Venezia: città senza mura per eccellenza. La Serenissima sperimenta e realizza architetture militari tra le conquiste di terra e di mare, ma è nel cuore pulsante della Repubblica che viene messo a punto un complesso sistema di fortificazioni, atte a difendere un ecosistema articolato e instabile, come quello lagunare. Le opere vengono realizzate tra XV e XVII secolo, con soluzioni che si mescolano tra i dettami della trattatistica rinascimentale e l???adattamento alle particolari conformazioni territoriali. L'incipit della strategia difensiva è erroneamente considerata la protezione di Venezia; il progetto iniziale prevedeva la difesa di siti sensibili, che l'ambiente lagunare, dopo la rapida evoluzione della poliorcetica, aveva dimostrato di non essere più in grado di difendere in maniera ???naturale???, come era avvenuto in passato. In questo momento storico che la predisposizione ambientale entra in crisi, i provveditori alle fortezze si adoperano alla costruzione di baluardi in luoghi accuratamente prestabiliti. La prima opera realizzata è il forte San Felice di Chioggia (1385), a difesa delle saline ai margini meridionali della laguna; lo studio dei processi di evoluzione di questa fortezza aiuta ad avere una panoramica più ampia delle trasformazioni che coinvolgono le bocche di porto della laguna, con la successiva costruzione di altre fortificazioni (Sant???Andrea e San Niccolò al lido, e Alberoni e San Pietro in Volta). Il concetto tutto veneto della ???macchina territoriale??? (E. Concina) descrive la tipica struttura puntiforme di presidi militari, disseminati nel territorio. Differisce dalle vaste e continue linee fortificate, dai trinceramenti e dalle città murate; questa tipologia di difesa per poli sfrutta il territorio circostante, usandolo come base sulla quale far insistere una serie di punti che interagiscono tra loro in maniera unitaria. Le fortezze formano una costellazione ancora leggibile e in forte dialogo con un paesaggio in profonda trasformazione, a diretto contatto con la grande infrastruttura del progetto M.O.S.E. Questo studio si prefigge di porre le basi per una definitiva proposta di conservazione e valorizzazione, in un sito ad elevata criticità.

Il complesso difensivo della laguna di Venezia tra il XV e il XVII secolo. Il forte San Felice di Chioggia

BOSCOLO NATA, ALESSIA
2014-01-01

Abstract

Venezia: città senza mura per eccellenza. La Serenissima sperimenta e realizza architetture militari tra le conquiste di terra e di mare, ma è nel cuore pulsante della Repubblica che viene messo a punto un complesso sistema di fortificazioni, atte a difendere un ecosistema articolato e instabile, come quello lagunare. Le opere vengono realizzate tra XV e XVII secolo, con soluzioni che si mescolano tra i dettami della trattatistica rinascimentale e l???adattamento alle particolari conformazioni territoriali. L'incipit della strategia difensiva è erroneamente considerata la protezione di Venezia; il progetto iniziale prevedeva la difesa di siti sensibili, che l'ambiente lagunare, dopo la rapida evoluzione della poliorcetica, aveva dimostrato di non essere più in grado di difendere in maniera ???naturale???, come era avvenuto in passato. In questo momento storico che la predisposizione ambientale entra in crisi, i provveditori alle fortezze si adoperano alla costruzione di baluardi in luoghi accuratamente prestabiliti. La prima opera realizzata è il forte San Felice di Chioggia (1385), a difesa delle saline ai margini meridionali della laguna; lo studio dei processi di evoluzione di questa fortezza aiuta ad avere una panoramica più ampia delle trasformazioni che coinvolgono le bocche di porto della laguna, con la successiva costruzione di altre fortificazioni (Sant???Andrea e San Niccolò al lido, e Alberoni e San Pietro in Volta). Il concetto tutto veneto della ???macchina territoriale??? (E. Concina) descrive la tipica struttura puntiforme di presidi militari, disseminati nel territorio. Differisce dalle vaste e continue linee fortificate, dai trinceramenti e dalle città murate; questa tipologia di difesa per poli sfrutta il territorio circostante, usandolo come base sulla quale far insistere una serie di punti che interagiscono tra loro in maniera unitaria. Le fortezze formano una costellazione ancora leggibile e in forte dialogo con un paesaggio in profonda trasformazione, a diretto contatto con la grande infrastruttura del progetto M.O.S.E. Questo studio si prefigge di porre le basi per una definitiva proposta di conservazione e valorizzazione, in un sito ad elevata criticità.
2014
Fortificazioni, memoria, paesaggio
9788884208811
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