Le distruzioni belliche della seconda guerra mondiale costituiscono l’ultima occasione per riconfigurare i centri storici delle città prima che questi – fino ad allora materia malleabile, disponibile ad essere riplasmata secondo le prevalenti necessità di modernizzazione – siano riconosciuti, nel secondo dopoguerra, come ‘monumenti unitari’ da salvaguardare nella loro interezza e integrità. Sarà dunque l’ultima fase – quella dei piani di ricostruzione – in cui comportarsi, nel progetto urbanistico, con libertà ri-compositiva rispetto a queste parti di città da recuperarsi. Dei progetti per la ricostruzione (un patrimonio di documenti perlopiù misconosciuti, se non per pochi casi famosi) ciò che colpisce è la varietà di forme e atteggiamenti, in una vera e propria manifestazione di sincretismo tecnico: il sincretismo tra modi del progetto urbanistico di una stagione in esaurimento e una, invece, che comincia a prendere corpo, per impulso di fenomeni, problemi, sguardi e sensibilità diversi – secondo nuove tematizzazioni emergenti. Nel contesto urbanistico del secondo dopoguerra la vicenda dei piani di ricostruzione e la questione dei centri storici consentono, dunque, di osservare le forme evolutive del progetto per la città ‘ereditata’ in un momento di mutamento. Il contributo ne svolge una discussione in sette passaggi: 1. I piani di ricostruzione, punto di flesso per il progetto urbanistico; 2. Un manuale, alla svolta; 3. Un evo oscuro; 4. I numeri della ricostruzione; 5. La dimensione tecnica dei piani di ricostruzione; 6. Un prontuario per il progetto di ricostruzione; 7. Tipi di piani, culture a confronto.

Il sincretismo tecnico dei piani di ricostruzione

BONFANTINI, GIUSEPPE BERTRANDO
2015-01-01

Abstract

Le distruzioni belliche della seconda guerra mondiale costituiscono l’ultima occasione per riconfigurare i centri storici delle città prima che questi – fino ad allora materia malleabile, disponibile ad essere riplasmata secondo le prevalenti necessità di modernizzazione – siano riconosciuti, nel secondo dopoguerra, come ‘monumenti unitari’ da salvaguardare nella loro interezza e integrità. Sarà dunque l’ultima fase – quella dei piani di ricostruzione – in cui comportarsi, nel progetto urbanistico, con libertà ri-compositiva rispetto a queste parti di città da recuperarsi. Dei progetti per la ricostruzione (un patrimonio di documenti perlopiù misconosciuti, se non per pochi casi famosi) ciò che colpisce è la varietà di forme e atteggiamenti, in una vera e propria manifestazione di sincretismo tecnico: il sincretismo tra modi del progetto urbanistico di una stagione in esaurimento e una, invece, che comincia a prendere corpo, per impulso di fenomeni, problemi, sguardi e sensibilità diversi – secondo nuove tematizzazioni emergenti. Nel contesto urbanistico del secondo dopoguerra la vicenda dei piani di ricostruzione e la questione dei centri storici consentono, dunque, di osservare le forme evolutive del progetto per la città ‘ereditata’ in un momento di mutamento. Il contributo ne svolge una discussione in sette passaggi: 1. I piani di ricostruzione, punto di flesso per il progetto urbanistico; 2. Un manuale, alla svolta; 3. Un evo oscuro; 4. I numeri della ricostruzione; 5. La dimensione tecnica dei piani di ricostruzione; 6. Un prontuario per il progetto di ricostruzione; 7. Tipi di piani, culture a confronto.
2015
Esportare il centro storico
9788869271939
Piani di ricostruzione, tecniche urbanistiche, progetto urbanistico, centri storici
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