue parti, le sue tipologie, le sue morfologie. Le ragioni del fatto che la città italiana con difetti e mal funzionamenti continui ad organizzare la vita di persone, continui a permettere che i valori immobiliari non siano bassi, continui a dar di sè prova di bellezza e di non sfilacciamento e di contenimento delle dimensioni. Soprattutto, in periodi di evidenti crisi urbane (Roma) si manifestino fenomeni di apparente contemporaneità (Milano) in cui l’evoluzione sembra assumere forme e tempi differenti. E’ quel magico incastro di spazio aperto, spazio costruito e spazio di relazione che rende unici gli spazi italiani, che li ha resi unici nel passato e che ora deve essere indagato per comprenderne l’attualità e la realtà. Il testo si occupa di definire gli strumenti e le politiche che hanno portato alla produzione di quello spazio, evidenziando la fede e la fiducia nel piano e l’importanza che il piano ha avuto nella costruzione della città italiana, a discapito forse in molti casi del processo. Il testo legge gli elementi complessi, i processi complessi, i piani complessi (pru, prusst) come portatori di un certo genere di città oltre che ad un certo genere di processo, ricercando il metabolismo dei piani e il respiro della loro attuazione. Si occupa cosi di definire i principi e le idee che sono stati alla base di momenti ed episodi cosi notevoli da produrre elementi urbani rilevanti. Il testo si concentrerà nel tentativo di definire meglio la scuola di Milano, ricercandone natura e radici e comprendendo come questo gruppo, attivo attorno alla Facoltà di Architettura del Politecnico, abbia impostato in un certo modo la visione urbanistica e abbia proposto un certo modo razionale di fare urbanistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.