Le strategie di conservazione di un edificio storico richiedono approfondite conoscenze preliminari della fabbrica intesa sia come palinsesto documentale, sia come complesso sistema strutturale spaziale. La verifica dell’integrità strutturale o della capacità portante dell’edificio storico prende le mosse da attente ispezioni in sito per concludersi con modellazioni ed analisi numeriche, in un articolato processo sinergico ove confluiscono metodologie ed informazioni provenienti da varie discipline, riguardanti l’evoluzione della fabbrica dall’origine allo stato odierno, i materiali e le tecniche costruttive e l’eventuale stato di degrado. Con il rilievo geometrico, accompagnato dal rilievo del quadro fessurativo, si ottengono informazioni sullo stato di conservazione, individuando criticità, e si pongono le basi per la ricostruzione delle fasi costruttive attraverso la stratigrafia, a sua volta supportata da ricerche storico-documentali. In generale, le fasi costruttive, oltre a determinare potenziali discontinuità strutturali, possono comportare differenziazioni nelle tecniche costruttive e nelle proprietà dei materiali. Si tratta di un aspetto decisivo per la programmazione delle successive prove di caratterizzazione dei materiali in sito o in laboratorio; tali indagini sono in generale strettamente locali a causa della varietà delle tecniche costruttive e della differenziazione dello stato di conservazione, e difficilmente estendibili alla struttura nel suo complesso. Se il rilievo geometrico e dei danni pregressi, la ricostruzione dell’evoluzione storica e le indagini sui materiali, risultano prassi ormai consolidate del processo di indagine (anche come prescritto da recenti evoluzioni normative, particolarmente in zona sismica), al contrario non è sempre chiaro come queste informazioni vengano utilizzate all’interno di un modello numerico. Un altro fattore critico del processo, riguarda la validazione del modello strutturale, spesso effettuata in base ad un numero ridotto di evidenze sperimentali locali. Il lavoro illustra la strategia diagnostica scelta per la Torre di Arcisate, ove le precedenti istanze sono state affrontate attraverso una accurata campagna diagnostica supportata da monitoraggio dinamico. La criticità della calibrazione dei parametri assunti a base della modellazione numerica e la validazione del modello sono state risolte attraverso il confronto con dati sperimentali riguardanti la risposta globale della struttura, tenendo conto dell’effettiva geometria dell’edificio, delle fasi costruttive e del danneggiamento osservato.

Integrazione di dati storici e sperimentali per il controllo di edifici storici in muratura

SAISI, ANTONELLA ELIDE;GENTILE, CARMELO
2013-01-01

Abstract

Le strategie di conservazione di un edificio storico richiedono approfondite conoscenze preliminari della fabbrica intesa sia come palinsesto documentale, sia come complesso sistema strutturale spaziale. La verifica dell’integrità strutturale o della capacità portante dell’edificio storico prende le mosse da attente ispezioni in sito per concludersi con modellazioni ed analisi numeriche, in un articolato processo sinergico ove confluiscono metodologie ed informazioni provenienti da varie discipline, riguardanti l’evoluzione della fabbrica dall’origine allo stato odierno, i materiali e le tecniche costruttive e l’eventuale stato di degrado. Con il rilievo geometrico, accompagnato dal rilievo del quadro fessurativo, si ottengono informazioni sullo stato di conservazione, individuando criticità, e si pongono le basi per la ricostruzione delle fasi costruttive attraverso la stratigrafia, a sua volta supportata da ricerche storico-documentali. In generale, le fasi costruttive, oltre a determinare potenziali discontinuità strutturali, possono comportare differenziazioni nelle tecniche costruttive e nelle proprietà dei materiali. Si tratta di un aspetto decisivo per la programmazione delle successive prove di caratterizzazione dei materiali in sito o in laboratorio; tali indagini sono in generale strettamente locali a causa della varietà delle tecniche costruttive e della differenziazione dello stato di conservazione, e difficilmente estendibili alla struttura nel suo complesso. Se il rilievo geometrico e dei danni pregressi, la ricostruzione dell’evoluzione storica e le indagini sui materiali, risultano prassi ormai consolidate del processo di indagine (anche come prescritto da recenti evoluzioni normative, particolarmente in zona sismica), al contrario non è sempre chiaro come queste informazioni vengano utilizzate all’interno di un modello numerico. Un altro fattore critico del processo, riguarda la validazione del modello strutturale, spesso effettuata in base ad un numero ridotto di evidenze sperimentali locali. Il lavoro illustra la strategia diagnostica scelta per la Torre di Arcisate, ove le precedenti istanze sono state affrontate attraverso una accurata campagna diagnostica supportata da monitoraggio dinamico. La criticità della calibrazione dei parametri assunti a base della modellazione numerica e la validazione del modello sono state risolte attraverso il confronto con dati sperimentali riguardanti la risposta globale della struttura, tenendo conto dell’effettiva geometria dell’edificio, delle fasi costruttive e del danneggiamento osservato.
2013
AID Monuments. Conoscere Progettare Ricostruire
978-88-548-6506-8
edifici storici, torri, diagnosi, indagini dinamiche, muratura, modellazione
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