Anche in Lombardia a metà del Cinquecento gli elementi dell’ordine e la sintassi architettonica giungono a una loro “normalizzazione” e ad una fondazione teorica, dopo molti tentativi di scrittura, faticosi e prolungati, che avevano creato compromessi tra le forme classiche, la consuetudo e gli idiomi locali. A partire dalla metà del Quattrocento questa architettura si era espressa con un linguaggio che, di fatto, era stato un tentativo di elaborazione ex novo, moderno, sebbene definito con materiali ed elementi tratti dall’antico e dalle fonti locali. A Milano, come in altre città italiane, gli architetti e i loro committenti intenzionalmente avevano ricercato ogni modello o elemento all’antica disponibili e solo in mancanza di fonti locali si erano rivolti «a forme e modelli reperiti altrove, richiedendo anche l’intervento di architetti con adeguata competenza» da altre città . Solo grazie alla trattatistica, nel corso del Cinquecento questa nuova lingua si trasformerà in “universale” e diventerà facilmente replicabile anche in ambiti culturali dove più forte era stata la resistenza delle tradizioni .
L’Antico e l’architettura milanese tra Quattrocento e Cinquecento
REPISHTI, FRANCESCO
2015-01-01
Abstract
Anche in Lombardia a metà del Cinquecento gli elementi dell’ordine e la sintassi architettonica giungono a una loro “normalizzazione” e ad una fondazione teorica, dopo molti tentativi di scrittura, faticosi e prolungati, che avevano creato compromessi tra le forme classiche, la consuetudo e gli idiomi locali. A partire dalla metà del Quattrocento questa architettura si era espressa con un linguaggio che, di fatto, era stato un tentativo di elaborazione ex novo, moderno, sebbene definito con materiali ed elementi tratti dall’antico e dalle fonti locali. A Milano, come in altre città italiane, gli architetti e i loro committenti intenzionalmente avevano ricercato ogni modello o elemento all’antica disponibili e solo in mancanza di fonti locali si erano rivolti «a forme e modelli reperiti altrove, richiedendo anche l’intervento di architetti con adeguata competenza» da altre città . Solo grazie alla trattatistica, nel corso del Cinquecento questa nuova lingua si trasformerà in “universale” e diventerà facilmente replicabile anche in ambiti culturali dove più forte era stata la resistenza delle tradizioni .File | Dimensione | Formato | |
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