Per un atlante “illuminista”: architetti e progetti per Milano Napoleonica/For an atlas of the “enlightenment”. Architects and projects in the Napoleonic Milano

Il contributo si colloca all'interno del più ampio progetto di ricerca "Ritratti di città in un interno", che si occupa dello studio e della analisi di materiali relativi a tre città, Bologna, Milano, Roma, in relazione alla rappresentazione di queste ultime attraverso la cartografia e la vedutistica. Nel contributo in oggetto, si esamina come l’età napoleonica si riveli un’occasione di riflettere sulla forma urbana e avviare un processo di crescita per Milano, in cui ogni intervento arricchisce un progetto unitario ma completo anche in se stesso. Quale che sia il manufatto di cui ci si occupa, ogni architetto coglie la necessità di renderlo parte di un progetto complessivo, sebbene non realizzato poi in ogni sua parte: non importa la dimensione o la funzione, ognuno di essi si inserisce nel disegno sulla città come un tassello per la comprensione di quest’ultima. Il progetto deve essere chiave di lettura per il territorio e al contempo comprenderne le leggi e promuoverne uno sviluppo complessivo. È dunque indispensabile ricordare sempre la reciprocità tra città e architettura in questo particolare frangente storico. Potremmo dire che Milano nasce, nella forma in cui la conosciamo, nel XIX secolo./ The Napoleonic era reveals an opportunity for architects to reflect on urban form and begin a process of growth for Milan. Whatever the urban structures, every architect captures the need to make it part of an overall project no matter the size or function: each of them fits into the city as an element for the understanding of the city itself. The project must be key to the territory and at the same time embody the laws of architecture and promote an overall development. It is therefore essential to always remember the reciprocity between cities and architecture in this particular historical juncture. We could say that Milan was born, in the form in which we know it, in the Nineteenth century.