Se si eccettua un breve accenno di Maria Cristina Loi, il disegno della facciata del Santuario di Saronno conservato al Victoria & Albert Museum di Londra è ancora praticamente sconosciuto e inedito. Il piccolo foglio appare a volte ancora schedato come «Disegno alla sacrata della Madonna di Savona», perché così è registrato nel primo inventario dei disegni del fondo Moody donati nel 1872 alle collezioni del Victoria & Albert. Il disegno rappresenta la fronte e la planimetria della facciata con leggere variazioni, soprattutto nel secondo ordine, rispetto a quanto poi realizzato: per esempio nel disegno delle nicchie laterali, e, con minore importanza, nella decorazione del timpano e nella cornice. Inoltre non presenta sostanziali differenze da quello conservato nella raccolta dell’Albertina di Vienna e la pressoché identica misura fa pensare ad una diretta dipendenza dei due fogli da quello originale. Circa la funzione del disegno possiamo ipotizzare che appartenga, alla pari di molti altri conservati nelle principali raccolte milanesi, alle esercitazioni di disegno architettonico previste per gli studenti della «Accademia a beneficio de’ pittori, scultori ed architetti», fondata da Federico Borromeo nel 1620 a fianco della Biblioteca Ambrosiana, ad imitazione di quanto già avveniva a Roma e Bologna. Il «disegno della facciata della Madona di Sarono copiata dal disegno di Pelegrino» merita dunque di essere discusso in relazione sia all’attività di Pellegrino Tibaldi, sia ai caratteri di una facciata di chiesa alla fine del Cinquecento.

Pellegrino Tibaldi e il disegno per la facciata del Santuario di Saronno conservato al Victoria & Albert Museum

REPISHTI, FRANCESCO
2015-01-01

Abstract

Se si eccettua un breve accenno di Maria Cristina Loi, il disegno della facciata del Santuario di Saronno conservato al Victoria & Albert Museum di Londra è ancora praticamente sconosciuto e inedito. Il piccolo foglio appare a volte ancora schedato come «Disegno alla sacrata della Madonna di Savona», perché così è registrato nel primo inventario dei disegni del fondo Moody donati nel 1872 alle collezioni del Victoria & Albert. Il disegno rappresenta la fronte e la planimetria della facciata con leggere variazioni, soprattutto nel secondo ordine, rispetto a quanto poi realizzato: per esempio nel disegno delle nicchie laterali, e, con minore importanza, nella decorazione del timpano e nella cornice. Inoltre non presenta sostanziali differenze da quello conservato nella raccolta dell’Albertina di Vienna e la pressoché identica misura fa pensare ad una diretta dipendenza dei due fogli da quello originale. Circa la funzione del disegno possiamo ipotizzare che appartenga, alla pari di molti altri conservati nelle principali raccolte milanesi, alle esercitazioni di disegno architettonico previste per gli studenti della «Accademia a beneficio de’ pittori, scultori ed architetti», fondata da Federico Borromeo nel 1620 a fianco della Biblioteca Ambrosiana, ad imitazione di quanto già avveniva a Roma e Bologna. Il «disegno della facciata della Madona di Sarono copiata dal disegno di Pelegrino» merita dunque di essere discusso in relazione sia all’attività di Pellegrino Tibaldi, sia ai caratteri di una facciata di chiesa alla fine del Cinquecento.
2015
Saronno, Pellegrino Tibaldi, Architettura della Controriforma
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