Le trasformazioni globali, l’innovazione materiale e l’evoluzione del mercato delle professioni collocano il progetto dello spazio per il lavoro al centro di una profonda riconsiderazione critica. Nel contesto della produzione architettonica degli ultimi decenni, la progettazione dello spazio ufficio ha assunto un ruolo strategico nei processi di trasformazione della città e valorizzazione del territorio, attraverso processi di sviluppo e riconfigurazione fisica e tecnica che hanno indotto la ricerca progettuale verso l’offerta di nuove prestazioni e servizi. Le strutture architettoniche a funzione produttiva, soprattutto terziaria e quaternaria, si propongono con rinnovata forza all’interno della città consolidata e dei contesti peri-urbani, in qualità di poli di diffusione dell’informazione, espressione della capacità economica di un luogo: la presenza di tali funzioni risulta sempre più attiva nei territori urbanizzati, acquistando valori sia economici sia sociali e culturali. Nell’economia della conoscenza e della creatività, i luoghi di lavoro si trovano di fronte alla necessità di riorganizzare i propri assetti prevedendo rinnovate e flessibili destinazioni d’uso. I nuovi modelli interpretativi rivelano l’esigenza di una “razionalità tecnica” in grado di restituire centralità alle specificità del rapporto progetto-gestione: le nuove forme di capitalismo, la diffusione dell’information technology, i conseguenti processi di standardizzazione e unificazione delle convenzioni di misura del tempo, cardine dell’agire economico, hanno inciso sui meccanismi sociali mutando radicalmente le forme tradizionali del lavoro e generando nuove geometrie organizzative.
L'architettura del lavoro
FAROLDI, EMILIO
2015-01-01
Abstract
Le trasformazioni globali, l’innovazione materiale e l’evoluzione del mercato delle professioni collocano il progetto dello spazio per il lavoro al centro di una profonda riconsiderazione critica. Nel contesto della produzione architettonica degli ultimi decenni, la progettazione dello spazio ufficio ha assunto un ruolo strategico nei processi di trasformazione della città e valorizzazione del territorio, attraverso processi di sviluppo e riconfigurazione fisica e tecnica che hanno indotto la ricerca progettuale verso l’offerta di nuove prestazioni e servizi. Le strutture architettoniche a funzione produttiva, soprattutto terziaria e quaternaria, si propongono con rinnovata forza all’interno della città consolidata e dei contesti peri-urbani, in qualità di poli di diffusione dell’informazione, espressione della capacità economica di un luogo: la presenza di tali funzioni risulta sempre più attiva nei territori urbanizzati, acquistando valori sia economici sia sociali e culturali. Nell’economia della conoscenza e della creatività, i luoghi di lavoro si trovano di fronte alla necessità di riorganizzare i propri assetti prevedendo rinnovate e flessibili destinazioni d’uso. I nuovi modelli interpretativi rivelano l’esigenza di una “razionalità tecnica” in grado di restituire centralità alle specificità del rapporto progetto-gestione: le nuove forme di capitalismo, la diffusione dell’information technology, i conseguenti processi di standardizzazione e unificazione delle convenzioni di misura del tempo, cardine dell’agire economico, hanno inciso sui meccanismi sociali mutando radicalmente le forme tradizionali del lavoro e generando nuove geometrie organizzative.File | Dimensione | Formato | |
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