Il progetto di lavoro descritto di seguito, va inquadrato nel contratto di ricerca applicata iniziato nel 2014 per conto di UnipolSai S.p.A., attraverso cui la gestione assicurativa del rischio idrogeologico è stata supportata con tecnologie GIS. Il contratto di ricerca prevedeva la realizzazione di un applicativo WebGIS, attraverso cui quantificare i parametri utili alla stima economica dei premi di polizza da stipulare, tramite la sovrapposizione degli immobili assicurati con le mappe di pericolosità idrogeologica esistenti a livello nazionale. La prima operazione ha quindi riguardato il reperimento degli strati informativi di base relativi alla pericolosità idrogeologica e i criteri scelti richiedevano la disponibilità del dato a livello nazionale, la sua ufficialità e il grado di aggiornamento. Per tali motivi la scelta è ricaduta sulle Fasce dei Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico (fasce PAI) di Pericolosità idrogeologica, strato informativo reso disponibile in formato WFS (Web Feature Service) dal Geoportale Nazionale. Tale relazione vuole far luce proprio sulle problematiche riscontrate connesse all'utilizzo di tali dati che, teoricamente dovrebbero risultare omogenei, aggiornati e coerenti e che, nella realtà, necessitano di operazioni laboriose d’interpretazione, omogeneizzazione e pulizia, per essere impiegati al meglio. Le difformità riscontrate descritte nel presente lavoro, riguardano gli attributi contenuti nei dati, la topologia delle geometrie utilizzate, unitamente alla disomogeneità degli studi idraulici di partenza che hanno portato alla realizzazione delle Fasce PAI, per ognuna delle Autorità di Bacino (AdB) presenti sul territorio italiano. In ultimo si affronteranno le modalità secondo cui aggiornare e affinare le informazioni e le geometrie delle aree di pericolosità PAI, senza perdere il requisito di “ufficialità” insita nel dato di partenza. Questa relazione vuole far luce sulle problematiche affrontate in seguito all'utilizzo di tali strati informativi geografici. Le intenzioni del lavoro non sono di pura critica ma arrivano a definire le modifiche che dovrebbero, a nostro avviso, essere introdotte nei dati delle AdB ai fini di una reale e concreta interoperabilità.
Il rischio idrogeologico: un’esperienza problematica con i dati delle Autorità di Bacino (AdB)
GUZZETTI, FRANCO;PASQUINELLI, ALICE;PRIVITERA, ANNA;RONCONI, MARIANNA
2015-01-01
Abstract
Il progetto di lavoro descritto di seguito, va inquadrato nel contratto di ricerca applicata iniziato nel 2014 per conto di UnipolSai S.p.A., attraverso cui la gestione assicurativa del rischio idrogeologico è stata supportata con tecnologie GIS. Il contratto di ricerca prevedeva la realizzazione di un applicativo WebGIS, attraverso cui quantificare i parametri utili alla stima economica dei premi di polizza da stipulare, tramite la sovrapposizione degli immobili assicurati con le mappe di pericolosità idrogeologica esistenti a livello nazionale. La prima operazione ha quindi riguardato il reperimento degli strati informativi di base relativi alla pericolosità idrogeologica e i criteri scelti richiedevano la disponibilità del dato a livello nazionale, la sua ufficialità e il grado di aggiornamento. Per tali motivi la scelta è ricaduta sulle Fasce dei Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico (fasce PAI) di Pericolosità idrogeologica, strato informativo reso disponibile in formato WFS (Web Feature Service) dal Geoportale Nazionale. Tale relazione vuole far luce proprio sulle problematiche riscontrate connesse all'utilizzo di tali dati che, teoricamente dovrebbero risultare omogenei, aggiornati e coerenti e che, nella realtà, necessitano di operazioni laboriose d’interpretazione, omogeneizzazione e pulizia, per essere impiegati al meglio. Le difformità riscontrate descritte nel presente lavoro, riguardano gli attributi contenuti nei dati, la topologia delle geometrie utilizzate, unitamente alla disomogeneità degli studi idraulici di partenza che hanno portato alla realizzazione delle Fasce PAI, per ognuna delle Autorità di Bacino (AdB) presenti sul territorio italiano. In ultimo si affronteranno le modalità secondo cui aggiornare e affinare le informazioni e le geometrie delle aree di pericolosità PAI, senza perdere il requisito di “ufficialità” insita nel dato di partenza. Questa relazione vuole far luce sulle problematiche affrontate in seguito all'utilizzo di tali strati informativi geografici. Le intenzioni del lavoro non sono di pura critica ma arrivano a definire le modifiche che dovrebbero, a nostro avviso, essere introdotte nei dati delle AdB ai fini di una reale e concreta interoperabilità.File | Dimensione | Formato | |
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