Architettura-realizzazioni, per la categoria Architettura e Città opere realizzate Studio Emilio Faroldi Associati Il Centro Ricerche Chiesi è costituito da un edificio dal carattere “urbano” modellato attorno al concetto di “cittadella aziendale”, caratterizzata da spazi aperti ed elementi strutturali ognuno con elementi morfologici e funzionali diversi. Il Centro Ricerche Chiesi si colloca all’interno di un complesso scenario culturale, rappresentando l’esempio di come un edificio per la ricerca avanzata possa costituire, mediante la sua interazione con il contesto, un’innovativa polarità urbana in grado di promuovere un elevato livello di identità territoriale. Il manufatto architettonico si pone, infatti, all’interno di una configurazione reticolare capace di mantenere costantemente correlate le diverse realtà industriali, terziarie e di ricerca dislocate nelle aree urbane e periurbane: una struttura, quindi, immaginata per gestire e organizzare la complessità aziendale. La sua collocazione ai margini della città industriale, al confine con il territorio agricolo e in un’area ricompresa tra i più importanti assi infrastrutturali della città di Parma, ha evidenziato, fin dall’origine, le potenzialità che tale processo di attuazione urbanistica era in grado di attivare, ponendosi quale ambito di interazione tra differenti esigenze prestazionali e diversi bisogni di città. L’esigenza espressa dalla committenza è stata quella di ottimizzare e razionalizzare la dislocazione dei propri manufatti all’interno della città, facilitando in questo modo l’accesso ai propri spazi di lavoro e limitandone la dispersione sul territorio cittadino. La creazione di un polo d’avanguardia all’interno del quale concentrare tali necessità ha consentito di confrontarsi con nuove logiche di organizzazione del lavoro e con nuove tecnologie di processo al fine di elevare il modello aziendale a paradigma di eccellenza nel mercato internazionale. L’idea di una cittadella multifunzionale ha consentito di interpretare lo spazio come un percorso continuo tra interno ed esterno, accompagnando l’utente tramite una sequenza di aree verdi di ingresso e ritrovando, nella presenza di un grande volume centrale, il punto di connessione e filtro tra le differenti attività interne e i percorsi di collegamento verticali e orizzontali. L’impianto si caratterizza per l’accorpamento di volumi indipendenti e funzionalmente distinti in forma centripeta, aggregati a uno spazio baricentrico a tutta altezza, naturale prosecuzione dello spazio esterno e diaframma tra gli ambienti di natura collettiva e il paesaggio circostante, così da porre in relazione lo spazio della città con lo spazio dell’uomo. Una “macchina” per il lavoro che, attraverso le proprie superfici di rivestimento, denuncia la sua organizzazione interna e modella la luce che vi penetra, ottimizzando i parametri di natura climatica e le stagionalità del territorio mediante diversificate e personalizzate tecnologie di facciata. Fulcro dell’insediamento è il complesso destinato a ospitare i dipartimenti dell’azienda operativi nella Ricerca e Sviluppo (R&D), nonché gli uffici amministrativi e i relativi spazi di rappresentanza. Attorno a tale elemento architettonico, si dispongono gli edifici accessori, di carattere prevalentemente tecnologico, preposti a ospitare funzioni di supporto alle attività svolte all’interno del Centro: una centrale utilities, i magazzini, i depositi, le aree tecnologiche. La configurazione tipologica è la traduzione materiale di un “diagramma funzionale” analitico che trasforma in composizione architettonica le valutazioni operative e le analisi quantitative dei flussi di persone, di impianti e di informazioni, mutuate dall’esperienza di competenze specializzate nell’ambito della progettazione farmaceutica. Gli schemi planimetrici e lo sviluppo delle sezioni derivano, pertanto, dalle caratteristiche distributive e organizzative dei rapporti tra i differenti dipartimenti, dal funzionamento degli apparati di laboratorio e dal sistema delle relazioni umane, vitali e strategiche per l’attività di ricerca scientifica. L’organismo architettonico principale accorpa tre volumi distinti, due dei quali ospitano i laboratori, mentre il terzo è sede degli uffici amministrativi: essi convergono verso un nucleo centrale, un cubo ruotato, interamente vetrato, che, sviluppandosi per tutta l’altezza dell’edificio, assolve al ruolo di connettore e, allo stesso tempo, dichiara l’indipendenza dei singoli corpi di fabbrica. Tale elemento di cerniera ospita e organizza il sistema dei collegamenti orizzontali (ingressi al livello “zero” e passerelle di collegamento tra i corpi di fabbrica ai livelli “uno”, “due” e “tre”) e verticali (scale e ascensori), rappresentando il tema della connessione fisica e intellettuale e ospitando locali di rappresentanza, spazi collettivi di relazione, grandi sale riunioni e l’aula conferenze. Le proporzioni e il dimensionamento del complesso sono il risultato dell’applicazione di appropriati moduli funzionali, derivanti da precisi dati numerici in ingresso, pensati per soddisfare i requisiti spaziali necessari al corretto svolgimento delle attività: organizzati in schemi modulari, essi hanno condotto alla definizione delle profondità dei corpi di fabbrica e del loro sviluppo longitudinale, dei passi della struttura portante e dei moduli di facciata.

Premio IQU_Innovazione e Qualità Urbana_X Edizione_PREMIO SPECIALE Green Industries

FAROLDI, EMILIO;VETTORI, MARIA PILAR
2015-01-01

Abstract

Architettura-realizzazioni, per la categoria Architettura e Città opere realizzate Studio Emilio Faroldi Associati Il Centro Ricerche Chiesi è costituito da un edificio dal carattere “urbano” modellato attorno al concetto di “cittadella aziendale”, caratterizzata da spazi aperti ed elementi strutturali ognuno con elementi morfologici e funzionali diversi. Il Centro Ricerche Chiesi si colloca all’interno di un complesso scenario culturale, rappresentando l’esempio di come un edificio per la ricerca avanzata possa costituire, mediante la sua interazione con il contesto, un’innovativa polarità urbana in grado di promuovere un elevato livello di identità territoriale. Il manufatto architettonico si pone, infatti, all’interno di una configurazione reticolare capace di mantenere costantemente correlate le diverse realtà industriali, terziarie e di ricerca dislocate nelle aree urbane e periurbane: una struttura, quindi, immaginata per gestire e organizzare la complessità aziendale. La sua collocazione ai margini della città industriale, al confine con il territorio agricolo e in un’area ricompresa tra i più importanti assi infrastrutturali della città di Parma, ha evidenziato, fin dall’origine, le potenzialità che tale processo di attuazione urbanistica era in grado di attivare, ponendosi quale ambito di interazione tra differenti esigenze prestazionali e diversi bisogni di città. L’esigenza espressa dalla committenza è stata quella di ottimizzare e razionalizzare la dislocazione dei propri manufatti all’interno della città, facilitando in questo modo l’accesso ai propri spazi di lavoro e limitandone la dispersione sul territorio cittadino. La creazione di un polo d’avanguardia all’interno del quale concentrare tali necessità ha consentito di confrontarsi con nuove logiche di organizzazione del lavoro e con nuove tecnologie di processo al fine di elevare il modello aziendale a paradigma di eccellenza nel mercato internazionale. L’idea di una cittadella multifunzionale ha consentito di interpretare lo spazio come un percorso continuo tra interno ed esterno, accompagnando l’utente tramite una sequenza di aree verdi di ingresso e ritrovando, nella presenza di un grande volume centrale, il punto di connessione e filtro tra le differenti attività interne e i percorsi di collegamento verticali e orizzontali. L’impianto si caratterizza per l’accorpamento di volumi indipendenti e funzionalmente distinti in forma centripeta, aggregati a uno spazio baricentrico a tutta altezza, naturale prosecuzione dello spazio esterno e diaframma tra gli ambienti di natura collettiva e il paesaggio circostante, così da porre in relazione lo spazio della città con lo spazio dell’uomo. Una “macchina” per il lavoro che, attraverso le proprie superfici di rivestimento, denuncia la sua organizzazione interna e modella la luce che vi penetra, ottimizzando i parametri di natura climatica e le stagionalità del territorio mediante diversificate e personalizzate tecnologie di facciata. Fulcro dell’insediamento è il complesso destinato a ospitare i dipartimenti dell’azienda operativi nella Ricerca e Sviluppo (R&D), nonché gli uffici amministrativi e i relativi spazi di rappresentanza. Attorno a tale elemento architettonico, si dispongono gli edifici accessori, di carattere prevalentemente tecnologico, preposti a ospitare funzioni di supporto alle attività svolte all’interno del Centro: una centrale utilities, i magazzini, i depositi, le aree tecnologiche. La configurazione tipologica è la traduzione materiale di un “diagramma funzionale” analitico che trasforma in composizione architettonica le valutazioni operative e le analisi quantitative dei flussi di persone, di impianti e di informazioni, mutuate dall’esperienza di competenze specializzate nell’ambito della progettazione farmaceutica. Gli schemi planimetrici e lo sviluppo delle sezioni derivano, pertanto, dalle caratteristiche distributive e organizzative dei rapporti tra i differenti dipartimenti, dal funzionamento degli apparati di laboratorio e dal sistema delle relazioni umane, vitali e strategiche per l’attività di ricerca scientifica. L’organismo architettonico principale accorpa tre volumi distinti, due dei quali ospitano i laboratori, mentre il terzo è sede degli uffici amministrativi: essi convergono verso un nucleo centrale, un cubo ruotato, interamente vetrato, che, sviluppandosi per tutta l’altezza dell’edificio, assolve al ruolo di connettore e, allo stesso tempo, dichiara l’indipendenza dei singoli corpi di fabbrica. Tale elemento di cerniera ospita e organizza il sistema dei collegamenti orizzontali (ingressi al livello “zero” e passerelle di collegamento tra i corpi di fabbrica ai livelli “uno”, “due” e “tre”) e verticali (scale e ascensori), rappresentando il tema della connessione fisica e intellettuale e ospitando locali di rappresentanza, spazi collettivi di relazione, grandi sale riunioni e l’aula conferenze. Le proporzioni e il dimensionamento del complesso sono il risultato dell’applicazione di appropriati moduli funzionali, derivanti da precisi dati numerici in ingresso, pensati per soddisfare i requisiti spaziali necessari al corretto svolgimento delle attività: organizzati in schemi modulari, essi hanno condotto alla definizione delle profondità dei corpi di fabbrica e del loro sviluppo longitudinale, dei passi della struttura portante e dei moduli di facciata.
2015
centro ricerche, progetto, premio, green, sostenibilità, architettura, architettura aziendale
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