Si dice che ogni giardino sia una rappresentazione dell’Eden ma non è inutile pensare che, qualche volta, il giardino possa essere anche la ricostruzione di un angolo d’inferno. La coscienza e la ricerca di questa duplicità, spesso nascosta ma sempre possibile, porta a un arricchimento del pensiero progettuale e interpretativo: gli elementi di inquietudine, di trasgressione, e persino di violenza, sono altrettanti legami con la dimensione naturale, sono essenziali passaggi di comunicazione tra la funzione edificante, costruttiva e intimamente razionale del progetto e la funzione oscura, inconscia e distruttiva dell’irrazionalità. Il progetto deve ripararsi, deve difendersi e deve lottare per sconfiggere il caos della materia illogica e oscura che è però un male necessario, il perturbante senza il quale nulla riesce ad assumere un senso, un significato, una forma.

I fiori del male

ROCCA, ALESSANDRO
2015-01-01

Abstract

Si dice che ogni giardino sia una rappresentazione dell’Eden ma non è inutile pensare che, qualche volta, il giardino possa essere anche la ricostruzione di un angolo d’inferno. La coscienza e la ricerca di questa duplicità, spesso nascosta ma sempre possibile, porta a un arricchimento del pensiero progettuale e interpretativo: gli elementi di inquietudine, di trasgressione, e persino di violenza, sono altrettanti legami con la dimensione naturale, sono essenziali passaggi di comunicazione tra la funzione edificante, costruttiva e intimamente razionale del progetto e la funzione oscura, inconscia e distruttiva dell’irrazionalità. Il progetto deve ripararsi, deve difendersi e deve lottare per sconfiggere il caos della materia illogica e oscura che è però un male necessario, il perturbante senza il quale nulla riesce ad assumere un senso, un significato, una forma.
2015
monumento, memoria attiva, paesaggio, architettura
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