L’Esposizione del Sempione nel 1906 pone le basi per un incontro ravvicinato tra Milano e Buenos Aires, grazie alla presenza di espositori argentini e alla partecipazione della colonia italiana che, con le sue pubblicazioni, celebra i successi dell’imprenditorialità italiana nel Paese con particolare attenzione alla capitale federale e al settore delle costruzioni. A questo movimento “dall’Argentina all’Italia” corrisponde un movimento in senso contrario, grazie alla circolazione internazionale delle immagini dell’esposizione che contribuiscono a diffondere la conoscenza della scena architettonica milanese e dei suoi protagonisti. Questo avvicinamento virtuale tra Milano e Buenos Aires si ripercuote, nel decennio successivo, in un flusso migratorio che conduce molti progettisti formatisi nell’ambiente milanese ad operare sulle sponde del del Río de La Plata, partecipando direttamente alle manifestazioni promosse per il Centenario dell’indipendenza argentina nel 1910. Nonostante la comune provenienza, l’attività dei professionisti di origine o formazione milanese non può comunque essere ricondotta entro i confini di una “scuola”, nonostante l’insistenza che la storiografia ha più volte dedicato all’influenza di Camillo Boito. La diversità dei percorsi formativi e delle condizioni e motivazioni che sottendono alla partenza, si riflette infatti nella molteplicità dei registri espressivi che caratterizzano l’opera costruita, non sempre riconducibile a categorie stilistiche consolidate come l’eclecticismo modernista o lo stile liberty.

L'esposizione internazionale del Sempione nel 1906: un incontro ravvicinato tra Milano e Buenos Aires

D'AMIA, GIOVANNA
2015-01-01

Abstract

L’Esposizione del Sempione nel 1906 pone le basi per un incontro ravvicinato tra Milano e Buenos Aires, grazie alla presenza di espositori argentini e alla partecipazione della colonia italiana che, con le sue pubblicazioni, celebra i successi dell’imprenditorialità italiana nel Paese con particolare attenzione alla capitale federale e al settore delle costruzioni. A questo movimento “dall’Argentina all’Italia” corrisponde un movimento in senso contrario, grazie alla circolazione internazionale delle immagini dell’esposizione che contribuiscono a diffondere la conoscenza della scena architettonica milanese e dei suoi protagonisti. Questo avvicinamento virtuale tra Milano e Buenos Aires si ripercuote, nel decennio successivo, in un flusso migratorio che conduce molti progettisti formatisi nell’ambiente milanese ad operare sulle sponde del del Río de La Plata, partecipando direttamente alle manifestazioni promosse per il Centenario dell’indipendenza argentina nel 1910. Nonostante la comune provenienza, l’attività dei professionisti di origine o formazione milanese non può comunque essere ricondotta entro i confini di una “scuola”, nonostante l’insistenza che la storiografia ha più volte dedicato all’influenza di Camillo Boito. La diversità dei percorsi formativi e delle condizioni e motivazioni che sottendono alla partenza, si riflette infatti nella molteplicità dei registri espressivi che caratterizzano l’opera costruita, non sempre riconducibile a categorie stilistiche consolidate come l’eclecticismo modernista o lo stile liberty.
2015
Italia - Argentina andata e ritorno. Migrazioni professionali, relazioni architettoniche, trasformazioni urbane
9788891612366
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