La sopravvivenza del paesaggio italiano, conservato e valorizzato in una connotazione anche di tipo sociale, passa necessariamente attraver¬so l’ascolto della cultura dei luoghi e il rifiuto di uno sviluppo omologato di un territorio che proprio nelle sue differenze esprime bellezza, conti¬nuità e armonia. Nonostante i fenomeni della modernità tendano a inde¬bolire l’ambiente naturale, storico e culturale, è inconcepibile, in Italia, un’idea di architettura estranea al concetto di paesaggio, anche a fronte dell’attualità delle problematiche ambientali. Il processo di costruzione contemporaneo diviene costruzione della conoscenza e produzione cul¬turale dove la coscienza del passato, la consapevolezza del presente e la propensione verso il futuro rappresentano fattori determinanti per la di¬vulgazione e l’evoluzione del sapere. La continuità armonica dei luoghi, e dello spazio che li caratterizza, costituisce in tale contesto la chiave di lettura propositiva e interpretativa di una rinnovata dimensione del paesaggio e della città. L’entrata in crisi di gran parte delle strutture originate dalla «cultu¬ra della modernità» è rappresentata da una sempre meno soddisfacente qualità progettuale che la disciplina architettonica ha espresso nel pas¬sato recente. Il complesso argomentare sulla crisi della città alimenta da anni un dibattito che si snoda attraverso la trasformazione della propria identità sociale, dei modelli di fruizione e dei suoi canoni temporali, for¬temente connessi a un’idea di benessere e salute non disgiunta dalla do¬manda di qualità ambientale funzionale, tecnologica e anche estetica in un quadro di compatibilità economica e gestionale. Tale requisito, antico e sempre più faticoso da soddisfare, esige il per-fezionamento di approcci organizzati sul rapporto sequenziale e gerarchi¬co dal piano al progetto, dall’urbanistica all’architettura, dalla forma alla tecnologia, promuovendo la prefigurazione di ipotesi multiscalari mirate all’individuazione, prima ancora che al soddisfacimento, dei nuovi requi¬siti espressi da una città sana e, in quanto tale, luogo ideale dell’abitare. Gli elementi alla base del vivere sano e conforme al perseguimento di uno stato di benessere psico-fisico rappresentano il fondamento su cui avviare l’interpretazione dello stretto legame tra definizioni spaziali e or¬ganizzative della città: il concetto di salubrità dell’ambiente urbano, una rinnovata dimensione della residenzialità e dell’accoglienza, le trasfor¬mate concezioni di tempo libero, la fruizione della cultura e dei servizi, la cura della salute anche attraverso la percezione delle valenze dei luoghi e del paesaggio.

Dall'architettura della città alla città dell'architettura

FAROLDI, EMILIO
2015-01-01

Abstract

La sopravvivenza del paesaggio italiano, conservato e valorizzato in una connotazione anche di tipo sociale, passa necessariamente attraver¬so l’ascolto della cultura dei luoghi e il rifiuto di uno sviluppo omologato di un territorio che proprio nelle sue differenze esprime bellezza, conti¬nuità e armonia. Nonostante i fenomeni della modernità tendano a inde¬bolire l’ambiente naturale, storico e culturale, è inconcepibile, in Italia, un’idea di architettura estranea al concetto di paesaggio, anche a fronte dell’attualità delle problematiche ambientali. Il processo di costruzione contemporaneo diviene costruzione della conoscenza e produzione cul¬turale dove la coscienza del passato, la consapevolezza del presente e la propensione verso il futuro rappresentano fattori determinanti per la di¬vulgazione e l’evoluzione del sapere. La continuità armonica dei luoghi, e dello spazio che li caratterizza, costituisce in tale contesto la chiave di lettura propositiva e interpretativa di una rinnovata dimensione del paesaggio e della città. L’entrata in crisi di gran parte delle strutture originate dalla «cultu¬ra della modernità» è rappresentata da una sempre meno soddisfacente qualità progettuale che la disciplina architettonica ha espresso nel pas¬sato recente. Il complesso argomentare sulla crisi della città alimenta da anni un dibattito che si snoda attraverso la trasformazione della propria identità sociale, dei modelli di fruizione e dei suoi canoni temporali, for¬temente connessi a un’idea di benessere e salute non disgiunta dalla do¬manda di qualità ambientale funzionale, tecnologica e anche estetica in un quadro di compatibilità economica e gestionale. Tale requisito, antico e sempre più faticoso da soddisfare, esige il per-fezionamento di approcci organizzati sul rapporto sequenziale e gerarchi¬co dal piano al progetto, dall’urbanistica all’architettura, dalla forma alla tecnologia, promuovendo la prefigurazione di ipotesi multiscalari mirate all’individuazione, prima ancora che al soddisfacimento, dei nuovi requi¬siti espressi da una città sana e, in quanto tale, luogo ideale dell’abitare. Gli elementi alla base del vivere sano e conforme al perseguimento di uno stato di benessere psico-fisico rappresentano il fondamento su cui avviare l’interpretazione dello stretto legame tra definizioni spaziali e or¬ganizzative della città: il concetto di salubrità dell’ambiente urbano, una rinnovata dimensione della residenzialità e dell’accoglienza, le trasfor¬mate concezioni di tempo libero, la fruizione della cultura e dei servizi, la cura della salute anche attraverso la percezione delle valenze dei luoghi e del paesaggio.
2015
Storia e progetto. Il completamento di Cremona nell'intervento City Hub
978-88-5753-019-2
emilio faroldi, architettura, città, paesaggio, urbanistica, rigenerazione urbana, progettazione architettonica, progettazione urbanistica, disegno urbano, identità,
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