Dalla metà dell’Ottocento a oggi la grafica satirica ha prodotto una quantità sterminata di caricature, vignette, illustrazioni umoristiche e cartoons animati che mostrano il profondo impatto dell’architettura sulla società contemporanea. Le grandi trasformazioni urbanistiche (dalla Parigi del barone Haussmann ai grattacieli di Manhattan), le grandi architetture pubbliche (dal Crystal Palace del primo Expo al Museo Guggenheim di Bilbao), la rivoluzione dei modelli abitativi e la personalità degli architetti (da Le Corbusier a Renzo Piano) hanno infatti stimolato la matita di numerosi artisti, capaci di sintetizzare in poche linee i caratteri più rappresentativi di questi fenomeni. Tra questi troviamo Honoré Daumier, George Cruikshank, Thomas Theodor Heine, William Heath Robinson, Louis Hellman, Alan Dunn, Mino Maccari, Leo Longanesi, Saul Steinberg, George Molnar e tanti altri. Basandosi su una lunga ricerca archivistica e bibliografica condotta in diversi paesi, il volume mette insieme per la prima volta questo straordinario materiale iconografico nel tentativo di comporre una storia dell’architettura “alternativa”. Infatti, se con la diffusione dei mass media gli architetti sono stati in grado di sfruttare le logiche della comunicazione pubblicitaria creando manifesti, riviste e slogan adatti a promuovere le proprie tesi, il mondo della grafica satirica offre una prospettiva diversa, spesso antitetica, parodiando così la propaganda ufficiale. Non solo. Dietro a ogni caricatura risiedono molteplici livelli interpretativi che evidenziano come i confini disciplinari dell’architettura siano attraversati da questioni complesse e variegate, legate a logiche politiche, culturali, economiche, estetiche, sociali. Lo dimostrano le caricature contro il Bauhaus, quelle pubblicate sulla rivista «Il Selvaggio» in Italia negli anni del fascismo, quelle contro la Sydney Opera House, contro Frank Lloyd Wright e persino la parodia di Frank O. Gehry offerta dal celebre cartoon I Simpson. Sullo sfondo, come leitmotiv, sta il rapporto tra il pubblico e la modernità, in questo caso, architettonica e urbana, che le molteplici espressioni grafiche qui contenute sembrano commentare, criticare ed esorcizzare. In un momento in cui – dopo la tragica vicenda del periodico francese «Charlie Hebdo» – si è parlato molto di satira, questo libro rimarca non solo il suo straordinario potere espressivo, ma anche la necessità di una sua attenta lettura critica. I documenti analizzati dimostrano che il motto «castigat ridendo mores» può essere interpretato – anche in relazione all’architettura – secondo toni molto variabili, capaci di influenzare il nostro sguardo sul mondo che ci circonda. Del resto anche l’iniziatore della polemica sui quotidiani, Heinrich Heine, riconosceva alla caricatura, come particolare forma di satira, un’«efficacia senza limiti».

Caricature architettoniche. Satira e critica del progetto moderno

NERI, GABRIELE
2015-01-01

Abstract

Dalla metà dell’Ottocento a oggi la grafica satirica ha prodotto una quantità sterminata di caricature, vignette, illustrazioni umoristiche e cartoons animati che mostrano il profondo impatto dell’architettura sulla società contemporanea. Le grandi trasformazioni urbanistiche (dalla Parigi del barone Haussmann ai grattacieli di Manhattan), le grandi architetture pubbliche (dal Crystal Palace del primo Expo al Museo Guggenheim di Bilbao), la rivoluzione dei modelli abitativi e la personalità degli architetti (da Le Corbusier a Renzo Piano) hanno infatti stimolato la matita di numerosi artisti, capaci di sintetizzare in poche linee i caratteri più rappresentativi di questi fenomeni. Tra questi troviamo Honoré Daumier, George Cruikshank, Thomas Theodor Heine, William Heath Robinson, Louis Hellman, Alan Dunn, Mino Maccari, Leo Longanesi, Saul Steinberg, George Molnar e tanti altri. Basandosi su una lunga ricerca archivistica e bibliografica condotta in diversi paesi, il volume mette insieme per la prima volta questo straordinario materiale iconografico nel tentativo di comporre una storia dell’architettura “alternativa”. Infatti, se con la diffusione dei mass media gli architetti sono stati in grado di sfruttare le logiche della comunicazione pubblicitaria creando manifesti, riviste e slogan adatti a promuovere le proprie tesi, il mondo della grafica satirica offre una prospettiva diversa, spesso antitetica, parodiando così la propaganda ufficiale. Non solo. Dietro a ogni caricatura risiedono molteplici livelli interpretativi che evidenziano come i confini disciplinari dell’architettura siano attraversati da questioni complesse e variegate, legate a logiche politiche, culturali, economiche, estetiche, sociali. Lo dimostrano le caricature contro il Bauhaus, quelle pubblicate sulla rivista «Il Selvaggio» in Italia negli anni del fascismo, quelle contro la Sydney Opera House, contro Frank Lloyd Wright e persino la parodia di Frank O. Gehry offerta dal celebre cartoon I Simpson. Sullo sfondo, come leitmotiv, sta il rapporto tra il pubblico e la modernità, in questo caso, architettonica e urbana, che le molteplici espressioni grafiche qui contenute sembrano commentare, criticare ed esorcizzare. In un momento in cui – dopo la tragica vicenda del periodico francese «Charlie Hebdo» – si è parlato molto di satira, questo libro rimarca non solo il suo straordinario potere espressivo, ma anche la necessità di una sua attenta lettura critica. I documenti analizzati dimostrano che il motto «castigat ridendo mores» può essere interpretato – anche in relazione all’architettura – secondo toni molto variabili, capaci di influenzare il nostro sguardo sul mondo che ci circonda. Del resto anche l’iniziatore della polemica sui quotidiani, Heinrich Heine, riconosceva alla caricatura, come particolare forma di satira, un’«efficacia senza limiti».
2015
Quodlibet
9788874627684
architettura, caricatura, satira, critica, storia dell'architettura, illustrazione, disegno, parodia, vignetta, cartoon, polemica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/971925
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